Si chiude la prima edizione del Premio Architettura rivolto alla comunità studentesca di Ateneo
Un premio per promuovere il dialogo sui risultati dell’attività professionale e accademica raggiunti dal Collegio di Architettura e Design del Politecnico: questo l’obiettivo della prima edizione del Premio Architettura istituito dal Centro per la Didattica del Progetto del Dipartimento di Architettura e Design-DAD, propotore anche della piattaforma TeleArchitettura. Un riconoscimento che guarda al futuro dell’insegnamento, alle sfide, sempre più complesse, che l’Ateneo si trova ad affrontare oggi. Dal locale al globale, il Politecnico fissa il suo sguardo su determinati argomenti, compiendo continuamente scelte sui metodi di ricerca e progettazione da adottare: un modo, questo, per contribuire in prima persona al dibattitto pubblico, offrendo risposte efficaci ai temi cruciali che emergono all’interno della società.
Destinatari del Premio, gli e le studenti di Ateneo che si distinguono nelle due categorie “Tesi” – rivolta agli elaborati più significativi discussi nell’anno accademico in corso – e “Insegnamenti” – indirizzata ai progetti proposti, durante il periodo in esame, dagli iscritti ai Corsi di Laurea Magistrale con il fine, ultimo, di stimolare il dibattito interno sul futuro dell’insegnamento al Politecnico.
“Non si tratta di un’altra occasione per enfatizzare acriticamente la meritocrazia, un sistema, questo, che presenta numerosi difetti intrinseci come esplorato, tra gli altri, dal premio Nobel Jean Tirole – commenta Daniele Campobenedetto, coordinatore del Centro per la Didattica del Progetto – Sappiamo infatti tutti che i risultati derivano da una combinazione di impegno personale, guida efficace da parte dei docenti, supporto di familiari e amici, e dalle condizioni per il benessere fisico e mentale. Questo premio vuole invece riconoscere, nel lavoro degli e delle studenti di Ateneo, il valore fondamentale di alimentare e arricchire il dibattito e il confronto interno su quale debba essere il futuro dell’insegnamento, quali i metodi e quali i temi principali da affrontare nelle nostre classi”.
Campobenedetto ha partecipato ai lavori della giuria insieme a Michele Bonino, Direttore del DAD, Roberto Giordano, docente di Tecnologia dell’architettura al DAD, Peggy Deamer, professoressa emerita di Architettura presso la Yale University, e Simona Della Rocca, BDR Boureau, finalista al 2022 European Union Prize for Contemporary Architecture. Il 24 ottobre scorso, nel corso dell’evento “Hello DAD”, la consegna dei premi: cinque i progetti vincitori per ciascuna categoria, così come a cinque ricerche per categoria sono state assegnate le menzioni per merito.
E allora, per la categoria “Tesi”, sono risultati vincitori Matteo Deval, con l’elaborato “Architettura discreta Blockbau”, Maria-Cristina Trifan, con “Buzescu-A Manifesto for the Rromani Vernacular”, Camilla Bocchieri e Greta Bonini, con “Laguna Continua: Strategia di trasformazione di un impianto di produzione elettrica nel paesaggio deltizio”, Anna Dziurych e Darya Zhukouskaya, con “Evolutionary housing for post-war reconstruction in Ukraine”, e Nicole Ciaccia, con “Ruined soils: dark ecologies and hypotheses for coexistence in Mexico City”. Meritevoli di menzione sono risultati invece i progetti di Mariapia Mammino, “In-Between. Bridging Earth to the Moon with the Architectural Project”, Farshad Sadeghi, “Rethinking Iran’s Rural School Buildings. Spatial and process design for a charitable primary school building in Sistan & Baluchestan”, Frank Alexander e Ramírez Gaitán, “Unearthing the colonial military past of Santa Marta: The urban renovation around the Fortress of San Fernando in Santa Marta, Colombia”, e Ayman Hassanen, “Mediating resistance: examining critical regionalism(s) in the Arab World through the Aga Khan award for architecture”.
Per la categoria “Insegnamenti” la vittoria è andata a Greta Simonato, Silvia Rolando e Alice Morena, con il “Progetto urbano complesso a Skopje, Macedonia del Nord”, Kosar Mohammadi, Shadi Masihi Pour, Lucie Halna e Marie Schifano, con “Restoration of East attic of Valentino Castle”, Giovanni Agricola, Chiara Di Mario, Vincenza Miletti e Anastasiia Zabelina, con l’”Ex-stazione ferroviaria di Morgex”, Laura Larocca, Antonio Mario Nicoletti e Iliyan Stoykov, con la “Trasformazione urbana per l’area di ex Scalo Vanchiglia”, Lorenzo Trevisan, Lorenzo Molino, Tommaso Abatelillo e Federica Racciu, con il “Progetto di nuovi sistemi insediativi turistici nella riserva naturale del parco della Sentina a San Benedetto del Tronto”. La menzione è stata infine assegnata ai progetti di Davide De Vito, Ilenia Marchitelli e Alessandro Comina, “Nuova filiera produttiva dell’innovazione come modello per la riconversione e rigenerazione di un ex fabbrica del tessile nel Biellese”, a Ginevra Bazzica e Mohuai Hu, “Urban regeneration, urban morphology and contemporary settlement patterns”, e a Doğa Tıraş, Hatice Büşra Öztürk, Klea Kapllani, “Refurbishment of a school building with a civic center”.