Fidarsi delle macchine e fidarsi delle persone dietro alle macchine
In questo Colloquium, Michele Loi esplora il concetto di affidabilità applicato alle macchine, con un focus particolare sull'intelligenza artificiale (IA), e indaga su come questo si connetta alla fiducia che possiamo riporre nelle persone responsabili di queste tecnologie. Le attuali iniziative per aumentare l'affidabilità dell'IA tendono prevalentemente a incrementare il controllo e il monitoraggio, non traducendosi quindi in una vera e propria fiducia. Non potendoci affidare completamente alle macchine né poterci fidare di esse come ci fidiamo delle persone, secondo Loi, dovremmo rivolgere la nostra attenzione alla fiducia nelle persone che sviluppano e gestiscono queste tecnologie. Questa forma di fiducia non si basa sulla presunzione di infallibilità ma piuttosto sul riconoscimento di determinate virtù e sull'assenza di vizi negli individui, rendendo prudente affidarsi a loro, specialmente in situazioni dove il rapporto con la tecnologia diventa problematico
Interviene: Michele Loi. Ha conseguito la laurea in filosofia all’Università di Cagliari e il dottorato di ricerca in Teoria politica presso la LUISS Guido Carli nel 2007. È stato ricercatore senior presso l’Institute for Biomedical Ethics and the History of Medicine all’Università di Zurigo e Marie-Sklowdoska-Curie Individual Fellow al Politecnico di Milano. È attualmente manager scientifico per l'ONG europea AlgorithmWatch. Si occupa di etica applicata ai dati, in particolare dati medici, big data e algoritmi, alla giustizia, trasparenza, fiducia, privacy e sicurezza informatica dell'IA. Ha contributo alla scrittura di codici e line guida etiche sia per istituzioni internazionali, come l’Organizzazione mondiale della sanità, sia per privati.
Introduce: Vera Tripodi (Docente di Etica della Tecnologia, Politecnico di Torino)