![Elaborazione grafica con una lampadina colorata e simboli che rimandano alla ricerca](/sites/default/files/2024-07/newsletter-PoC-copertina_1.jpg)
Fondi Proof of Concept, un’importante opportunità di collaborazione
Tra le possibilità di collaborazione con il Politecnico che le imprese hanno a disposizione, c’è anche la partecipazione, in veste di partner, ai progetti PoC (Proof of Concept): strumenti importanti per avviare un percorso comune di crescita con ricadute positive sia per le aziende che per i gruppi di ricerca dell’Ateneo.
“Per usare bene i PoC occorre prima di tutto capire cosa sono – precisa Valeria Catanzaro, Responsabile dell’Ufficio Valorizzazione della Ricerca dell’Ateneo, che spiega – Non si tratta di finanziamenti alla ricerca, ma di strumenti che servono per capire se e in che modo i risultati ottenuti nei laboratori possono dare origine a tecnologie e prodotti nuovi”.
Si tratta concettualmente dello stesso percorso che molte aziende già intraprendono al loro interno, ma con un vantaggio in più: l’azienda che condivide un progetto di PoC con il Politecnico può avere accesso a nuove tecnologie abbassando il rischio tecnologico nel portarle verso il mercato.
L’Ateneo lavora con i PoC dal 2016 ed è stata la prima università in Italia a proporre questi programmi; da quell’anno sono state finanziate attività per oltre 10 milioni di euro con fondi della Compagna di San Paolo, Ministero delle attività produttive, fondi europei – tra cui quelli del PNRR – e fondi di venture capital – la piattaforma ITATEC e Cassa Depositi e Prestiti.
In questo modo il Politecnico ha funzionato come vero moltiplicatore dei risultati della ricerca attraverso il coinvolgimento delle imprese. Il ruolo delle aziende è infatti determinante per aiutare, attraverso i PoC, chi fa ricerca a trovare il caso d’uso che serve al mercato per ogni tecnologia messa a punto. Le stesse imprese sono importanti anche per altri due motivi: possono aiutare a capire le barriere di ingresso poste dai mercati nei confronti delle nuove tecnologie e possono verificare come le tecnologie innovative siano integrabili con quelle che già esistono, oltre che con la reale organizzazione della produzione aziendale. Tutto con un vantaggio competitivo importante: poter fruire per primi di ciò che la ricerca mette a disposizione.
Ma come funzionano i PoC? Prima di tutto è possibile verificare quali sono le tecnologie del Politecnico che possono diventare oggetto di un PoC consultando qui l’elenco dei brevetti.
Individuato il progetto di interesse, tramite la medesima piattaforma si viene messi in contatto con l’Ufficio di Trasferimento Tecnologico dell’Ateneo che darà supporto nel contatto con i ricercatori e nella preparazione di una domanda congiunta per i bandi PoC. Tra impresa e Politecnico viene quindi sottoscritta una lettera di intenti con una serie di impegni in ore uomo, macchine, materie prime e tecnologie condivise. Ottenuto il finanziamento impresa e Politecnico diventano partner a tutti gli effetti e lavoreranno insieme nello sviluppo della tecnologia. Un inizio di attività che può portare molto lontano, per esempio a nuovi brevetti congiunti e alla realizzazione di prodotti da immettere sul mercato.