
Al Politecnico l’eccellenza italiana nel campo della fabbricazione additiva

Uno dei migliori brevetti della ricerca pubblica è stato progettato al Politecnico. Lo ha stabilito il Ministero delle Imprese e del Made in Italy-Mimit che, in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza del 140mo anniversario dalla nascita dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del MIMIT, ha consegnato l’Intellectual Property Award-IPA, premio che nasce per supportare e valorizzare i titoli di proprietà industriale, riservato alle opere realizzate da enti pubblici nazionali quali università e centri di ricerca.
Tra le soluzioni tecnologiche premiate, quella sviluppata da Manuela Galati, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP e co-autrice, insieme al professor Luca Iuliano e ai docenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia-Unimore Elena Bassoli e Andrea Gatto, del brevetto "Procedimento di fabbricazione additiva e prodotto ottenibile tramite il procedimento", premiato nella sezione "The future from the space" con il riconoscimento riservato all'imprenditoria femminile.
Nell’ambito del concorso, che ha visto ben 225 candidature, è stato infatti assegnato anche il premio speciale “Imprenditoria femminile” in favore dei migliori brevetti, uno per ciascuno degli ambiti tecnologici considerati, promossi da gruppi di ricerca composti da almeno il 50% di donne o che abbia come responsabile della sperimentazione una donna.
Eccellenza della ricerca e dell’innovazione italiana: i brevetti premiati rappresentano il cuore dell’avanzamento tecnologico nel Paese, si tratta infatti di soluzioni all’avanguardia che introducono nuove possibilità di sperimentazione in ambiti considerati oggi strategici. Nello specifico del brevetto sviluppato al Politecnico, è stata progettata una tecnologia innovativa per l’avanzamento del settore della fabbricazione additiva: a convincere la giuria, la capacità della tecnologia di rispondere alle esigenze della progettazione delle diverse componenti per la fabbricazione di oggetti. Con l'aumento della complessità delle richieste del mercato, questa invenzione introduce infatti un approccio nuovo, consentendo di realizzare oggetti con parti interne non completamente densificate. Caratteristica, questa, che permette di controllare le proprietà del materiale in modo localizzato, facilitando la creazione di componenti più sicuri e manutenibili. Grazie a questa soluzione, è possibile pertanto offrire un elevato livello di affidabilità e sicurezza per le strutture in cui i componenti vengono utilizzati.
Oltre al prestigio del riconoscimento, il premio include un contributo di 10.000 euro destinato a sostenere lo sviluppo del brevetto e a facilitare l'eventuale trasferimento tecnologico.
“Il nostro brevetto apre nuove prospettive, consentendo ai materiali di adattarsi attivamente alle condizioni esterne – spiega Manuela Galati – Qui, i 'difetti' e le anisotropie del materiale sono creati e valorizzati come risorse che aggiungono funzionalità. Le prime applicazioni, sviluppate presso il Centro Interdipartimentale di Integrated Additive Manufacturing del Politecnico di Torino e testate nei laboratori di UNIMORE, dimostrano che, grazie al brevetto, è già possibile controllare la frattura dei componenti e ottimizzare i flussi termici”.