Start up.png
12/01/2024
Ricerca e innovazione

L’impatto dell’Angel Investing e dei Business Angels in Italia

Immagine
Report SIM
Il gruppo d'alto profilo composto dai rappresentanti di Growth Capital, di Italian Tech Alliance, del Social Innovation Monitor del Politecnico e dell'University of East Anglia

In Italia, oltre 1600 Business Angels, attivi nel quinquennio 2018-2022, hanno partecipato a 120 round di finanziamento per un ammontare investito di oltre 45 milioni di euro. Questo è quanto emerso dal report “Business Angel in Italia: l’impatto dell’angel investing” presentato l’11 gennaio 2024 a Milano.

Il documento nasce dalla sinergia di Growth Capital e Italian Tech Alliance, in collaborazione con la University of East Anglia (UEA) e il Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico che, con base operativa al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione-DIGEP, coordinato dal Professor Paolo Landoni, è il team di ricercatori e professori uniti dall’interesse per l’innovazione e l’imprenditorialità a significativo impatto sociale e ambientale.

Obiettivi del report sono stati delineare una mappatura aggiornata a livello nazionale dei Business Angel, evidenziare l’impatto sulle startup derivante da round di finanziamento a cui hanno partecipato organizzazioni di Business Angel e proporre interventi normativi a favore dell’angel investing, con il fine di sostenere lo sviluppo dell’ecosistema italiano dell’innovazione.

Secondo il rapporto, il 70% del totale dei Business Angel opera in Italia Settentrionale, il 94% dei Business Angel ha un titolo di istruzione superiore e il 78% vanta un background imprenditoriale o manageriale. Altro dato importante: il 66% dei Business Angel è iscritto a un Business Angel Group (BAG) o a un Business Angel Network (BAN) a conferma del ruolo fondamentale svoto dalle organizzazioni di Business Angel per la crescita dell’ecosistema: nello specifico, in Italia operano 17 Business Angel Group e 16 Business Angel Network.

Immagine
Davide Viglialoro
Il direttore scientifico della ricerca, Davide Viglialoro, durante la presentazione del report “Business Angel in Italia: l’impatto dell’angel investing” avvenuta l'11 gennaio 2024 a Milano presso Le Village by Credit Agricole

Negli ultimi cinque anni, circa il 10% dei round di investimento completati in Italia ha visto la partecipazione di uno o più BAG/BAN, con una crescita progressiva e continua dai 20 round del 2018 che avevano coinvolto BAG o BAN e ai 30 del 2022. L’ammontare investito in round, nel quinquennio 2018-2022, con la presenza di BAG/BAN ha rappresentato circa il 20% del totale investito in Italia, con oscillazioni dal 6% al 28%: in altre parole, si è passati dai 29 milioni del 2018 ai 529 milioni del 2022.

In quali settori hanno investito, nel periodo analizzato, BAG e BAN? In aziende dei settori Digital (27 round), Life Sciences (25), Fintech (17) e Smart City (16). Spiccano Lombardia, Piemonte e Lazio, come ragioni maggiormente rappresentate sia per numero di round che per ammontare investito.

Il report evidenzia anche che le società in cui hanno investito BAG o BAN siano cresciute più rapidamente delle società “senza BAG/BAN”, sia in termini di fatturato sia in termini di numero di dipendenti, a conferma dell’importanza per startup e PMI innovative di raccogliere smart money dagli investitori. Confrontando i bilanci del 2018 e del 2021 per le società che in quel quadriennio hanno chiuso almeno un round di finanziamento, è emerso che la crescita media in termini di fatturato è stata di più del 400% tra le società che hanno ricevuto capitali da un BAG/BAN, mentre solo del 190% tra le società che hanno chiuso un round senza BAG/BAN.

Davide Viglialoro, direttore scientifico della ricerca e ricercatore presso il DIGEP, ha dichiarato: “In accordo con le ricerche portate avanti da SIM negli ultimi anni, l’ecosistema italiano dell’angel investing ha dimostrato resilienza e capacità di crescita. Tuttavia, numerose sono le tematiche ancora da approfondire e numerose sono le azioni da intraprendere per agevolare una maggiore crescita di questa importante risorsa per la nostra economia. I benefici del sostegno all’angel investing al femminile, un ruolo crescente dell’impact investing e l’avvento di nuovi attori e nuove tecnologie nell’ecosistema rappresentano alcune delle principali opportunità che i e le Business Angel stanno e dovranno sempre più saper cogliere. Ricerche come la nostra - conclude Viglialoro - possono mettere in luce questi cambiamenti e suggerire le vie da intraprendere per affrontarli”.