Foto della città di Torino dall'alto
15/06/2023
Ricerca e innovazione

Torino da fuori: studenti alla ricerca di una casa

Immagine
Foto di studenti al Castello del Valentino

In diverse città italiane, negli ultimi mesi, gli studenti hanno protestato per gli affitti troppo alti e per la mancanza di posti letto, arrivando a dormire in tenda fuori dalle Università. Ma anche a Torino per i fuorisede è difficile trovare una casa dignitosa?

Per rispondere a questa domanda c’è un prezioso studio prodotto dal centro interdipartimentale FULL – The Future Urban Legacy Lab e condotto da Erica Mangione, ricercatrice presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST, Loris Servillo, docente del DIST e direttore di FULL, e Samantha Cenere, ricercatrice presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Lo studio si intitola “Torino da fuori. Studiare, abitare, e vivere la città da fuorisede” ed è frutto di un’indagine condotta tra giugno e settembre 2021.

Nella ricerca, come ci racconta anche Erica Mangione a voce, è emerso che, dei più 115.000 studenti della città di Torino, l’86% vive in un appartamento condiviso con una conseguente forte domanda di alloggi nel mercato degli affitti. A questa grande domanda risponde una vasta offerta di case, ma ci sono alcune condizioni che è utile approfondire.

I costi degli affitti sono molto economici rispetto alle altre principali città universitarie, con una spesa media che, nell’anno in cui si è svolta la ricerca, variava tra i 250 e i 350 euro mensili e con contratti per la maggior parte a canone concordato per studenti. Per la popolazione studentesca con un reddito famigliare basso esistono poi i circuiti Edisu, i posti letto di queste residenze sono numerosi, ma al momento non sono in grado di ospitare tutti gli studenti che ne avrebbero diritto. Per la popolazione studentesca con i redditi famigliari più alti ci sono invece gli studentati privati, un’offerta in espansione, che dalle analisi ha un costo medio tra i 600 e i 700 euro al mese, un valore decisamente più alto rispetto a quello della stanza singola sul mercato delle locazioni (tra i 250 e i 350 euro).

Secondo Mangione, anche se l’offerta di alloggi è vasta, ad ampliarsi è solo la parte più orientata verso le fasce di popolazione con redditi medio-alti e sarebbe invece necessario dare una risposta anche a chi è più fragile dal punto di vista economico.

LEGGI IL REPORT "TORINO DA FUORI. STUDIARE, ABITARE E VIVERE LA CITTÀ DA FUORISEDE"
Immagine
Grafica densità abitativa studenti Politecnico a Torino
Densità abitativa degli studenti che frequentano il Politecnico negli anni 2020-2021

Per quanto riguarda l’ubicazione, gli alloggi per studenti offerti dai privati sono distribuiti non solo intorno ai poli universitari (come nei quartieri di San Salvario, Vanchiglia, la parte di Aurora lungo la Dora, San Paolo e Cenisia), ma anche lungo la metropolitana, lungo gli assi di trasporto più forti e in generale in tutta l’area di Torino, dove grazie alla rete di trasporto capillare si può vivere in zone più lontane dalle sedi universitarie pagando prezzi più bassi.

Gli studentati sono invece situati vicino ai poli universitari o nelle zone di rigenerazione urbana, come Aurora e Barriera.

Anche a Torino il costante consolidamento turistico ha generato una competizione tra l’alloggio breve per turisti e l’alloggio per studenti e residenti. Ma se in altre città, come Milano, Bologna e Firenze, questa situazione ha già creato scenari in cui numerosi studenti devono rinunciare a trasferirsi per la mancanza di posti letto, a Torino la situazione è ancora contenuta grazie all’ampia disponibilità di case; secondo Loris Servillo è però fondamentale una regolamentazione sulla casa e sugli affitti in modo che i prezzi e l’offerta non degenerino anche qui.

Erica Mangione e Loris Servillo ci spiegano che, per quanto la situazione delle case a Torino per i fuorisede sia positiva, ci sono molte pratiche da intraprendere per migliorarla e per evitare che si presentino i problemi delle altre grandi città. Secondo loro sarebbe molto utile che le università creassero dei servizi dedicati a supportare gli studenti nella ricerca dell’alloggio. Per il momento infatti ci sono solo il sito studyintorino.it, gestito dal Comune di Torino, e il sito dell’Osservatorio regionale per il diritto allo studio, che elencano le strutture che mettono a disposizione posti letto. Servirebbe però anche un supporto per accompagnare e tutelare gli studenti nella ricerca.

Accade infatti che gli studenti, essendo spesso alla loro prima esperienza di affitto, cadano in proposte svantaggiose. Ad esempio, dalle analisi qualitative emerge che in alcuni casi i proprietari aggiungono al prezzo mensile quote ingenti di spese forfettarie, senza specificare in cosa consistano. Un altro elemento a cui è bene fare attenzione sono gli affitti a canone concordato per studenti, questi contratti dovrebbero garantire sgravi fiscali ai proprietari e un prezzo accessibile ai fuorisede, ma dai dati emerge come la stipula di questi contratti non tuteli effettivamente gli studenti a pagare delle cifre pari a quelle definite dagli accordi territoriali.

Un’altra indagine che secondo Erica Mangione e Loris Servillo sarebbe utile per evitare che la situazione delle case collassi come nelle altre grandi città è quella sugli alloggi sfitti, di cui si stima che siano diverse migliaia, ma non si conoscono i dati precisi né i motivi per cui non vengono affittati.

“Per rendere Torino un ambiente davvero accogliente all’arrivo dei fuorisede è fondamentale informare gli studenti di come funzionano gli affitti e dei contratti di cui hanno diritto - conclude Erica Mangione - Bisognerebbe inoltre lavorare sulle barriere culturali e linguistiche, che ostacolano la ricerca della casa degli studenti internazionali. Gli studenti hanno delle loro reti di contatti e di appoggio, ma queste reti si costituiscono in modo informale e talvolta settoriale in base alla provenienza e non assicurano la tutela degli studenti. Se ci fosse invece un sistema coordinato di servizi per l’abitare che riunisce tutte queste istanze potrebbero essere garantiti davvero gli interessi e la tutela degli studenti”.