I Team che guardano allo spazio
Al Politecnico la ricerca è protagonista fin dai primi anni degli studi universitari grazie ai Team studenteschi, gruppi internazionali e multidisciplinari di ragazze e ragazzi che lavorano con passione a progetti che spesso diventano prototipi da competizione. E cosa può essere più affascinante se non lavorare a un oggetto che potrebbe addirittura andare nello spazio?
Tra i team dell’Ateneo, molti sono coinvolti in progetti che puntano verso lo spazio e il volo.
Sei di questi Team, grazie alla competizione AIDAA Students Team Challenge, lanciata e sponsorizzata dall’Italian Association of Aeronautics and Astronautics – AIDAA, hanno avuto l’opportunità di promuovere la loro visione di giovani innovatori e innovatrici nel campo spaziale allo IAC-International Astronautical Congress di quest’anno. Si tratta di Team ASTRA, CubeSat, DIANA, Team Icarus, PoliToRocket Team e PoliTOrbital, che hanno condiviso le loro missioni con esperti, docenti e appassionati di esplorazioni oltre i confini terrestri.
Proprio nel corso di IAC, giovedì 17 ottobre, in occasione del Global Networking Forum si è celebrato il trionfo dei tre migliori Team studenteschi che si sono distinti per i loro progetti e le loro idee. Innovazione, sostenibilità, aderenza al concetto di “3G (geography, generation, gender)” e multidisciplinarità sono i criteri che la Commissione Scientifica – a cui hanno partecipato per il Politecnico il professor Enrico Zappino del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS e le dottorande Francesca Bracaglia del DIMEAS e Marianna Valente del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP – ha utilizzato per eleggere i vincitori, tra cui il team DIANA, salito sul terzo gradino del podio, e il PoliTO Rocket Team, che ha ricevuto una menzione speciale come migliore team portavoce dei “principi 3G” su diversità e inclusione.
Alla Call for Interest per partecipare alla challenge hanno risposto 70 team da tutto il mondo, fornendo un abstract dei propri progetti e una scheda tecnica del gruppo; in seguito, la Call for Ideas ha selezionato le 23 squadre finaliste, tra cui i sei team del Politecnico. Arrivati allo IAC, i team hanno partecipato a una sessione di Interactive Presentation (IP), durante la quale hanno esposto i propri progetti alternandosi in spazi appositi allestiti in diverse aree della fiera per farsi conoscere dal pubblico specializzato dello IAC.
“Siamo entusiasti di vedere la partecipazione di team studenteschi provenienti da tutto il mondo a una conferenza internazionale e di alto livello come l'IAC – ha sottolineato il professor Erasmo Carrera, docente del DIMEAS al Politecnico, presidente di AIDAA e Local Chairman di IAC 2024 – È una straordinaria opportunità per gli studenti di confrontarsi con coetanei di culture e background differenti, arricchendo le loro esperienze accademiche e professionali. Questo evento non solo promuove la collaborazione e l'innovazione, ma permette agli studenti di esporre le proprie idee in un contesto globale, alimentando la loro crescita personale e aprendo nuove prospettive per il futuro.”
Il Politecnico si conferma un polo di eccellenza nella formazione e ricerca spaziale, con brillanti ingegneri pionieri di avanguardia e imprenditorialità, vincitori di premi e riconoscimenti internazionali.
I team del Politecnico a IAC nel dettaglio
Con il motto latino Sic Itur Ad Astra, il Team ASTRAnon guarda solo alle stelle, ma alla creazione di una base lunare autosufficiente e operativa. Fondato nel novembre 2022 dagli e dalle studenti di Ingegneria Aerospaziale, il team già dopo un anno ha raggiunto un importante traguardo: “Scout”. Si tratta di un prototipo di rover lunare pensato per esplorare la superficie della Luna, progettato per operare in condizioni di bassa gravità e in assenza di atmosfera. La sua innovativa architettura sferica offre vantaggi significativi, tra cui il movimento omnidirezionale, la capacità di evitare ribaltamenti e la possibilità di cooperazione tra rover per trasportare carichi ingombranti. Oltre al rover, il lavoro del Team ASTRA mira a sviluppare un sistema integrato di componenti essenziali per la sostenibilità di una base lunare, aprendo così nuove prospettive per la colonizzazione spaziale e la vita su altri pianeti.
CubeSat, attivo dal 2008, è il Team che si dedica alla progettazione e allo sviluppo di piccole piattaforme spaziali per missioni scientifiche e per il collaudo di nuove tecnologie nel settore aerospaziale. In questi anni, ha dimostrato un'ottima competenza nella realizzazione di CubeSat, un tipo di satellite miniaturizzato avente forma cubica, volume di 1 dm³ e massa non superiore a 2 kg (immaginiamo, quindi, una scatola di scarpe) partecipando a missioni di successo. Il loro primo micro-manufatto, E-ST@R, è stato lanciato nel 2012 con il volo del razzo VEGA, segnando il debutto del primo CubeSat italiano nello spazio. Tra i progetti si annoverano anche il “1U e-st@r-II”, un dimostratore tecnologico dotato di un sistema di controllo assetto attivo, e il “3U Spei Satelles”, lanciato dal Politecnico nel giugno 2023, incorporando tra i propri componenti un messaggio di pace del Santo Padre. Inoltre, il team ha realizzato il “6U ESA-Prop”, una piattaforma satellitare di test progettata per valutare le prestazioni di propulsori elettrici.
Con 16 anni di attività, il Team DIANA ha consolidato la sua reputazione di innovatore nel campo dell'esplorazione della Luna e di Marte. Acronimo di "Ducti Ingenio Accipimus Naturam Astrorum", DIANA ha fatto il suo esordio con AMALIA, un rover lunare innovativo, simbolo di una promettente carriera: iscritto al Google Lunar X Prize il rover si è distinto per le sue ruote di grado lunare e un sistema di navigazione autonomo. Dopo AMALIA, sono arrivati T0-R0 e TRINITY: il primo è stato sviluppato per partecipare alla European Rover Challenge mentre il secondo è il risultato di dieci anni di lavoro, caratterizzato da un design modulare che ne facilita produzione e aggiornamento, in gara all’European Rover Challenge (ERC) del 2019. La passione del Team continua con il rover ARDITO, una piattaforma modulare progettata per supportare gli astronauti in missioni planetarie, dotata di un avanzato sistema di locomozione e di un braccio robotico con sei gradi di libertà.
Con quella stessa ambizione e audacia con cui Icaro, in fuga dal labirinto, si avvicinò troppo al sole, il team ICARUS, attivo dal 2015 e composto da 93 membri, partecipa a competizioni universitarie internazionali distinguendosi nella progettazione e realizzazione di velivoli unmanned e razzi a propellente solid. Ad esempio Sirius, il progetto presentato alla Air Cargo Challenge, ha segnato il miglior piazzamento mai raggiunto dall’Ateneo nella storia di questa competizione e il miglior risultato ottenuto dal Team dalla sua fondazione: l’innovativo aeromodello consta di un'apertura alare di quasi 3 metri, in grado di trasportare fino a circa 3 kg di carico. Presto vedremo la squadra impegnata alla European Rocketry Challenge - EuRoC 2024, una competizione di razzomodellismo, dove gareggeranno con un razzo capace di raggiungere 3000 metri di altitudine, e parallelamente, il team sta lavorando a RA 2.0, un drone ad ala fissa alimentato da energia solare, destinato a diventare un esempio di avanguardia nell’ambito della clean aviation.
PoliTo Rocket Team è un dinamico gruppo di oltre 120 studenti e studentesse del Politecnico, dedicato alla ricerca, progettazione e costruzione di motori a razzo e razzi sperimentali con capacità di payload scientifici. Tra i loro progetti di punta ci sono Cavour, Efesto e Ves, i cui nomi sono scelti con cura per celebrare la storia e il legame con Torino. Il progetto Cavour è dedicato a Camillo Benso, Conte di Cavour, è caratterizzato da un design semplice e pragmatico e ha rappresentato l’Ateneo all’European Rocketry Challenge nell'ottobre 2023. Efesto, il fabbro degli Dei nella mitologia classica, si inserisce nella New Space Economy e mira a migliorare i motori a razzo a propellente liquido in Italia, sviluppando il primo motore a base di metano e ossigeno liquido. Infine, Ves, dedicato a Vittorio Emanuele II, è stato progettato per competizioni internazionali, puntando a un apogeo di 10.000 metri e dotato di un innovativo sistema di airbrake.
Infine, PoliTOrbital, un team che, dal 2019, è cresciuto da un sogno condiviso da cinque persone a un gruppo di 48 membri suddivisi in otto sezioni specializzate: Aerotermodinamica, Propulsione, Gestione, Analisi di Mercato, Comunicazione, CAD & Stampa 3D, Aspetti Medici e Social Media. PoliTOrbital si dedica alla progettazione e sviluppo di velivoli aerospaziali ad esempio i prototipi "SALTO" ed "Elisyum", realizzati con tecnologie di stampa 3D differenti e materiali innovativi. Con successo, il team ha partecipato per il terzo anno consecutivo alla Student Aerospace Challenge, presentando il concept di un velivolo suborbitale per cui sono stati analizzati i diversi aspetti relativi alla preparazione di una missione e riconducibili.