Al Politecnico il 5° Congresso Internazionale di IFToMM Italy
Termina oggi il convegno internazionale di IFToMM Italy, l’associazione italiana membro della federazione internazionale IFToMM - International Federation for the Theory of Machines and Mechanisms coordinato da Giuseppe Quaglia, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS.
Nella sua sede centrale di corso Duca degli Abruzzi, l’Ateneo ha accolto, dall’11 al 13 settembre, la comunità scientifica proveniente da quasi tutti i continenti, con i più importanti portavoce dell’innovazione, teorica e sperimentale nel campo dell’ingegneria meccanica e delle macchine.
Nell’atmosfera dinamica del Politecnico si sono quindi svolte le tre giornate della 5° Conferenza Internazionale IFIT, con l’obiettivo di riunire ricercatori e professionisti dei diversi settori disciplinari che declinano la scienza dei meccanismi, promuovendo collaborazioni internazionali e la condivisione delle ultime frontiere delle ricerche: la velocità del cambiamento avanza a ritmi mai visti prima, e se la quarta rivoluzione si è appena consolidata, già si sta discutendo di industria 5.0; i ricercatori, le ricercatrici e gli/le esperti/e del settore, riuniti per l’occasione, non solo si sono confrontati in un dialogo aperto ma hanno gettato le basi del futuro dell’ingegneria meccanica, con uno approccio sempre più integrato e multidisciplinare.
I saluti istituzionali del Rettore Stefano Corgnati, del Vicerettore per l’Internazionalizzazione Alberto Sapora, del Direttore del dipartimento di Ingegneria Meccanica ed Aerospaziale Giorgio Guglieri, del Presidente di IFToMM a livello mondiale Andres Kecskemethy, del Presidente di SIRI Domenico Appendino e del Presidente di IFToMM Italy Giovanni Boschetti hanno aperto le giornate.
Una prima plenary lecture, presentata da Alessandro Piscioneri di COMAU e intitolata “Rompere le barriere: l'ascesa di una nuova generazione di robotica avanzata” ha mostrato come la crescente importanza dell'automazione basata sull'intelligenza artificiale applicata, combinata con la vasta gamma di esigenze di automazione in diversi mercati e diverse applicazioni, sta guidando la creazione di ecosistemi robotici avanzati.
Una seconda plenary, tenuta dal professor Nobuyuki Iwatsuki, Vice President for Global Communication, Tokyo Institute of Technology, è stata dedicata a raffinate tecniche di analisi e controllo di meccanismi flessibili elastici e sottoattuati, che sono il cuore di nuove soluzioni di robotica e di automazione.
Con il patrocinio di IFToMM e del Politecnico, la conferenza è stata supportata dalla Commissione Permanente IFToMM per la Storia della Scienza dei Meccanismi e delle Macchine, dal Comitato Tecnico IFToMM per i Sistemi Energetici Sostenibili e dal Comitato Tecnico IFToMM per la Robotica e la Meccatronica, ricevendo anche il patrocinio di SIRI, l'Associazione Italiana di Robotica e Automazione e di COMAU.
L’edizione di quest’anno ha confermato la crescita costante della comunità di ricerca e lo spirito di collaborazione internazionale vedendo l’adesione di circa 160 partecipanti, di cui una trentina provenienti da alcune delle più prestigiose Università del mondo, e raggiungendo 126 articoli presentati, il numero più alto nella storia di IFIT.
Tra gli articoli presentati, rilevante è stato il contributo dei gruppi di ricerca del Politecnico, tanto da ottenere anche cinque riconoscimenti: Silver Best Student Paper Award per l'articolo "Human-Machine Driving Interface for Omnidirectional Robots and Wheelchairs" di Luigi Tagliavini, Andrea Botta, Giovanni Colucci, Lorenzo Baglieri, Simone Duretto e Giuseppe Quaglia; Bronze Best Student Paper Award per l'articolo "A 3D Printed Wearable Glove with Inflatable Chambers" di Mohammad Jabari, Giovanni Colucci, Simone Duretto, Carmen Visconte e Giuseppe Quaglia; Student Paper Certificate of Merit per l'articolo "Vibro-acoustic analysis of an electric powertrain: an evaluation of the relative contribution of gear whine noise and electromagnetic excitations on the overall response" di Giorgio De Donno, Luca Ciravegna, Enrico Galvagno, Gianmario Pellegrino, Matteo Iannone e Simone Ferrari; Bronze Best Research Paper Award per l'articolo "Design and Preliminary Testing of WELiBot: a Wearable End-Effector Type Upper Limb Assistive Robot" di Ryohei Morita, Ming Jiang, Andrea Botta, Yusuke Sugahara, Giuseppe Quaglia, Marco Ceccarelli e Yukio Takeda; Research Paper Certificate of Merit per l'articolo "Effect of joint misalignment in upper limb exoskeleton based on McKibben muscles" di Carlo De Benedictis, Carlo Ferraresi e Maria Paterna.
A livello di partecipazione internazionale, il Giappone ha portato la delegazione più numerosa con 13 persone, provenienti da uno dei principali istituti universitari dedicati alla tecnologia, il Tokyo Institute of Technology, dalla Kyoto University, fonte di numerosi Premi Nobel, e dalla Waseda University che con la sua fondazione nel 1882 vanta quasi un secolo e mezzo di consolidato riconoscimento.
Per la penisola iberica, invece, sono intervenute la University of the Basque Country, con sede a Bilbao, che ha presentato le ricerche in corso in Spagna e l’University of Coimbra illustrando le ricerche in Portogallo.
Anche la Nagpur University, con sede a Nagpur nella regione occidentale della penisola indiana, si è seduta alla conferenza IFIT dimostrando la firma dell’India nel progresso dell’Ingegneria Meccanica.
La Francia è stata quindi rappresentata dall’Institut Pprime, uno dei laboratori afferenti al CNRS - Centre national de la recherche scientifique con sede nella storica città di Poitiers. Riferimento per la Cecoslovacchia è stata invece la società VÚTS specializzata nello sviluppo dei motori e, infine, la delegazione dell’Escuela Superior de Ingeniería Mecánica y Eléctrica è giunta direttamente dalla capitale del Messico.
“Il convegno IFIT 2024 ha evidenziato un’ulteriore crescita di una comunità scientifica internazionale, a cui IFToMM Italy partecipa con un ruolo attivo e propositivo – ha commentato Giuseppe Quaglia – I temi trattati, quali la progettazione di macchine sempre più complesse ed intelligenti, la robotica di servizio ed industriale, la “soft robotics”, l’automazione, i dispositivi biomeccanici per la cura, la salute e la riabilitazione, i veicoli innovativi, la tribologia e la diagnostica, sono stati affrontati considerando che lo sviluppo tecnologico deve essere sempre più al servizio dell’uomo e deve porre al centro gli obiettivi di sostenibilità come declinati dalle Nazioni Unite (SDGs). I ricercatori e le ricercatrici hanno mostrato come sia possibile creare innovazione al servizio dell’umanità e nel rispetto del pianeta in cui viviamo.
Contestualmente, una sezione dedicata alla storia delle macchine e dei meccanismi ed all’educazione ha sottolineato come le radici storiche tecniche e scientifiche, insieme alla formazione, siano imprescindibili per “guardare avanti” e costruire il futuro – ha continuato il professore Quaglia – La presenza ad IFIT 2024 di ricercatori e ricercatrici da varie parti del mondo è un importante segnale; la nutrita delegazione giapponese indica come l’apertura del Japan Hub del Politecnico di Torino, primo Hub in Giappone di una università italiana, sta contribuendo efficacemente alle politiche di internazionalizzazione dell’Ateneo”.