Il Politecnico in Turchia per la General Assembly della rete UNIMED
Il 23 e il 24 ottobre si è tenuta presso la Istanbul Aydin University, in Turchia, la General Assembly della rete UNIMED - Unione delle Università del Mediterraneo che riunisce oltre 100 università della sponda sud del Mediterraneo e oltre 50 della sponda nord.
In qualità di membro, il Politecnico ha preso parte all’evento che quest’anno ha contato 60 iscritti provenienti dalla sponda nord, di cui una metà dall’Italia, e 140 dalla sponda sud.
Focus della General Assembly è stato il tema “Boosting university alliances for peace and academic freedom”, per coinvolgere i e le partecipanti nella riflessione sul ruolo delle Università in un tempo dominato da guerre e situazioni drammatiche. I membri hanno discusso del futuro e delle sfide dell’istruzione superiore nella regione del Mediterraneo, con particolare riferimento ai casi di emergenza umanitaria e alle condizioni nella striscia di Gaza, alla cooperazione internazionale e ai programmi europei.
Presente e attivo nei tavoli di confronto, il professor Roberto Zanino ha rappresentato l'Ateneo in funzione della delega rettorale di presidio delle reti universitarie internazionali e delle alleanze universitarie europee.
Panel significativo per le strategie del nostro Ateneo è stato “UNIMED for Africa”, un dialogo che ha coinvolto Zanino insieme a Cheikh Saad Bouh Camara, Presidente dell’Università di Nouakchott Al Aasriya, in Mauritania, e Wail Benjelloun, UNIMED Honorary President ed ex Rettore dell’Università Mohammed V a Rabat, nonché Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università del Marocco.
Se per la Presidente della rete UNIMED l’Europa sta perdendo progressivamente d’interesse per l’internalizzazione e, per il docente Benjelloun, nel 2030 il 42% dei giovani nel mondo sarà africano, il professore Zanino ha sottolineato che “nel nostro continente il dibattito sulla higher education è al momento dominato da tre rapporti, in ordine di apparizione: Enrico Letta (con focus sulla fifth freedom nel single market), Mario Draghi (con focus sulla competitività) e Manuel Heitor. Le attuali condizioni di calo demografico spingeranno l’Europa a cercare di compensare con l’attrazione di talenti dall’esterno e in particolare dall’Africa, e UNIMED può giocare un ruolo importante nel trasformare questa sfida in una situazione win-win. – ha continuato il professore Zanino - Questa tematica non è unicamente africana ma anche caratteristica, mutatis mutandis, di altre parti del mondo, ad esempio dell’America Latina, dove il Politecnico ha un importante presidio strategico attraverso la presidenza della rete universitaria internazionale Magalhães.”
Il professor Zanino ha poi concluso con una riflessione: “Il commento sulla relativa chiusura verso l’esterno si applica certamente bene ai limitati sforzi di internazionalizzazione che stanno al momento venendo compiuti da diverse European University Alliance come la nostra ‘Unite!’, ancora molto concentrate sulla soluzione di problemi di armonizzazione dei vari sistemi nazionali sul fronte dello European Degree e del dottorato.”
Zanino ha poi illustrato con una breve descrizione il progetto TNE in Africa Orientale coordinato dal professor David Chiaramonti del Dipartimento Energia “Galileo Ferraris”-DENERG, e con la proposta di avviare una collaborazione sul fronte dell’ingegneria e dell’architettura, con orizzonte panafricano, fra UNIMED e la rete universitaria internazionale CLUSTER, che ha fra le sue priorità proprio l’Africa sub-sahariana, anche in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2063: The Africa We Want.
Foto di copertina: pagina Facebook Istanbul Aydin University