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17/11/2025
In Ateneo

Il Public Engagement al centro del futuro della ricerca e dell’università italiana

Possono le università e gli enti di ricerca esistere senza collaborare con la società che li circonda? E se la capacità di dialogare, co-progettare e restituire valore al territorio fosse la missione per eccellenza del loro futuro? Queste sono le domande cruciali emerse durante l’incontro annuale di APEnet, questioni che ribaltano le gerarchie tradizionali e pongono il Public Engagement non più come un’attività accessoria, ma come la condizione stessa per una nuova fase di rilevanza degli atenei.

Ospitata dall’Università Federico II di Napoli, il 6 e 7 novembre si è svolta la settima edizione dell’evento della Rete italiana che conta circa 60 tra Atenei ed Enti di Ricerca, intitolato: “Destinazione Public Engagement" ha riunito i vertici istituzionali del sistema accademico e della ricerca in Italia. La giornata inaugurale ha ospitato un confronto di alto profilo tra CRUI, ANVUR e rappresentanti del mondo universitario e della ricerca, che ha sancito il passaggio da una fase di riflessione teorica alla costruzione condivisa di politiche e strumenti concreti.

All’incontro è intervenuto il professor Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino e delegato della CRUI al Trasferimento Tecnologico, Terza Missione, Musei e Sport. “Oggi il Public Engagement si pone come attività necessaria e assolutamente coerente con il lavoro di docenza e ricerca – ha sottolineato il Rettore CorgnatiUniversità ed enti di ricerca si impegnano per riconoscere il PE nei percorsi di carriera di docenti, ricercatori e ricercatrici, come al Politecnico di Torino abbiamo già iniziato a fare, inserendo la valorizzazione delle attività di public engagement e creazione di beni pubblici nei concorsi per diventare professore ordinario e associato, oltre che nei concorsi per RTT e RTDa/d. Si tratta di una richiesta che arriva con forza soprattutto dai giovani, che investono tempo e passione in queste attività e ne chiedono la giusta valorizzazione. Questa spinta da parte di una nuova generazione di accademici sottolinea l'urgenza di integrare fin da subito gli studenti e le studentesse in una missione in cui in futuro rivestiranno un ruolo da protagonisti e protagoniste. Per questo è tempo di aprire un tavolo di dialogo costante su questi temi con APEnet anche a livello della CRUI. Gli Atenei devono strutturarsi per dare voce alla Terza Missione dotandosi di professionalità e budget adeguati a queste attività. Questo rappresenta un passo decisivo per tradurre i principi condivisi in regolamenti operativi, trasformando il valore percepito in un valore riconosciuto e premiato”.

All’evento erano presenti numerosi vicerettori e vicerettrici delegati per la Terza Missione e il Public Engagement; il Politecnico di Torino ha partecipato ai lavori con il Vicerettore per la Società, la Comunità e per l'Attuazione del programma Stefano Sacchi.

Il pomeriggio è stato dedicato alle relazioni dei gruppi di lavoro di APEnet, luogo prioritario di partecipazione e impegno di tutti i soci, con l’obiettivo di sviluppare e realizzare le azioni dell’associazione. In particolare il Gruppo di lavoro Osservatorio ha relazionato sull’evoluzione e il potenziamento dello strumento Barometro APEnet, attraverso il quale Atenei ed enti di ricerca aderenti forniscono annualmente informazioni sull’organizzazione e le risorse dedicate al Public Engagement e svolgono un esercizio di autovalutazione sul proprio posizionamento rispetto ad alcuni aspetti considerati fondamentali per l’istituzionalizzazione del Public Engagement: la presenza nei piani strategici e nella governance, il supporto fornito e il riconoscimento delle attività. A seguire, hanno presentato le proprie attività il gruppo di lavoro sulla Formazione, che sta finalizzando una proposta formativa ad hoc per gli enti partner, e il gruppo che si occupa delle iniziative di Comunicazione dell’associazione.

Nella seconda giornata dell’evento i progetti finanziati dal PNRR, oggetto di studio del quarto ed ultimo gruppo di lavoro di APEnet, sono stati presentati come laboratori reali dove le pratiche di Public Engagement sono state messe alla prova su larga scala. Queste esperienze hanno dimostrato in modo inequivocabile il ruolo cruciale del PE nel connettere ricerca, innovazione e bisogni concreti della comunità, agendo come un potente catalizzatore per la costruzione di fiducia.

Tra i “casi studio” sul PNRR, sono state presentate le attività del partenariato RESTART, che vede il Politecnico impegnato in prima linea nelle attività di disseminazione. Con questo tipo di progetti, secondo quanto emerso dalle testimonianze, il Public Engagement si è rivelato uno strumento potente, che necessita però di riforme istituzionali volte a snellire la burocrazia, per generare un impatto maggiore.

La due giorni organizzata da APEnet si è conclusa con la convinzione di poter aprire la stagione del consolidamento, una fase resa concreta dall'impegno della CRUI a istituire un tavolo di dialogo permanente con APEnet per tradurre i principi condivisi in regolamenti e pratiche operative, garantendo sostenibilità e riconoscimento a un impegno non più delegabile.