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16/02/2024
Ricerca e innovazione

Nuovi scenari per la RETE delle Eccellenze Tecnologiche

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È stata ufficialmente inaugurata la Rete delle Eccellenze Tecnologiche (RETE), il network delle aziende che hanno con il Politecnico un Accordo di Partnership per attività di ricerca, sviluppo, innovazione, didattica e formazione. Nel corso dell’evento che si è tenuto lo scorso 8 febbraio, il secondo riservato alle circa cinquanta aziende della RETE e ai rispettivi docenti Referenti Scientifici, sono state presentate tutte le attività ed i servizi pensati in via esclusiva per tale iniziativa. La RETE è nata infatti con il duplice obiettivo di riconoscere il valore strategico di un accordo strutturato qual è la partnership ed allo stesso tempo di permettere il confronto non solo tra l’Ateneo e le singole aziende partner, ma anche tra le aziende stesse.

Uno spazio @PoliTo”: questo il primo servizio proposto, uno spazio fisico a disposizione delle aziende della RETE per favorire l’incontro tra ricercatori, studenti e altre imprese partner. “RETE in tour” è il secondo, che prevede incontri riservati alle sole aziende della RETE, ospitati di volta in volta presso le stesse aziende e focalizzati su tematiche specifiche: il Politecnico potrà partecipare con gruppi di ricerca, spinoff o team studenteschi dedicati. Ulteriore attività in programma, dei workshop di approfondimento su temi proposti dalla RETE e di esposizione delle tecnologie brevettate internamente all’Ateneo. E ancora, ulteriori eventi dedicati alla presentazione in anteprima dei risultati ottenuti nell’ambito dei progetti PNRR nei quali il Politecnico è coinvolto.

Al termine della presentazione delle nuove iniziative si è tenuto il dibattito “Le transizioni Energetiche. 3 ambiti e 3 punti di vista sul valore della collaborazione: l’Industria, l’Università, il Dottorato”, moderato dal professor Vittorio Verda del Dipartimento Energia-DENERG e incentrato, nello specifico, sulla figura del dottorando quale cerniera tra il mondo dell’azienda e dell’università.

I partecipanti sono stati quindi invitati a confrontarsi con i docenti e ricercatori sulle idee sollevate nel corso della discussione: numerosi sono stati gli interventi dei rappresentanti delle aziende coinvolte, tra cui Alberto Pasanisi di EDISON, che ha dialogato con il professor Andrea Lanzini e con il dottorando Marcel Stolte del DENERG, Gianmarco Boretto di DUMAREY, che si è rivolto al professor Federico Millo e al dottorando Cristiano Segatori del DENERG, ed Elisabeth Rizzotti di NEWCLEO, che si è confrontata con il professore Roberto Zanino e il ricercatore Francesco Giuseppe Nallo del DENERG.

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Ad emergere in tutti i discorsi, il prezioso valore rappresentato dagli studenti che decidono di intraprendere oggi il percorso di dottorato in azienda: sono questi ragazzi che, affacciandosi al mondo del lavoro, acquisiscono uno sguardo privilegiato sulla complessa struttura di impresa imparando a muoversi tra le logiche specifiche della ricerca e dell’industria.

Ma anche le aziende hanno un notevole apporto dalla presenza dei dottorandi nei propri ambienti di lavoro, in termini di soft skills fondamentali per il posizionamento dell’impresa nel mercato di riferimento. Si tratta di competenze che i ragazzi acquisiscono durante i propri percorsi di studi, prime fra tutte la capacità di redazione sintetica e precisa, basata sul metodo scientifico, e l’abilità nel trasmettere agli studenti più giovani le peculiarità dell’attività scelta, testimoniando la ricchezza e la varietà del tessuto industriale in cui si trovano immersi.

I docenti hanno testimoniato favorevolmente come la collaborazione con le aziende abbia permesso di dare un’accelerazione ad alcuni progetti accademici, con ritmi e processi diversi, e di aprire verso tematiche innovative arricchendo i programmi d’insegnamento del dottorato e della laurea specialistica. Questa per l’università è una questione strutturale, paragonabile ad una pipeline, di cui il dottorato rappresenta una stazione, cioè un momento che separa la fase della vita da studente da quella successiva, con tante possibili destinazioni: l’azienda, l’industria, il centro di ricerca, il percorso di ricerca accademica.

La figura storica dell’ingegnere si è adattata al mutare dei tempi e alle grandi sfide globali, riuscendo a fornire risposte alla società e alle aziende – ha ricordato il Rettore Guido Saracco nella sua introduzione all’evento – ritengo pertanto che sia oggi doveroso investire sul confronto tra discipline diverse, così come ritengo doveroso che i nostri docenti mantengano alta l’attenzione verso l’innovazione. L’università deve continuare a guardare al mondo industriale, includendo anche le PMI che possono contare sull’Anagrafe della Ricerca come ulteriore strumento per orientarsi all’interno del Politecnico”.

Oggi è l’occasione per raccontarvi i servizi e le attività che saranno dedicate alla RETE – ha sottolineato la professoressa Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico – e per mostrarvi quanto le interazioni tra noi siano necessarie affinché possano emergere tutto il valore aggiunto ed il potenziale che un simile network può mettere in campo”.