Due uomini con camice osservano dei pezzi in un magazzino
24/10/2023
Ricerca e innovazione

Knowledge Share: l’innovazione a portata di clic

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Un luogo (virtuale) dove trovare le tecnologie che la ricerca italiana ha prodotto e brevettato. Un catalogo fruibile con immediatezza dalle imprese, dal quale partire per avere, senza mediazioni, un contatto diretto con chi la tecnologia l’ha pensata, messa a punto e posta a disposizione di chi la può usare. È Knowledge Share, una piattaforma ideata dal Politecnico di Torino nel 2016 a supporto delle attività dell’Ateneo, che negli anni è cresciuta fino ad arrivare a raccogliere brevetti di altri organismi di ricerca in Italia. E che tra pochi mesi darà la possibilità anche di reperire gli spin-off nati sempre dalla ricerca pubblica.

Oggi Knowledge Share è finanziata nel contesto del PNRR dall’Unione Europea con il programma “NextGenerationEU”. La piattaforma ha ancora il Politecnico come partner ma è gestita - in accordo con l’Ufficio Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy - da Netval, l’associazione che raccoglie pressoché tutti gli enti di ricerca italiani e che ha come compito proprio quello di valorizzarne l’attività. Nata come network informale tra 28 università, costituita poi nel 2007, Netval è arrivata oggi ad avere 104 soci.

Ma come funziona Knowledge Share? Sostanzialmente la piattaforma adopera un motore di ricerca che usa parole chiave, ma anche specifiche tecnologie e macrosettori in base ai quali cercare tecnologie brevettate. L’impresa, una volta individuato il brevetto di interesse, può usufruire di una scheda di sintesi scritta nel corretto linguaggio tecnico, ma anche in modo chiaro e comprensibile, con una struttura fissa: un’introduzione alla tecnologia, le caratteristiche principali della stessa, i vantaggi, le possibili applicazioni. Tutto sintetizzato nello spazio di una videata che si trasforma, se occorre, in una pagina stampabile. Dalla scheda brevetto è possibile mettersi direttamente in contatto per maggiori informazioni con l’ufficio per il trasferimento tecnologico di riferimento, mentre il Team di KS si adopererà per assicurare che la risposta giunga il prima possibile. “Il nostro impegno – spiega Shiva Loccisano, Senior Project Manager di Netval -, è quello di far fornire una risposta entro 48 ore. Una volta stabilito il contatto tutto passa in mano all’impresa e all’ente di ricerca. Ricerca e scarico delle informazioni sono completamente gratuiti, come lo è d’altronde l’intero accesso alla piattaforma”.

Knowledge Share è progressivamente nutrita di brevetti da parte degli enti di ricerca, i quali devono seguire un ben preciso formato per comunicare le informazioni necessarie che, prima di essere messe on line, vengono validate anche da Netval.  “Oggi Knowledge Share rende disponibili quasi 2100 brevetti pubblicati da oltre 100 enti di ricerca – precisa Loccisano - Tra i comparti più presenti – in termini di visualizzazioni e ricerche da gennaio 2023 ad oggi, quello di ‘Sanità e Biomedicale’, seguito da ‘Chimica, Fisica, Nuovi Materiali e Processi di Lavorazione’, ‘Agrifood’, ‘Ambiente e Costruzioni’, ‘Informatica, elettronica e sistemi di comunicazione’, ‘Energia e fonti rinnovabili’, ‘Trasporti’, ‘Aerospazio e Aviazione’ e ‘Architettura e Design’.”

I risultati? “Negli ultimi tre anni – spiega Loccisano -, sono stati avviati oltre 300 contatti; crediamo però che quelli reali siano molti di più: molte imprese, una volta individuato il brevetto utile, preferiscono prendere contatto direttamente, senza passare dalla piattaforma. Preferiremmo che si usasse la piattaforma per poter capire meglio quale sia il suo impatto sull’innovazione, ma il nostro obiettivo, cioè mettere in rete la conoscenza, è comunque raggiunto. Basta pensare che negli ultimi mesi sono stati registrati circa 20mila accessi al mese da parte di circa 13mila utenti singoli”.

Knowledge Share è ad oggi uno dei pochissimi esempi al mondo di piattaforme di questo genere, l’unico in Italia. Uno strumento di lavoro per le imprese, la cui evoluzione non si ferma. “Con in fondi previsti dal PNRR – aggiunge Loccisano – stiamo lavorando ad una versione 2.0 di Knowledge Share che sarà disponibile a fine anno. Tre le novità: una maggiore interattività con l’aiuto anche dell’intelligenza artificiale, l’aggiunta di una sezione dedicata agli spin-off universitari e della ricerca, una forte spinta all’internazionalizzazione. L’idea è arrivare ad un sistema di diverse piattaforme a livello mondiale, fruibili dalle imprese che potranno trovare con un solo metodo di ricerca le risposte alle loro esigenze di innovazione tecnologica”.

“Come Ateneo siamo molto soddisfatti - sottolinea la professoressa Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino - nel vedere che Knowledge-Share sia oggi riconosciuta come un’eccellenza di livello internazionale, e che sia diventata lo strumento di riferimento per dare visibilità alla ricerca delle università, centri di ricerca ed enti pubblici italiani. Tutto ciò permette alla nostra filiera del trasferimento tecnologico di fornire supporto al mondo delle imprese e delle industrie, facendo scoprire le ricchezze e le potenzialità delle nostre tecnologie, che spesso non riescono ad avere la visibilità e valorizzazione che meritano. In questo momento la piattaforma ospita 187 brevetti del Politecnico”.