Gruppo di ricerca CoMeTa
05/10/2022
Ricerca e innovazione

Il gruppo di ricerca CoMeTa al lavoro con sensori smart

Il gruppo ricerca CoMeTA (Corrosion Measurement Tools for Artefacts) del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia-DISAT coordinato dalla professoressa Sabrina Grassini è stato recentemente coinvolto nel progetto di monitoraggio della qualità dell’aria all’interno del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, coordinato dalla professoressa Paola Fermo dell’Università di Milano, in collaborazione con l’architetto Carlo Mariani e con altre università e aziende italiane.

In occasione del Workshop SCICULT2022 – Le Scienze per i Beni Culturali, organizzato dall’Università degli Studi di Milano il 20 settembre scorso, sono stati installati nuovi sensori che permetteranno di ottenere ulteriori informazioni sullo stato di salute delle importanti opere d’arte custodite all’interno del Santuario.

Al fine di monitorare le condizioni microclimatiche all’interno del Santuario, sono stati disposti alcuni sensori smart sviluppati dal gruppo di ricerca CoMeTA in collaborazione con il professor Marco Parvis e il dottor Luca Lombardo del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni-DET del Politecnico. I sensori, di ridotte dimensioni e di basso impatto visivo, sono alimentati a batteria e sono in grado di misurare autonomamente temperatura e umidità relativa a intervalli prefissati di tempo, memorizzando tutti i dati su una memoria non volatile. Grazie a un’interfaccia Bluetooth Low-Energy, è possibile configurare i sensori e scaricare i dati acquisiti in modalità wireless.

L’attività del Politecnico si inserisce in un più ampio progetto di monitoraggio già in corso durante il quale sono state misurate le concentrazioni di alcuni inquinanti gassosi mediante sistemi di campionamento passivo e di particelle in aria in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e la start-up Sense Square.

Inoltre, grazie alla collaborazione tra il gruppo di Chimica Ambientale e dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Milano della professoressa Paola Fermo, e i gruppi di Misure Elettriche ed Elettroniche e di Fisica Applicata ai Beni Culturali dell’Università degli Studi di Catania, coordinati dal professor Carlo Trigona e dalla professoressa Anna Gueli, sono stati adottati dispositivi e nodi sensoriali wireless su scala centimetrica in grado di misurare diversi parametri ambientali e “autosostenersi” recuperando energia in maniera ibrida da sorgenti presenti nell’ambiente circostante. Parallelamente è in fase di sperimentazione una soluzione innovativa che vede l’utilizzo di piante Sanseveria Cylindrica come living sensors. Studi precedenti dei ricercatori dell’Università di Catania hanno infatti dimostrato che tale pianta ha ottime capacità sensoriali e si colloca nel contesto dei dispositivi elettronici green assorbendo COpresente nell’ambiente a differenza dei “classici” dispositivi in silicio i quali comportano produzione di inquinanti durante la loro fabbricazione e lo smaltimento. Inoltre, verrà installato il sistema RE-SEMIRTO, basato su una rete di sensori IoT accoppiato ad un’applicazione WEB di divulgazione, rappresentazione e fruizione dei risultati, realizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche della Università della Campania, coordinato dal professor Carmine Lubritto, in collaborazione con la startup innovativa Energreenup.