Si rafforza la collaborazione tra il Politecnico e la Nagoya City University
Storica è la relazione tra il Politecnico e la Nagoya City University-NCU – università pubblica giapponese con sede nella città di Nagoya – con il primo accordo di cooperazione siglato nel gennaio del 2001, per programmi condivisi di ricerca e formazione. Da allora, numerose sono state le attività nate dalla sinergia tra le due istituzioni: la definizione di migliori opportunità di accesso al mercato del lavoro per gli e le studenti, la promozione diffusa dei percorsi di ricerca interni agli atenei e l’estensione della rete di relazioni internazionali, con programmi di scambio per supportare l’innovazione scientifica e tecnologica sul territorio.
Una relazione, quella tra le due università italiana e giapponese, che oggi si rinnova con la firma di un nuovo protocollo d’intesa che andrà a sostituire il precedente del 2001. A motivare la scelta di estendere la partnership, il condiviso interesse nella sperimentazione di modelli di studio e ricerca ad alto contenuto tecnologico, resa possibile grazie a rinnovati programmi di scambio tra studenti e di reciproco utilizzo di dati, informazioni, documenti e pubblicazioni scientifiche di rilievo.
Il Prorettore Elena Baralis, accompagnata dal Vicerettore per l’Internazionalizzazione Alberto Sapora e dal Direttore del Japan Hub PoliTo Giuseppe Quaglia, ha accolto in Ateneo la delegazione della NCU guidata dal Presidente Kiyofumi Asai, offrendo al gruppo una panoramica delle attività, progetti e iniziative condotte dal Politecnico in ambito formativo e di ricerca. Il professor Quaglia si è quindi soffermato sul lavoro svolto dal Japan Hub PoliTo, primo ufficio indipendente di un’università italiana in Giappone inaugurato nel luglio del 2023, nato con l’obiettivo di creare nuove sinergie e reti per le attività di ricerca dell’Ateneo e per le sue collaborazioni con le realtà produttive del Paese del Sol Levante.
Dopo la firma del protocollo d’intesa, gli ospiti sono stati guidati all’interno del campus per una visita più approfondita delle strutture del Politecnico dedicate alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. I professori Aoki e Sabia hanno quindi illustrato le proprie ricerche nell’ambito dell’ingegneria civile e dell’architettura, nello specifico le tecniche tradizionali e innovative per il recupero del patrimonio architettonico e per la ricostruzione post-calamità, mentre per quanto riguarda l’ingegneria biomedica i professori Asai e Knaflitz hanno relazionato sui temi “Quantification of Newborn Pain” e “Advancing motor control”. A conclusione della visita, la delegazione è stata accompagnata al PolitoBIOMed Lab, per conoscere gli sviluppi della ricerca sull’ingegneria e le scienze biomediche condotta all’interno del Centro Interdipartimentale di Ateneo.