
CINECUG: al Politecnico uno spazio di riflessione e dialogo sui temi sociali
Il Comitato Unico di Garanzia del Politecnico ha inaugurato il 13 maggio scorso “CINECUG”, una rassegna cinematografica promossa in collaborazione con AIACE Torino e dedicata a proiezioni che affrontano temi sociali di attualità.
L’iniziativa, rivolta a tutta la comunità d'Ateneo e in particolare al corpo studentesco, si inserisce nelle aree di intervento del CUG: pari opportunità, politiche di genere, sostenibilità, benessere organizzativo e contrasto a ogni forma di discriminazione. Attraverso la visione condivisa di film e documentari selezionati per ogni appuntamento, CINECUG intende offrire uno spazio di riflessione e dialogo, stimolando il confronto su questioni centrali per la comunità accademica e la società nel suo complesso.
Il primo incontro, che ha riscosso una grande partecipazione di pubblico, si è tenuto presso l'Auditorium dell’Energy Center del Politecnico ed è stato presentato dalla Presidente CUG e docente dell’insegnamento genere e tecnica (Grandi Sfide - Tecnologie e Umanità) Alessandra Colombelli, insieme alla docente Tatiana Mazali, referente dei Corsi di Studio in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, e a Enrico Maria Verra di AIACE Torino. Per l’occasione è stato proiettato il documentario “Normal” di Adele Tulli, uscito nel 2019.
Al termine della proiezione si è aperto il dibattito con il pubblico, che ha partecipato attivamente con numerosi interventi e domande. Il confronto è stato arricchito dalla presenza della regista Adele Tulli.
Attraverso scene di vita quotidiana, il film - ambientato in Italia - mostra l’influenza e la pervasività delle dinamiche di genere dall’infanzia all’età adulta. Senza esprimere giudizi, Tulli guida lo sguardo di spettatori e spettatrici nell’osservazione di corpi, stereotipi, espressioni e rappresentazioni di genere, rituali sociali e pratiche culturali, suscitando sia immedesimazione sia distanza critica.
Il documentario ci interroga: in che tipo di società vivremmo se non esistessero eccezioni alla regola? La ricorrenza delle scene dedicate al genere coinvolge profondamente chi guarda, invitando a riflettere sul proprio sguardo, a mettere in discussione la cosiddetta “normalità” delle pratiche sociali di genere e a riconoscere quanto l’esperienza umana sia in realtà ben più complessa e sfaccettata.
Numerose le tematiche emerse successivamente dal confronto con il pubblico: le difficoltà affrontate dalle registe per affermarsi nel mondo del cinema; la complessità delle identità umane, spesso costrette entro schemi di genere rigidi; la tensione tra empatia e distacco nell’analisi e confronto con le pratiche sociali; la pressione a conformarsi a stereotipi di genere rigidi e binari, che limita l’espressione individuale; nonché le sfide e resistenze legate al cambiamento sociale.