Nuova Segnaletica Castello del Valentino
28/02/2023
In Ateneo

Al Castello del Valentino una nuova segnaletica per comunicare gli spazi

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Nuova Segnaletica Castello del Valentino - Facciata Castello

Si è concluso a inizio 2023 il progetto per la realizzazione della segnaletica interna al Castello del Valentino, sede storica dell’Ateneo, progetto voluto dalla professoressa Annalisa Dameri, Referente Scientifico per i Restauri del Castello. La necessità di avere un sistema di orientamento di facile lettura, che guidasse sia gli studenti che il pubblico esterno attraverso gli spazi del complesso architettonico, ha portato alla costituzione, nel 2019, di un gruppo di lavoro del Dipartimento di Architettura e Design-DAD coordinato dal professor Marco Bozzola.

Il gruppo, formato dalle professoresse Beatrice Lerma e Doriana Dal Palù e dalle dottoresse Irene Caputo e Monica Oddone, ha sviluppato il progetto per la realizzazione delle segnaletiche sulla comprensione spaziale del luogo, per fornire al pubblico un chiaro e preciso strumento orientativo. Con attenzione al ritmo visivo e all’integrazione degli elementi nel contesto spaziale, si è scelto di lavorare, in accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il Comune e la Città Metropolitana di Torino, nel rispetto delle viste prospettiche e in allineamento con le geometrie architettoniche, conferendo rilievo agli elementi identitari della struttura, come il caratteristico tetto alla francese.

Alla base della metodologia scelta c’è un sistema di organizzazione per blocchi architettonici, con pannelli di riconoscimento in grado di fornire non solo informazioni orientative, ma anche indicazioni sulla stratificazione architettonica del complesso, tramite, ad esempio, il riferimento alle diverse epoche di costruzione. Altro importante discorso portato avanti dal progetto è stato quello degli studi cromatici: nelle segnaletiche si può infatti osservare una concettualizzazione cromatica dei blocchi architettonici, con il colore ardesia (grigio-blu), caratteristico dei tetti secenteschi, a indicare il Castello, il colore laterizio (rosso-mattone), tipico dell’architettura storica e moderna, per la manica Chevalley, il colore intonaci (ocra), caratteristico degli intonaci presenti nelle zone porticate, per identificare il blocco Aloisio, e il colore vetri (verde), tipico del riflesso dei vetri, associato alla manica nuova. Una novità, questa, rispetto all’uso dei colori utilizzati nella segnaletica della sede centrale del Politecnico: se al castello i colori dei pannelli rispecchiano i blocchi architettonici, nella sede centrale rispondono invece all’esigenza di identificare le differenti attività sviluppate in Ateneo. “Siamo di fronte a un racconto diverso – spiega il professor Bozzolanel Castello abbiamo voluto raccontare con i colori l’articolazione spaziale dei blocchi architettonici, mentre nella sede centrale i colori sono stati utilizzati per identificare le diverse attività svolte all’interno. Una scelta coerente con le caratteristiche peculiari dei due edifici.”

I colori dei pannelli, in linea con l’esigenza di aumentare l’accessibilità degli spazi, sono stati inoltre vagliati per risultare altamente visibili, anche a un pubblico soggetto a disturbi visivi quali, ad esempio, il daltonismo.

Fondamentale, per una buona riuscita del progetto, è stato il rapporto di costante dialogo con la Soprintendenza, nella persona dell’architetto Elena Frugoni. “Una delle grandi scelte in fase di avvio del progetto – spiega la professoressa Dameri - è stata di coinvolgere fin da subito la Soprintendenza nei lavori. Il dialogo continuo tra il Politecnico e la Soprintendenza ha portato ad un produttivo scambio di idee, con indicazioni condivise che in alcuni casi sono risultate illuminanti per la resa finale del progetto.”

“La segnaletica – continua la professoressa Dameri - per sua definizione dovrebbe essere evidente, ma in un bene culturale come il Castello del Valentino deve risultare evidente in una maniera non impattante. Si è lavorato pertanto su due fronti, uno strettamente legato alla funzionalità dei pannelli e uno legato invece alla loro capacità di mimetizzarsi nell’ambiente, allo scopo di garantire armonia tra la nuova installazione e l’architettura. La definirei una segnaletica visibile ma non evidente”.

“Un progetto di segnaletica colto, come è stato richiesto in questo caso – spiega il professor Bozzola - deve fare i conti con la doppia esigenza di comunicare con l’utente, di essere leggibile, e al contempo di essere rispettoso del sito in cui si colloca. Nello specifico del Castello del Valentino, operando all’interno di un bene culturale, patrimonio dell’UNESCO, il requisito di contestualizzazione, di attenzione al luogo era sicuramente più alto che in altri casi, anche se, a prescindere dal luogo, bisognerebbe sempre rispettare il principio della coesistenza di funzionalità e integrazione architettonica.”