Argotec-Politecnico, quando ricerca e impresa vanno di pari passo
Una collaborazione che va ben al di là del singolo progetto e che arriva ad un continuo e intenso lavoro in comune, che migliora i risultati di ricerca da una parte e quelli di produzione e mercato dall’altra. È il cuore dell’attività che da circa cinque anni unisce il Politecnico con la Argotec di Torino, che dal 2008 si occupa di aerospazio e che in pochi anni, anche in virtù delle relazioni proficue con l’Ateneo, è cresciuta in termini di occupazione e rilevanza a livello mondiale.
“Abbiamo iniziato a collaborare – spiega Roberto Garello del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET – con alcune tesi che hanno portato ad una serie di assunzioni di nostri studenti in azienda. Il passo successivo è stato un progetto congiunto finanziato dalla Regione Piemonte: ERMES (European Radio Module for advancEd Spacecrafts) un apparato radio completamente progettato e realizzato in Italia (iniziativa che ha coinvolto anche i colleghi Monica Visintin e Marco Pirola). Oggi con l’azienda lavoriamo a tutto campo con reciproco vantaggio. Non si tratta solo del valore dei progetti in quanto tali, ma del complesso delle cose che possiamo affrontare insieme: tesi di laurea, dottorati di ricerca, seminari per gli studenti, nuovi progetti come quelli finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana e dalla European Space Agency”.
A spiegare i dettagli essenziali di tutto è Niccolò Battezzati - Senior Software Engineer di Argotec - che dice: “Argotec è un’azienda che dal 2008 si occupa di spazio in particolare su due aspetti: la realizzazione di satelliti di piccole dimensioni (SmallSat) che noi progettiamo, costruiamo e operiamo interamente; il lavoro nell’ambito dello human spaceflight che si propone di fornire sistemi e processi per migliorare la vita degli astronauti nello spazio (ISSpresso realizzato con Lavazza è l’esempio più conosciuto). Ad oggi, quanto facciamo con il Politecnico riguarda più che altro gli SmallSat”. Che, va detto subito, rappresentano un po’ l’ultima frontiera della tecnologia satellitare mondiale. Grandi come una piccola valigetta, gli SmallSat contengono tutta la tecnologia che può esserci un satellite di grandi dimensioni, con analoghe performance e affidabilità. Sono prodotti ormai di grande interesse per tutta la comunità scientifica perché offrono la possibilità di abbattere molto i costi per lanciare e usare nello spazio tecnologie capaci di prestazioni e compiti importanti. Si tratta delle “costellazioni di piccoli satelliti” capaci di fare a minor costo quanto facevano prima i grandi satelliti. Battezzati precisa: “Basti pensare che gli SmallSat possono essere lanciati insieme, costano meno e insieme garantiscono comunque un alto grado di affidabilità”. Sempre che ricerca e impresa viaggino di pari passo, come, appunto, accade tra Argotec e Politecnico.
Ancora Battezzati dice: “Avere la possibilità di lavorare a stretto contatto, quasi in simbiosi, con il Politecnico per noi è fondamentale. Per Argotec è importante appoggiarsi all’Ateneo che funziona da guida e da supporto per l’individuazione e l’eventuale uso delle tecnologie che cambiano ed evolvono in continuazione”.
ERMES ne è un esempio chiaro. Finanziato dalla Regione Piemonte, il progetto ha messo a punto un apparato radio per missioni molto distanti dalla Terra: una tecnologia che ha una sola altra realizzazione negli Usa. “Noi e il Politecnico – precisa Battezzati – abbiamo progettato e realizzato tutto in Italia. Con i vantaggi che ne conseguono non solo per il territorio ma anche per la gestione delle applicazioni”. Ma non basta, perché ERMES è stato la chiave per aprire la porta ad altri progetti. “Stiamo sviluppando – dice ancora Battezzati -, costellazioni di piccoli satelliti per la comunicazione lunare (progetto Andromeda). Sempre ERMES, poi, ha aperto anche una collaborazione con l’agenzia spaziale Usa per lo sviluppo congiunto di una nuova radio per satelliti di piccole dimensioni da usare nello spazio profondo: una parte di ERMES sarà integrata nella radio NASA. È stato inoltre un punto di partenza per pensare a sviluppi utili anche a missioni in orbita bassa”. Va in queste direzioni IRIDE, il progetto voluto dal Governo Italiano e finanziato con fondi del PNRR per lo sviluppo di una costellazione di satelliti italiana per l'osservazione della Terra, di cui anche Argotec è stata prima firmataria.
Ma quale può essere l’esempio di Argotec per le altre imprese?
Lo spiega Fabio Dovis – sempre del Dipartimento DET - che dice: “Il Politecnico da tempo lavora con le imprese, ma quanto fatto con Argotec è particolarmente importante e significativo perché si è andati ben più in là dello specifico progetto finanziato: si è costruito un rapporto di fiducia, lavoriamo insieme sotto molti aspetti, l’azienda è oggi nell’advisory board del Dipartimento, c’è tra noi un continuo scambio di idee che è il vero valore aggiunto per entrambe le parti”. Dovis aggiunge: “Argotec è il primo esempio concreto di un’azienda che ha assunto una persona che aveva concluso il suo percorso di ricercatore a tempo determinato al Politecnico e che in azienda ha continuato quanto aveva iniziato in Politecnico. Si tratta di un modello perfetto del metodo più efficace di relazione tra accademia e impresa”.
Ma non è tutto qui. Ancora Dovis precisa: “L’esempio di Argotec dice molto su quanto si può ottenere facendo più attenzione a ciò che i satelliti possono fare, cioè al loro contenuto tecnologico piuttosto che solo all’involucro (che comunque è importante). In altri termini, il percorso compiuto da Argotec con noi è significativo perché fa vedere a moltissime imprese le potenzialità che l’innovazione nell’aerospazio può avere per realtà che magari si pensano distanti da questo settore”.