Giuseppe Pipitone

Ricercatore a tempo determinato Legge 240/10 art. 24 (RTT)
Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT)

Profilo

Interessi di ricerca

Biofuels
Biorefinery
Process modelling
Waste treatment, reuse, recycling, recovery

Biografia

Giuseppe Pipitone è un ingegnere chimico, RTT presso il DISAT al Politecnico di Torino e la sua attività scientifica si concentra sullo sviluppo di processi sostenibili per la produzione di idrogeno e biocarburanti avanzati a partire da biomasse, residui industriali e rifiuti organici. Il suo lavoro unisce approcci sperimentali, modellistici e di valutazione tecno-economica e ambientale, con una forte attenzione sia alla comprensione dei meccanismi catalitici sia alla fattibilità dei processi su scala impiantistica. Tra i principali ambiti di ricerca rientrano l’Aqueous Phase Reforming (APR), studiato per la produzione di idrogeno e la valorizzazione di effluenti complessi; la Liquefazione Idrotermale (HTL), investigata come via per convertire biomasse e rifiuti organici in biocarburanti, spesso in sinergia con l’APR per massimizzare l’efficienza di bioraffineria; e la catalisi eterogenea, affrontata con un approccio integrato che combina sperimentazione avanzata e collaborazioni teoriche. Accanto agli aspetti di ingegneria delle reazioni chimiche, si occupa di analisi di sostenibilità attraverso studi di ciclo di vita (LCA) e valutazioni tecno-economiche, con particolare interesse verso la produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione. Le sue ricerche spaziano quindi dai fondamenti di catalisi e chimica dei processi fino all’intensificazione e integrazione di schemi impiantistici, delineando percorsi concreti per la transizione energetica e per un utilizzo più circolare delle risorse.

Settore scientifico discliplinare

ICHI-02/B - Chimica industriale tecnologica
(Area 0009 - Ingegneria industriale e dell'informazione)

Linee di ricerca

  • L’Aqueous Phase Reforming (APR) è un processo catalitico che consente la conversione di composti ossigenati presenti in fase acquosa in idrogeno, offrendo un approccio versatile per la valorizzazione di biomasse, reflui industriali e sottoprodotti complessi di bioraffineria. È una tecnologia di grande interesse perché combina la produzione di energia pulita con il trattamento sostenibile di correnti organiche diluite e spesso considerate rifiuti. La mia ricerca in questo ambito si concentra sullo sviluppo di catalizzatori innovativi e stabili, capaci di operare in condizioni reali e con effluenti complessi, e sulla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la selettività di reazione. Parallelamente, studio l’integrazione dell’APR in schemi di bioraffineria, valutandone l’impatto tecno-economico e ambientale, con l’obiettivo di delineare soluzioni praticabili per la produzione sostenibile di idrogeno e la riduzione dell’impatto dei processi industriali.
  • La Liquefazione Idrotermale (HTL) è un processo termochimico che trasforma biomasse e rifiuti umidi in un precursore di un biocombustibile e composti intermedi sfruttando acqua ad alta temperatura e pressione. È considerata una delle tecnologie più promettenti per produrre biocarburanti avanzati, poiché permette di trattare matrici complesse senza la necessità di costosi pretrattamenti di essiccazione. La mia attività di ricerca nell’ambito HTL si concentra sulla comprensione dei meccanismi di conversione di miscele complesse e sullo studio delle interazioni tra diverse componenti della biomassa. Inoltre, studiamo questo processo per valutare la fattibilità del reciclo chimico di scarti plastici e del settore tessile. Parallelamente, esploro la sinergia tra HTL e APR per integrare la produzione di biocarburanti e idrogeno, sviluppando concetti di bioraffineria più efficienti e circolari.
  • Ogni nuova tecnologia per la produzione di energia o carburanti deve dimostrare la propria sostenibilità non solo dal punto di vista scientifico, ma anche economico e ambientale. In questo contesto, strumenti come la Life Cycle Assessment (LCA) e la Techno-Economic Analysis (TEA) permettono di valutare l’impatto complessivo e la competitività dei processi su scala industriale. Il mio lavoro integra questi approcci alle attività sperimentali e di sviluppo tecnologico, analizzando l’efficienza energetica, i costi e le emissioni associate ai diversi processi industriali, con particolare attenzione a quelli legati alla transizione energetica.

Competenze

Settori ERC

PE8_2 - Chemical engineering, technical chemistry
PE8_11 - Environmental engineering, e.g. sustainable design, waste and water treatment, recycling, regeneration or recovery of compounds, carbon capture & storage
PE8_9 - Production technology, process engineering

SDG

Goal 7: Affordable and clean energy
Goal 12: Responsible consumption and production
Goal 13: Climate action

Didattica

Collegi dei Corsi di Studio

Insegnamenti

Corso di laurea magistrale

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Corso di laurea di 1° livello

  • Chimica industriale. A.A. 2025/26, INGEGNERIA CHIMICA E ALIMENTARE. Collaboratore del corso
  • Chimica industriale. A.A. 2024/25, INGEGNERIA CHIMICA E ALIMENTARE. Collaboratore del corso
  • Chimica industriale. A.A. 2023/24, INGEGNERIA CHIMICA E ALIMENTARE. Collaboratore del corso
  • Chimica industriale. A.A. 2022/23, INGEGNERIA CHIMICA E ALIMENTARE. Collaboratore del corso
  • Chimica industriale. A.A. 2021/22, INGEGNERIA CHIMICA E ALIMENTARE. Collaboratore del corso
  • Chimica. A.A. 2020/21, INGEGNERIA AEROSPAZIALE. Collaboratore del corso
  • Chimica industriale. A.A. 2020/21, INGEGNERIA CHIMICA E ALIMENTARE. Collaboratore del corso
  • Chimica. A.A. 2019/20, INGEGNERIA AEROSPAZIALE. Collaboratore del corso
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Ricerca

Istituto

Gruppi/Team di ricerca

Progetti di ricerca

Progetti finanziati da contratti commerciali

Dottorandi

  • Guido Ceragioli. Corso in Ingegneria Chimica (39o ciclo, 2024-in corso)
  • Diego Fida. Corso in Ingegneria Chimica (39o ciclo, 2023-in corso)
  • Giulia Farnocchia. Corso in Ingegneria Chimica (38o ciclo, 2022-in corso)

Pubblicazioni

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