Foto d'epoca con persone che leggono la rivista Ateneo
23/02/2023
In Ateneo

Online l’archivio di “Ateneo”, storico giornale degli universitari torinesi

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Foto della testata della storica rivista Ateneo

“Ateneo”, il giornale degli studenti dell’Università e del Politecnico di Torino dal 1949 al 1968, è stato digitalizzato grazie a un progetto promosso dall’Archivio Storico e dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino ed è ora consultabile integralmente online sul sito www.rivistestudenti.unito.it.

L’iniziativa è stata presentata oggi nella Sala Principe d’Acaia del Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino. Durante l’incontro sono intervenuti Gianluca Cuniberti, direttore del Dipartimento di Studi storici dell’Università, Sergio Pace, referente del rettore per le Biblioteche e gli Archivi storici del Politecnico, Cesare Panizza, Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali dell’Università del Piemonte Orientale, Paola Novaria e Alessandro Leccese, Archivio storico dell’Università, Milena Penno e Paolo Soddu, Dipartimento di Studi Storici UniTo.

Inoltre, hanno portato i loro ricordi alcuni illustri testimoni dell’epoca, ex studenti che hanno contribuito al giornale prima e alla vita politica e culturale italiana e torinese poi: gli onorevoli Guido Bodrato e Fausto Amodei, l’ex sindaco ingegner Valentino Castellani e la professoressa Dora Marucco. Al termine è stata organizzata una visita alla mostra documentaria organizzata per l’occasione dall’Archivio Storico.

Voce degli organismi rappresentativi studenteschi di Università e Politecnico, da semplice bollettino di notizie e comunicazioni utili per la vita quotidiana degli universitari, “Ateneo” diventa un quindicinale attento alla politica, alla cultura, alle tante trasformazioni sociali. Durante gli anni 50 è una palestra formidabile per futuri politici, giornalisti, avvocati, critici, intellettuali e professori universitari: nella lunga lista di firme troviamo tra gli altri Umberto Eco, Gianni Rondolino, Alberto Basso, Sandro Doglio, Valerio Castronovo e Luigi Bobbio. «Un nuovo giornale! ma non ve ne sono già tanti, troppi? Sì, di pubblicazioni ve ne sono tante e di ogni genere, però gli universitari torinesi non avevano ancora il loro giornale, un giornale che fosse veramente ed interamente loro, che parlasse dei loro problemi». Con queste parole apriva l’editoriale del primo numero il direttore Vincenzo Bellero, studente di Medicina, il 1° novembre 1949.

Grazie ad “Ateneo” venivano organizzati concorsi letterari, mostre d’arte e feste danzanti; si pubblicavano discussioni politiche e inchieste sui numerosi problemi dell’Università, accusata di inadeguatezza e arretratezza in un’Italia ormai lanciata verso il suo boom economico. Gli studenti lanciavano appelli e suggerimenti, proponendo scioperi e agitazioni, criticando i pochi disegni di legge di quegli anni: dalle pagine di “Ateneo” emerge frustrazione e delusione per un cambiamento desiderato e invocato, ma apparentemente irraggiungibile. La storia di “Ateneo” finisce tra le mura occupate di Palazzo Campana tra l’inverno del 1967 e la primavera 1968: gli ultimi due numeri sono un testamento del profondo cambiamento che gli studenti universitari hanno vissuto.

“Ateneo” è uno specchio che riflette gioie e dolori della vita studentesca nei vent’anni che hanno visto nascere l’Università di massa: aiuta a comprendere come e perché si è arrivati al Sessantotto, cosa pensavano e come vivevano i giovani di quel periodo. È stato un giornale effervescente, pronto a criticare la generazione dei padri e a scandalizzare, parlando di controllo delle nascite, divorzio e comportamenti sessuali nel pieno degli anni Sessanta. «C’è stata vita, insomma, e continua ad essercene ancora», scriveva Umberto Eco a proposito di “Ateneo”, celebrandolo come «un aperitivo che prelude a grandi festini di attività». Una vita che oggi torna a disposizione di tutti e una voce che merita di essere riscoperta.