Parole al vento: il corto targato PoliTo vincitore della Notte dei Corti
Un nuovo successo per il Politecnico nel panorama della creatività cinematografica studentesca: l’Ateneo si aggiudica La Notte dei Corti, la sfida tra le università torinesi svoltasi martedì 10 dicembre al Cinema Massimo, nell’ambito della XXVI edizione del Sotto18+ Film Festival, codiretto dal professor Enrico Maria Verra docente dell’insegnamento di Produzione cinematografica.
A conquistare la giuria è stato il cortometraggio Parole al vento, realizzato da studentesse e studenti all’interno dell’insegnamento di Fotografia e cinema digitale, tenuto dai docenti Cristina Colet e Mattia Meloni del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria del Cinema e dei Media Digitali.
Un vero e proprio triello: La Notte dei Corti ha visto sfidarsi, fino all’ultimo ciak, il Politecnico di Torino, l’Università di Torino e l’Accademia Albertina di Belle Arti. Ispirata alla celebre scena del film Il buono, il brutto, il cattivo, la competizione ha messo a confronto i cortometraggi realizzati da studentesse e studenti delle tre istituzioni, chiamati a misurarsi in una sfida di creatività, linguaggio cinematografico e visione artistica.
A introdurre l’evento è stata la professoressa Tatiana Mazali, referente dei corsi di studio in Ingegneria del Cinema e dei Media Digitali, e a seguire il professore Giaime Alonge dell'Università di Torino, il professore Gerardo De Pasquale dell'Accademia Albertina di Belle Arti e Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte.
Con la regia di Riccardo Roscio, studente magistrale del Corso di Ingegneria del Cinema e dei Media Digitali, il team vincitore è composto dagli studenti Roberto Razzano, Filippo Pavia, Jacopo Lucci, Lorenzo Alampi, Pietro Ranaboldo, Lorenzo Pepi e Jacopo Tumiatti.
“Parole al Vento è una promessa tra colleghi universitari: chiudere il percorso accademico con un altro corto insieme” racconta Riccardo Roscio, che continua: “Dopo l’esame di Produzione Cinematografica al secondo anno di triennale ci siamo detti: 'Dobbiamo rifarlo'. Ed è successo. Grazie al Sottodiciotto: il grande schermo è un sogno per noi giovani che vogliamo fare cinema. Quelli che vedete nel corto siamo noi: creativi, confusi, in ritardo... a tratti geniali e a tratti molto meno.”
Il cortometraggio Parole al vento nasce da una riflessione sul conflitto tra tecnologia e creatività, ponendo al centro il valore del processo artistico umano: un percorso fatto di fasi frammentate, caotiche e non lineari, che non può essere sostituito da un algoritmo o da un sistema di intelligenza artificiale. Il film rivendica così la dimensione profondamente umana dell’atto creativo, capace di accogliere l’errore, l’intuizione e l’imprevisto come elementi fondanti del linguaggio cinematografico.
La giuria ha premiato il cortometraggio con la seguente motivazione: “Per la significativa sensibilità nel coniugare uno sguardo registico e capacità attoriali, il tutto profuso da una sottile vena ironica.”
Un riconoscimento che premia non solo la qualità artistica dell’opera, ma anche la solidità di un percorso fondato su processi artistici consapevoli, studio, sinergia tra competenze diverse e, soprattutto, su un autentico lavoro di squadra.
“Il Politecnico è una università ‘del fare’, che riesce a mettere a disposizione risorse e competenze affinché gli studenti possano cimentarsi durante gli anni studio nella realizzazione di progetti. – commenta la professoressa Tatiana Mazali – A Ingegneria del cinema e dei media digitali i ragazzi mettono nei progetti creativi i propri desideri, le passioni, lo sguardo che hanno sul contemporaneo e vedere premiata la qualità del loro lavoro, da una giuria esperta di cinema, è una enorme soddisfazione anche per noi docenti che li affianchiamo in aula.”