Africa
Lun 04 Mar
Seminari e Convegni

La società migrante africana - a cura di Marco Buttino

"La società migrante africana" è titolo e tema dell'incontro in cui Marco Buttino parlerà della società africana che vive tra l’Italia e i paesi sub-sahariani. Negli ultimi anni questa società è molto cresciuta e si è notevolmente trasformata. L’attenzione è rivolta soprattutto a chi è arrivato in Italia negli ultimi anni, quando le possibilità di trovare posizioni stabili (lavoro, casa, diritti) sono diventate particolarmente scarse. I nuovi migranti africani costituiscono un insieme con un loro specificità rispetto agli altri migranti africani, arrivati da tempo nel nostro paese.
L'esperto Buttino presenterà i primi risultati di una ricerca condotta tra Torino (occupazione delle palazzine dell’ex-MOI), Saluzzo (braccianti agricoli stagionali) e il Senegal (le famiglie dei migranti). Obiettivo della ricerca è indagare sulla complessità interna della società africana in Italia, sui rapporti di solidarietà e di potere, e sui ruoli di mediazione. Le logiche che attraversano questa società collegano luoghi diversi e distanti. Le famiglie lontane sono generalmente parte attiva nelle scelte e nelle strategie di ognuno. La ricerca in Senegal mette in luce questi rapporti e ha come oggetto le attività di economie circolari, che inducono movimenti di cose e di persone. Un’analisi multisituata e un’ottica pluriscalare sono indispensabili alla ricerca.

Marco Buttino ha insegnato Storia Contemporanea e Storia delle città e delle migrazioni all’Università di Torino. Ha scritto saggi sulla trasformazione sociale in Russia e in Asia centrale. Ha in corso una ricerca sui migranti africani in Italia. È stato membro del Comitato di redazione di Quaderni Storici e dell’International scientific board di Cahiers du Monde Russe, di Cahiers de l'Asie Centrale, Slovo, e Central Eurasian Reader.

L'incontro fa parte del Ciclo di seminari ‘Dagli asparagi in poi’. Temporalità migranti tra geografie instabili e pratiche produttive del Progetto di Ricerca “CAMP-FORM(S) –Al di là del campo. Indagare opacità, forme e visioni del superamento come logica territoriale, coordinato dal Prof. Antonio Stopani e Prof. Camillo Boano.

I prossimi appuntamenti sono:
20 Marzo 2024 - Timothy Raeymaekers, Il Confine Naturale
15 Aprile 2024 - Marco Omizzolo, Transurbanizzazione. Ghetti e reticoli migratori
29 Maggio 2024 - Seminario di ricerca

Il Ciclo di seminari chiama a raccolta diverse generazioni di studiosi e studiose che, negli ultimi 20 anni, hanno analizzato sotto luci disciplinari plurime il nesso tra migrazioni, organizzazione delle relazioni lavorative e agrocapitalismo. Nel rinnovato interesse per i mutamenti economici e territoriali delle campagne nei paesi mediterranei, numerose ricerche hanno evidenziato le complesse connessioni tra due tipi di informalità: quella degli intermediari tra produttori e manodopera (che il discorso pubblico identifica come ‘caporali’), e quella degli insediamenti dove risiedono i lavoratori in attesa del reclutamento (designati tra l’altro come ‘ghetti’ o ‘campi’ nei discorsi politico e mediatico).

Il Ciclo di seminari intende stimolare una riflessione critica sulla relazione tra queste due tipologie di informalità interrogando gli strumenti con cui le politiche pubbliche si sono proposte di sradicare la prima attraverso la distruzione delle seconde e la loro sostituzione con altrettante forme insediative, isolate e spesso temporanee. Proponiamo ai partecipanti di interrogare l’eterogenea materialità di tali insediamenti auspicando che tre prospettive di ricerca siano messe in tensione.
La prima caldeggia la necessità di un approccio diacronico degli insediamenti informali prendendo in considerazione tanto la loro proliferazione quanto la loro evoluzione verso caratteri sempre meno temporanei e stagionali. La seconda sollecita un’indagine approfondita della forma urbana degli insediamenti informali, del loro ‘fare’ e ‘farsi città’, delle attività e delle socialità che ne organizzano lo spazio e gerarchizzano gli usi. Infine, invitiamo a prendere in considerazione le politiche pubbliche adottate finora nella persuasione che ogni intervento politico meriti di essere preparato da una descrizione attenta degli oggetti su cui si intende intervenire e dalla comprensione delle dinamiche mutevoli che li caratterizzano.