L’omaggio a Ben, che voleva costruire centrali elettriche

La sessione estiva della proclamazione dei laureati triennali in Ingegneria Elettrica si è chiusa con il ricordo di Ben - stroncato a 28 anni da un male incurabile il 20 marzo di quest’anno – letto con voce commossa dal professor Aldo Canova.

Ben Christ Ntsoumoai Poba si iscrive al Politecnico nel 2016 grazie ad una borsa di studio che lo fa arrivare a Torino da un piccolo paese del Congo Brazzaville per realizzare il suo sogno di bambino, ovvero diventare ingegnere.

L’Ateneo lo ha voluto ricordare perché la sua storia sia di esempio e da stimolo per i suoi studenti, un vero e proprio manifesto sull’importanza dell’energia elettrica per il progresso dell’umanità.

Ben desiderava studiare al Politecnico di Torino – di cui conosceva la fama di ottima università tecnica –spinto dal sogno di costruire centrali elettriche nel suo paese, dove l’elettricità è ancora un miraggio per la maggior parte della popolazione, ma ha potuto solo esortare i suoi compagni a farlo per lui. 

Gli ultimi giorni della malattia li ha trascorsi circondato da compagni, amici e professori che hanno raccolto le sue ultime parole – lui che da autodidatta ha imparato l’italiano arrivando a parlarlo in modo impeccabile – e lo hanno accompagnato fino alla fine promettendogli che i suoi sacrifici non sarebbero stati vani. 

“Io arrivo da un paese senza corrente e senza stabilità elettrica. Fin da piccolo ho sognato di poter avere la corrente in casa per far funzionare il frigorifero o la televisione, perché ho capito che l’energia elettrica significa indipendenza. Sognavo di diventare un ingegnere e di costruire centrali che potessero portare la luce e l’energia a tutti, perché è questa la cosa più importante per un Paese”.

Si è ammalato mentre otteneva la laurea triennale e il suo traguardo sembrava ad un passo, e ha cercato fino alla fine di proseguire gli studi magistrali.