
Fiumi e biodiversità: il progetto MesoHABSIM per valutare l’impatto delle attività umane

La Sala Feste di Palazzo Madama è stata lo sfondo di “Habitat fluviale e crisi climatica. Presentazione del web documentary sul progetto MesoHABSIM", la conferenza di approfondimento che si è tenuta giovedì 28 novembre nell'ambito della mostra “Change! Ieri, oggi, domani. Il Po”.
Protagonisti dell’evento sono stati i fiumi, i loro abitanti e il loro ecosistema, calati nel panorama non solo della crisi climatica, ma anche dell’impatto causato dalle azioni antropiche e dalle costruzioni degli esseri umani.
Proprio per valutare questo genere di impatto è stato messo a punto al Politecnico il Mesohabitat Simulation Model (MesoHABSIM), un modello di simulazione dell’habitat alla mesoscala, cioè relativa a dimensioni spaziali intermedie a macroscala e microscala, per disegnare modelli di coabitazione ottimale tra il fiume e le specie animali e vegetali che lo abitano.
A introdurre e spiegare al pubblico questa metodologia è stato Paolo Vezza, professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente, Territorio e Infrastrutture-DIATI e responsabile scientifico del progetto MesoHABSIM. Il team internazionale dietro al progetto include ricercatori, ricercatrici, esperti ed esperte di atenei ed enti di ricerca italiani: oltre al Politecnico, ISPRA e le Università di Torino, Trento e Parma.
MesoHABSIM, infatti, è il risultato dell’unione di conoscenze e competenze trasversali: idraulica, idrologia, geomatica, geomorfologia per descrivere i fiumi dal punto di vista fisico e biologia, ecologia acquatica, zoologia per studiare e riconoscere la biodiversità che si può trovare in un ambiente fluviale.
Le competenze, le conoscenze e il lavoro di ricerca del team di MesoHABSIM vengono raccontati nell’omonimo web documentary realizzato dal team di Adaptation composto dal giornalista scientifico Marco Merola e dal filmmaker e fotografo Marco Barretta. Con “web documentary” si intende una piattaforma digitale di contenuti giornalistici interlacciati fra loro in una narrazione unica, che utilizza vari tipi di linguaggio: immagini, video, infografiche, animazioni, approfondimenti, tutto ciò che serve per entrare in un argomento e capirlo al meglio.
“Liberi di scorrere” e “Corpi idrici che respirano” sono i due capitoli in cui si articola il progetto: spiegano la situazione attuale dei fiumi in Italia, l’importanza di studiare gli habitat fluviali e i principi di base della metodologia MesoHABSIM, rappresentando un contenuto multimediale che va a colmare la lacuna di informazioni riguardanti i fiumi nel panorama giornalistico.