La valorizzazione di scarti e sottoprodotti dell'industria alimentare riveste un ruolo chiave nella promozione della sostenibilità ambientale e nello sviluppo di nuove opportunità economiche. Gli scarti dei sottoprodotti dell'industria alimentare sono infatti caratterizzati da una buona percentuale residua di composti bioattivi quali lipidi, proteine, carboidrati e fibre alimentari, che variano a seconda del tipo di materia prima. L'estrazione di macromolecole di sottoprodotti dell'industria alimentare crea opportunità di economia circolare, consentendo di trasformare i rifiuti in materie prime per nuovi cicli produttivi. Ciò favorisce la riduzione della dipendenza dalle fonti di petrolio e promuove l'utilizzo di materiali biodegradabili e compostabili. In particolare, le proteine possono essere applicate nell’alimentazione umana e animale o nella produzione di film per applicazioni in campo alimentare e farmaceutico. Nel primo caso, l’estrazione di queste bio-macromolecole prevede l’utilizzo di processi a basso impatto ambientale e compatibili con l’applicazione nel campo della nutrizione.
Gli scarti e i sottoprodotti dell’industria alimentare possono essere, inoltre, applicati come terreno in fermentazioni sommerse per la produzione di composti differenti quali bioplastiche, acidi organici e molecole antiossidanti o in fermentazioni allo stato solido (SSF) per la produzione di alimenti ad alto contenuto proteico. I prodotti trovano applicazioni in settori diversi come l'imballaggio sostenibile, la produzione di fertilizzanti organici e l'industria farmaceutica. Questi processi innovativi riducono l'impatto ambientale associato allo smaltimento dei rifiuti alimentari, contribuendo al recupero di risorse preziose e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.