
Architetture immateriali e digitali: un viaggio nell'Esposizione di Torino 1911

Il Castello del Valentino, sede storica del Politecnico, ha ospitato la mostra “Architetture immateriali e digitali”, un omaggio alla storia di Torino e all’importanza dell’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro del 1911, ma anche un passo avanti verso una nuova modalità di conservazione e divulgazione del patrimonio culturale, in cui il digitale gioca un ruolo fondamentale. L’Esposizione, organizzata nel cuore del Parco del Valentino per celebrare il 50° anniversario del Regno d'Italia, attirò oltre 7 milioni di visitatori da tutto il mondo, ma delle circa 200 strutture architettoniche costruite per l’occasione oggi non rimane traccia visibile.
La mostra allestita in Sala delle Colonne del Castello del Valentino dal 15 al 18 ottobre è stata parte integrante del progetto di ricerca interdisciplinare “Turin 1911”, frutto della collaborazione tra il Politecnico e la University of California, San Diego (UCSD). L’obiettivo principale di Turin 1911 è lo studio e la documentazione di uno degli eventi più significativi nella storia dell’architettura e della cultura torinese del XX secolo. Attraverso l’esplorazione e la digitalizzazione di materiali archivistici spesso difficilmente accessibili, il progetto mira a restituire la memoria di quell’Esposizione monumentale, valorizzando l'importanza dell'architettura effimera. Turin 1911 si propone di rendere accessibile e valorizzare questi materiali attraverso un sito web (italyworldsfairs.org) che raccoglie materiali archivistici tra cui, mappe, disegni architettonici e fotografie.
Il 15 ottobre scorso, la Sala della Caccia del Castello del Valentino ha ospitato la presentazione del progetto e l’inaugurazione della mostra, a cui hanno partecipato importanti relatori del Politecnico e di altre istituzioni. Alberto Sapora, Vicerettore per l'Internazionalizzazione del Politecnico, ha sottolineato l'importanza del connubio tra tradizione e innovazione, della ricerca interdisciplinare nel campo delle architetture immateriali e delle sfide nell’era del mondo digitale. Antonio Ledda, presidente della commissione urbanistica del Consiglio Comunale di Torino, ha ricordato come il Parco del Valentino sia ancora oggi un’icona della città. Filiberto Chiabrando, docente di Geomatica del Dipartimento di Architettura e Design-DAD del Politecnico, ha illustrato l’evoluzione del progetto “Turin 1911” nel corso degli anni e la partnership con la UCSD. Monica Naretto, coordinatrice del Corso di Dottorato in Patrimonio Architettonico al Politecnico, ha ricordato l’importanza del Parco del Valentino come parco pubblico storico e la sua vocazione espositiva. Giovanni Cerutti, Direttore della Fondazione “Achille Marazza” di Borgomanero, ha illustrato il ruolo di Stefano Molli nella progettazione dell’Esposizione e della collaborazione col Politecnico per la digitalizzazione dei disegni architettonici. Cristina Della Coletta, Dean della School of Arts and Humanities della UCSD, ha mostrato gli sviluppi futuri del progetto, in particolare dell’applicazione web per scopi divulgativi che guiderà cittadini e turisti nel mondo digitale dell’esposizione di Torino 1911. Alessandra Spreafico, assegnista di ricerca del DAD, ha presentato la mostra dell’evento e il sito web del progetto “Turin1911” dove tutto il materiale di documentazione e le ricostruzioni digitali sono visibili online. Michele Bonino, direttore del DAD, ha chiuso la mattinata sottolineando come il Parco del Valentino sia di nuovo al centro dell’attenzione cittadina con la trasformazione urbana in corso.
La mostra ha offerto ai visitatori un’esperienza unica combinando l’esplorazione fisica del materiale archivistico originale, proveniente dalla Collezione privata di Cristina Della Coletta (conservata a San Diego), con l’uso di tecnologie digitali. Questa collezione include fotografie, disegni e documenti storici che raccontano l’allestimento e lo svolgimento dell’esposizione del 1911. I visitatori hanno potuto sperimentare diversi modi di interagire con le architetture dell’Esposizione attraverso la visualizzazione online di modelli digitali 3D, stampe 3D e un’applicazione di realtà aumentata. Inoltre, alcuni brani musicali eseguiti durante l’Esposizione sono stati digitalmente riprodotti, permettendo al pubblico di ascoltare le composizioni del 1911. I pannelli illustrativi e le riproduzioni in scala reale di mappe e disegni architettonici permettono di comprendere le dimensioni e la complessità dei progetti dell’Esposizione, mentre i modelli digitali offrono un’occasione per sperimentare nuovi metodi di conoscenza. Con l’integrazione di diverse tecnologie digitali, la mostra è stato un esperimento concreto di come oggi la tecnologia possa diventare un ponte tra passato e presente, aprendo nuove possibilità di esplorazione e comprensione per il pubblico.