
L’intelligenza artificiale rivoluziona i trapianti
Nella settimana della Giornata nazionale della donazione e trapianto (che ricorre oggi, 11 aprile) è stato presentato il primo progetto di ricerca italiano che promette di trasformare concretamente il mondo dei trapianti grazie all’intelligenza artificiale. Il progetto, guidato dai docenti Cristina Bignardi e Marco Deriu del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS del Politecnico e promosso dalla Fondazione DOT – di cui l’Ateneo è tra gli enti fondatori - ha l’obiettivo di costruire uno strumento basato sull’IA che permetta ai medici di lavorare in maniera sempre più veloce, precisa ed efficiente nei trapianti di organi, cercando di salvare così ancora più vite.
Gli aspetti cruciali toccati da questo progetto multidisciplinare sono l’identificazione nei tempi più rapidi e con la massima precisione possibile della compatibilità fra un organo e chi ha bisogno di trapianto (il cosiddetto matching donatore-ricevente), il miglioramento delle condizioni di conservazione degli organi da trapiantare e lo sviluppo di strumenti per la formazione di personale altamente qualificato per gestire la filiera dalla donazione al trapianto in maniera sempre più puntuale e veloce.
Il progetto combina competenze mediche e bioingegneristiche per sviluppare modelli predittivi e strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale, sfruttando l’eccellenza del sistema sanitario piemontese e l’esperienza del Politecnico per creare soluzioni tecnologiche applicabili a livello globale. In particolare, attraverso l’intelligenza artificiale, è oggi possibile analizzare un numero molto maggiore di variabili, tra cui parametri genetici complessi e dati storici sulle risposte del corpo ai trapianti precedenti. Attraverso il confronto istantaneo tra i dati di potenziali riceventi e le caratteristiche dell’organo disponibile, un sistema basato su AI può aiutare i medici a determinare il miglior candidato in tempi rapidissimi, riducendo il rischio che un organo vada perso e aumentando le possibilità di successo del trapianto.
Inoltre, sempre attraverso l’utilizzo dell’IA, questa ricerca punta ad ottimizzare le procedure di perfusione e monitoraggio e minimizzare i tempi di attesa, fornendo di pari passo una formazione specifica e nuove competenze per il personale addetto. In questo senso, una parte della ricerca del Politecnico è dedicata appunto a creare moduli e strumenti di formazione per medici e ingegneri, necessari per affrontare le sfide future del settore.
Il primo passo concreto di questa iniziativa è stato l’apertura di una posizione nel corso di dottorato interateneo (tra Politecnico e Università di Torino) in Bioingegneria e Scienze medico-Chirurgiche, interamente dedicato alla ricerca in questo campo.
“Questo progetto è un passo avanti nell’uso dei dati e delle simulazioni, necessari non solo per il trapianto stesso ma per tutto il processo decisionale che porta all’intervento – sottolinea il professor Marco Deriu, tutor del progetto - Creare strumenti concreti, come i gemelli digitali degli organi, è uno degli obiettivi a cui lavoriamo in questo senso: queste versioni virtuali degli organi, create grazie alla ricostruzione e all’analisi di tantissime variabili, consentono di riconoscere informazioni fondamentali che all’occhio umano e agli strumenti attualmente in uso potrebbero sfuggire. Questo lavoro non serve solo a migliorare i trapianti oggi, ma anche a creare un’eredità di conoscenze per il futuro”.