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29/10/2025
Ricerca e innovazione

Il Politecnico crea nuovi luoghi per favorire l’incontro tra ricerca e impresa

Luoghi in cui far incontrare e lavorare insieme, con approccio interdisciplinare, ricercatori, ricercatrici e imprese. È il traguardo che il Politecnico vuole raggiungere con il progetto degli Innovation Technology Hubs che entro il 2026 sarà pressoché completato, mettendo a disposizione del Paese e dell’Europa un insieme di infrastrutture specializzate in otto aree tematiche, anche al servizio delle imprese e del territorio.  

Il progetto degli Innovation Technology Hubs si presenta come il proseguimento di un’evoluzione naturale della ricerca che, rivolta sia alle imprese che alla Pubblica Amministrazione, è stata condotta fino ad oggi due dimensioni: quella “verticale”, sviluppata da singoli docenti all’interno dei dipartimenti, e quella “orizzontale”, cioè interdisciplinare, sviluppata principalmente nei Centri Interdipartimentali e nelle Infrastrutture– avviate a partire dal 2017. 

“Adesso è stato deciso di mettere in parallelo l’attività del singolo ricercatore o ricercatrice con lo sviluppo di luoghi di ricerca centrali all’Ateneo, luoghi con una dimensione superiore al singolo dipartimento e multidisciplinari, fisicamente diversi da quelli dove si sviluppa ricerca monotematica dipartimentale – spiega Fabrizio Pirri, Vicerettore per lo Sviluppo del modello e delle infrastrutture di ricerca – Questi luoghi saranno popolati da ricercatori e ricercatrici di discipline diverse, e verranno messi a disposizione anche di aziende e di altri centri di ricerca. Questo per rispondere alle esigenze delle aziende che fanno tipicamente riferimento a temi multidisciplinari”.

Si è partiti da 8 aree tematiche identificate anche sulla base delle traiettorie regionali, nazionali ed europee: aerospazio, salute, green technologiese transizione energetica, transizione digitale, food and water, advanced manufacturing, mobilità sostenibile, costruzioni e infrastrutture per la società e il territorio. Ogni area ha definito una pianificazione di medio periodo della propria evoluzione in termini di dotazioni ed infrastrutture e ha acquisito i primi finanziamenti. Sarà quindi tutto questo a costituire il nuovo asse infrastrutturale multidisciplinare del Politecnico distribuito sul territorio, mentre la sede centrale sarà focalizzata sui dipartimenti e la didattica. Nell’arco del 2026 le 8 aree tematiche saranno tutte presidiate e attive. 

“Da lì in avanti sarà una continua evoluzione sulla base della tecnologia e dell’innovazione”, sottolinea il professor Pirri, che precisa: “Ricercatori, ricercatrici e imprese non devono aspettare la fine del prossimo anno per lavorare insieme. I laboratori sono comunque già funzionanti e, ove previsto, verranno poi trasferiti nelle sedi definitive. Già oggi le aziende possono fruire delle opportunità di questa operazione”

Due i canali di contatto: la Direzione RIMIN per i collegamenti con la ricerca e la Direzione SAIL per la realizzazione delle infrastrutture.

Con questo progetto, il Politecnico porterà così le sue competenze oltre i confini della ricerca, ponendosi al servizio del territorio per contribuire allo sviluppo e all’innovazione del Paese, in linea con quanto indicato dall’Unione europea. 

A questo proposito, Mario Ravera, Dirigente della Direzione SAIL-Sostenibilità di Ateneo, Infrastrutture di ricerca e Laboratori, che sta seguendo la messa a terra dell’iniziativa, precisa: “L’Innovation Technology Hubs è la risposta al cambio di passo dell’Unione europea per quanto riguarda le relazioni tra ricerca e sistema economico, in cui le infrastrutture tecnologiche rivestono un ruolo chiave, come evidenziato dal rapporto Letta e dal rapporto Draghi. Il nostro obiettivo è costruire una massa critica di laboratori e attrezzature di eccellenza per sviluppare l’azione dell’Ateneo per la diffusione della conoscenza sul territorio e quindi la valorizzazione di tutti gli ambiti della Terza Missione”.