Foto di una fase dell'hackathon con Osvaldo Schwartz
18/05/2023
Studenti@PoliTO

Un hackathon transmediale per il quarantennale delle Officine Schwartz

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Hackhaton Officine Schwartz Rizosfera

Narrazioni transmediali: sono queste le forme che le studentesse e gli studenti del corso Transmedia del Politecnico hanno utilizzato per raccontare i quarant’anni di storia delle Officine Schwartz, realtà di rilievo sulla scena musicale industriale italiana.

In occasione delle celebrazioni, l’editore polimediale Rizosfera ha aperto agli allievi del corso il proprio archivio, mettendo a disposizione video, brani, testi e immagini che ripercorrono la carriera e le opere delle Officine Schwartz. Materiali, questi, che durante il laboratorio didattico sono stati analizzati, raccolti e lavorati con il supporto del software Klynt. I partecipanti sono stati stimolati a riflettere sul percorso del gruppo fondato da Osvaldo Arioldi Schwartz e a proporre prospettive originali capaci di comprendere le straordinarie ricerche sul suono e sull’estetica della “civiltà industriale” compiute dal 1983 ad oggi.

A rendere possibile l’esperienza l’uso del formato dell’hackathon, evento intensivo in cui gruppi di lavoro interdisciplinari lavorano per sviluppare un progetto, una proposta che viene quindi presentata agli organizzatori al termine dell’incontro, con l’annuncio conclusivo del vincitore della giornata. Nel caso dell’hackathon realizzato dal corso Transmedia e dall’editore Rizosfera, l’evento si è svolto nell’arco di quattro ore, coinvolgendo circa ottanta studenti suddivisi in dieci gruppi di lavoro.

Tema del laboratorio, il binomio musica industriale e cultura operaia, di cui, in ambito italiano, il gruppo maggiormente rappresentativo è quello delle Officine Schwartz, sia per l’originalità dei soggetti e dei colori proposti, sia per le prime sperimentazioni multimediali che vedono riunite in un’unica performance musica, video, danza e teatro.

“Un evento molto partecipato – ha commentato Domenico Morreale, docente del Politecnico e organizzatore dell’hackathon – significativo l’impegno dei relatori ospiti dell’evento, Osvaldo Arioldi di Officine Schwartz, e Paolo Davoli e Andrea Corsini di Rizosfera, che hanno messo a disposizione degli studenti le proprie competenze sul tema. I progetti transmediali realizzati dai partecipanti, e presentati a conclusione dell’evento, hanno raccolto il generale interesse del pubblico, proponendo dalle video interviste agli approfondimenti tematici sugli strumenti auto-costruiti. Particolarmente interessante è stata la spiegazione della storia del tubicordo, strumento auto-costruito a partire da un vecchio tubo di una stufa, che è stato mostrato e suonato in aula. Ringrazio le studentesse e gli studenti che hanno raccolto il nostro invito, i docenti che hanno reso possibile l’evento, Elisa Roscelli e Nicola Falomi, e i relatori che hanno portato all’attenzione dei partecipanti il percorso musicale di questa importante realtà artistica italiana.”