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Mer 10 Lug
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La sfida per un diritto alla riparazione universale

Il movimento per il diritto alla riparazione si batte da anni con crescente efficacia per superare le barriere artificialmente create dalle case produttrici di prodotti elettrici ed elettronici per ridurre durabilità dei prodotti.
Sia in Europa che nel resto del mondo riunisce attori molto diversi tra loro, che rappresentano la molteplicità di motivazioni per riappropriarsi del diritto di scegliere quando un prodotto possa essere riparato. In questo ambito si intrecciano ragioni di tipo ambientale – prima fra tutte l’enorme crescita dei rifiuti elettronici in Europa e a livello globale – a motivazioni dettate dai diritti dei consumatori, a problemi di competitività per gli operatori indipendenti della riparazione e del riuso, spesso tagliati fuori dal mercato per via delle scelte di case produttrici. Alla base di queste coalizioni ci sono gruppi che da anni si battono concretamente per estendere la vita dei prodotti esistenti, attraverso Restart Parties, Repair Cafes e altre iniziative comunitarie.

La sfida è di ottimizzare riparabilità e durabilità di tutti i prodotti elettrici ed elettronici, e rendere universale l’accesso a pezzi di ricambio, manualistica, strumenti e software necessari per riparare. L’obiettivo finale è di rallentare la sovrapproduzione di prodotti, e uscire da dinamiche di un’economia usa e getta, a favore di una crescita dell’economia della riparazione e del riuso. Questo passo però richiede una critica alla narrazione dominante di economia circolare – che prenda in considerazione tutte le esternalità del nostro attuale sistema produttivo, e programmi obiettivi ambiziosi di riduzione nel consumo di materie prime, in linea con un passaggio a un paradigma post-crescita.

Le leggi europee in questo campo, come i regolamenti ecodesign per smartphones e tablets, il regolamento batterie, e la direttiva per il Diritto alla Riparazione approvata recentemente, fanno dei passi avanti importanti, ma lasciano molti aspetti scoperti. Per esempio, la legislazione su aspetti di design di specifiche categorie di prodotti soffre di una lentezza sistematica, che lascia una parte importante di prodotti non coperti da alcun diritto alla riparazione.

Speaker: Ugo Vallauri (The Restart Project).

Biografia:
Ugo Vallauri è co-fondatore di The Restart Project, una fondazione con sede a Londra che da oltre dieci anni si batte per il diritto alla riparazione e per "aggiustare" il nostro rapporto con l'elettronica. Restart incoraggia gruppi comunitari a tornare a riparare invece che riciclare prodotti elettrici ed elettronici, spingendo per una legislazione per un diritto universale alla riparazione. Ugo è anche co-fondatore della campagna Right to Repair Europe, una coalizione di 150 organizzazioni europee che si batte per leggi ambiziose a livello europeo e nazionale, che impongano ai produttori di tutti i prodotti elettrici ed elettronici di progettare per la riparabilità, consentendo a chiunque di scegliere come riparare i propri prodotti ed estenderne il ciclo vita. Ugo è Fellow della Ashoka Foundation. Prima del suo lavoro sull'obsolescenza prematura, ha studiato gli approcci comunitari all'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in Kenya e nell'Africa sub-sahariana. Ha anche lavorato per il movimento Slow Food, per Computer Aid International e per le Nazioni Unite. Ha una laurea in Scienze della Comunicazione dall'Università di Bologna, e un MPhil in Geografia e ICT4D dalla University of London.

L'incontro si terrà IN PRESENZA e ONLINE:
  • SEDE FISICA dell'incontro: Centro Nexa su Internet e Società, Politecnico di Torino, Via Boggio 65/a, Torino (1° piano). Per accedere alla sala si raccomanda di suonare al citofono Portineria e di seguire le indicazioni segnalate lungo il percorso. QUI maggiori informazioni su come raggiungerci.
  • STANZA VIRTUALE dell'incontro: clicca qui.