Foto di uno dei prototipi del team su strada nel deserto
28/08/2023
Studenti@PoliTO

Quando l’innovazione arriva in bicicletta

Per le imprese l’innovazione tecnologica può arrivare anche in bicicletta. Ed è sempre un’innovazione di altissimo livello. È questo il messaggio che arriva da Policumbent, il team studentesco del Politecnico che dal 2009 progetta e costruisce veicoli a propulsione umana veloci (tra i più veloci al mondo) ed efficienti. Tutto applicando tecnologie che possono avere ricadute ben al di là dei prototipi sui quali sono provate ai limiti estremi di utilizzo.

Alberto Eusebio – attuale team leader di Policumbent -, spiega: “Le nostre biciclette sono tra i veicoli a propulsione umana più veloci ed efficienti al mondo. Oggi lavoriamo su due fronti: quello delle competizioni e quello della mobilità urbana sostenibile. Anche i nostri obiettivi sono due: da un lato applicare le tecnologie più avanzate alla mobilità rispettosa dell’ambiente; dall’altro, sottolineare l’importanza del ciclismo come reale opportunità di creare una nuova prospettiva di vivere un territorio, di viaggiare su di esso e, ovviamente, di rispettarlo”. Non c’è però nessuna utopia dietro tutto questo. E lo si capisce subito guardando ai prototipi ai quali Policumbent lavora.

“Le competizioni ci servono per testare le tecnologie in condizioni estreme – aggiunge Eusebio - Il punto cruciale del nostro lavoro è proprio questo: portare ai limiti estremi lo sfruttamento della tecnologia e dei materiali a disposizione. Individuare questi limiti serve poi anche per altre applicazioni al di là delle competizioni”. Ugualmente molto concreta è l’organizzazione del lavoro del gruppo. “Siamo circa in 100 persone – spiega ancora Eusebio -, abbiamo un budget da rispettare e siamo strutturati in divisioni e reparti ognuno con un compito. Lavoriamo per obiettivi”. Che per quanto riguarda le competizioni si sono tradotti ultimamente nella vittoria al World Human Powered Speed Challenge che ogni anno si svolge in Nevada. Una vittoria importante perché avvenuta nelle tre competizioni previste: maschile (con Phoenix che ha raggiunto i 130 km/h), femminile (con Taurus X che è arrivata a 120 km/h) e per atleti con disabilità (Cerberus che ha raggiunto i 67 km/h).

Oltre alle competizioni, da quest’anno esiste il progetto dedicato alla mobilità sostenibile urbana. “Stiamo lavorando a Kora”, dice Ottaviano Silano, responsabile del progetto che precisa subito: “Si tratta tecnicamente di un velomobile a pedalata assistita e che prenderà la forma di un veicolo a quattro ruote delle dimensioni poco più piccole di una utilitaria. Siamo ancora in una fase progettuale per quanto riguarda telaio, sospensioni, sistema di sterzo, assetto del prototipo, condizioni d’uso e sicurezza”. Sotto esame anche i materiali, non solo quelli già usati per le competizioni - come kevlar, carbonio e pvc -, ma anche fibre naturali oppure il carbonio riciclato e alcune resine meno impattanti.

La ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale (DIMEAS) e referente del team Chiara Gastaldi spiega: “Puntiamo a far crescere le conoscenze tecniche e di gestione dei nostri studenti sviluppando soluzioni innovative e che possano essere applicate allo sport e poi a numerosi comparti produttivi. L’interdisciplinarietà è una delle caratteristiche principali delle attività del Team Policumbent. Scambi continui di idee, know-how e praticità che arricchiscono ogni membro sia come persona che come parte del Team e che preparano al lavoro in azienda”.

E proprio le imprese possono trovare molti punti di contatto con il lavoro di Policumbent. I campi in cui le aziende possono trovare spazio sono numerosi: le prove di materiali e software in condizioni non normali, l’interazione tra chi guida e il veicolo con tutto ciò che ne può conseguire in termini di ergonomia, gli studi di fluidodinamica computazionale (CFD), le applicazioni collegate alla sensoristica, quelle sui motori elettrici e sulle dinamo. E non è tutto. “Siamo interessati – dice infatti Samuel Barbaglia, che segue il progetto Phoenix -, anche alle aziende che si occupano di logistica e spedizioni: organizzare ogni anno il trasporto dei nostri prototipi in Nevada implica un lavoro lungo tre mesi. Con tutti i problemi che comporta lo spostamento di veicoli unici e delicati”.