
Inclusively, il tool di IA per l'inclusione linguistica creato dal Politecnico

Oggi, con le parole, possiamo costruire un mondo più equo e inclusivo e l’Intelligenza Artificiale può essere un importante supporto in questo percorso di cambiamento. Per superare stereotipi e disparità di genere nel linguaggio nasce Inclusively, un nuovo applicativo software per la scrittura inclusiva assistita dall’IA.
Si è svolto questa mattina presso la Sala Emma Strada del Politecnico di Torino l’evento di presentazione del nuovo tool di IA per l’inclusione linguistica sviluppato nell’ambito del progetto E-MIMIC (Empowering Multilingual Inclusive comMunICation). Finanziato con Bando MUR PRIN-22, il progetto è condotto dal Politecnico di Torino in collaborazione con l’Università di Bologna e l’Università di Roma Tor Vergata, e coordinato per l’attività di ricerca da Tania Cerquitelli, docente presso il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN e con Funzioni aggregate al Vicerettore per la Società, la Comunità e per l’Attuazione del programma in merito alle politiche a supporto della nostra Comunità.
Dopo i saluti istituzionali del professor Stefano Sacchi - Vicerettore per la Società, la Comunità e per l'Attuazione del programma e della professoressa Silvia Barbero, Vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione del Politecnico, si è svolta una tavola rotonda dal titolo “Includere con le parole, con Inclusively: sfide, opportunità prospettive” moderata dalla giornalista Giulietta De Luca, La Stampa a cui sono intervenuti/e Stefania Cavagnoli e Francesca Dragotto, Università Tor Vergata, Tania Cerquitelli e Luca Cagliero del Politecnico di Torino, Rachele Raus, Università di Bologna.
Simone Diodati, Designer, ha poi presentato il Brand Inclusively creato per il tool.

Obiettivo del nuovo strumento è quindi di promuovere, unendo competenze scientifiche e umanistiche, una comunicazione realmente inclusiva: la sinergia tra competenze diverse, linguistiche da una parte e di Machine Learning e Deep Natural Language Understanding dall’altra, risponde all’esigenza di supportare le persone nelle loro attività quotidiane di scrittura – contribuendo all’eliminazione di un linguaggio generalista, poco rispettoso delle caratteristiche altrui – di aiutare la comunità dei e delle linguiste a riflettere su aspetti comuni o contrastanti delle diverse lingue, e di assistere quindi gli esperti di data science a progettare e sviluppare algoritmi di Intelligenza Artificiale sempre più equi, privi di bias e pregiudizi e rispettosi delle diversità.
Significativo l’impatto che la tecnologia potrà avere nel futuro: in campo scientifico, rilasciando algoritmi e modelli adattabili a contesti e lingue diverse ed esplorando soluzioni di Deep Learning innovative per indirizzare il problema della riformulazione del testo in chiave inclusiva; sul territorio e sulla società, diffondendo l’utilizzo della comunicazione inclusiva nella pubblica amministrazione e nelle università grazie ad interfacce che garantiscono livelli ottimali di user-experience e in ambito economico e formativo, migliorando le capacità comunicative delle persone e contribuendo a definire nuovi profili professionali multi e transdisciplinari.
I prossimi passi nello sviluppo di Inclusively prevedono l’avvio di una fase di testing del nuovo applicativo in contesti reali – gli uffici amministrativi del Politecnico e della Città Metropolitana di Torino – quindi il suo rilascio e utilizzo gratuito per passare dalla sperimentazione alla diffusione su larga scala. L’ambizione è di proporre uno strumento capace di adattarsi alle caratteristiche specifiche della persona che lo utilizza: identità di genere al di là del binarismo, età, disturbi di apprendimento, e appartenenza etnica. Il tool sarà inoltre in grado di suggerire riformulazioni alternative, adattate alle preferenze stilistiche di comunicazione dell’utente. E ancora, si sta lavorando nella direzione di estendere le capacità generative degli algoritmi di deep learning integrati in Inclusively ad altre lingue: attualmente gli sforzi si stanno quindi concentrando sulla presentazione dell’applicativo in versione spagnola e francese.
“Il tool Inclusively – commenta la professoressa Cerquitelli – dimostra come l’integrazione tra discipline umanistiche e tecnologie avanzate possa generare un progresso significativo per entrambe. Sul piano linguistico, le competenze umanistiche hanno permesso di definire criteri linguistici e discorsivi mirati a supportare una comunicazione più inclusiva e sensibile alla diversità. Questo lavoro ha portato alla creazione di un corpus rigorosamente annotato, di alta qualità e riutilizzabile in diversi task di intelligenza artificiale, contribuendo a una maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso del linguaggio in ambito amministrativo. Dal punto di vista tecnologico, Inclusively si distingue per l’adozione di un approccio Human-in-the-Loop: ogni fase dello sviluppo — dalla raccolta e annotazione dei dati fino alla progettazione e validazione degli algoritmi di Natural Language Processing — è stata costantemente guidata da esperti ed esperte della linguistica. Il risultato è un sistema non solo efficace come strumento di supporto alla scrittura, ma anche spiegabile, in grado di rendere comprensibili le proprie scelte e di rafforzare la fiducia nella tecnologia. Inclusively rappresenta un esempio concreto di collaborazione interdisciplinare, in cui la tecnologia non sostituisce l’intervento umano, ma ne amplifica la capacità di interpretare, governare e valorizzare la complessità del linguaggio”.