Dalla conferenza internazionale "Science and the future 2" un messaggio forte: non c’è più tempo da perdere

Data estesa
15 novembre 2018

Sono entrati nel vivo i lavori del convegno internazionale“Science and the Future 2” organizzato da Politecnico, Università degli Studi e Ordine degli Ingegneri di Torinoa cinque anni dal primo incontro tenutosi al Politecnico sugli stessi temi nel 2013. Il convegno di quest’anno si svolge anche in concomitanza con il 50° anniversario del Club di Roma, che alla conferenza è stato rappresentato dai membri Ugo Bardi ed Enrico Giovannini, e a poche settimane dalla pubblicazione del Rapporto speciale sul Riscaldamento globale di 1,5°C approvato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che auspica cambiamenti rapidi, lungimiranti  e radicali. Economisti, scienziati, sociologi ed urbanisti sono tornati quindi a riunirsi a Torino dal 12 al 16 novembre per rispondere alla domanda: quanto in questi cinque anni ci siamo avvicinati ai “futuri desiderabili” delineati allora?

Un programma ricchissimo di spunti e di dibattiti, dai quali emerge però una risposta unanime: nessuno degli obiettivi posti cinque anni fa da “Science and the future. Impossible, likely, desirable. Economic growth and physical constraints” è stato raggiunto, ma, al contrario, la situazione si configura allarmante e non più sostenibile dal nostro pianeta, come emerso dagli scenari delineati nella giornata di apertura.

Nelle giornate centrali del convegno si è parlato degli aspetti umani legati ai cambiamenti climatici, che stanno influenzando migrazioni, conflitti e disuguaglianze sociali, anche nei paesi più sviluppati e che rappresentano l’aspetto più nuovo e drammatico del fenomeno e del cortocircuito tra progresso tecnologico e produzione industriale a causa del quale innovazioni green concrete e molto efficaci in termini di impatto ambientale trovano applicazioni solo marginali sul mercato a causa della mancanza di una reale sensibilità al problema.

“Science and the Future 2” non si  vuole però limitare ad una presa di consapevolezza sulla situazione attuale. Per delineare percorsi in grado di far fronte alle sfide individuate, le sessioni tematiche (Abitare; mobilità e ICT; Energia; Acqua e cibo) della giornata di oggi hanno proposto buone pratiche e soluzioni tecnologiche concrete, mentre domani saranno chiamati in causa rappresentanti delle istituzioni pubbliche e del mondo imprenditoriale proprio per stimolare una presa di coscienza che porti ad azioni immediate.

Nella Tavola rotonda conclusiva di domani, venerdì 16 novembre, dal titolo “Politiche nazionali e politiche industriali: proviamo a fare sul serio?” che si terrà dalle 9.00 alle 13.00 nell’Aula Magna del Politecnico di Torino -Corso Duca degli Abruzzi 24, il professor Angelo Tartaglia, chair del comitato scientifico, aprirà con un riepilogo di quanto emerso durante la conferenza. A seguire gli interventi di Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino, di Andrea Bianchi, Direttore area politiche industriali di Confindustria, di Giordano Colarullo, Direttore Utilitalia e Massimiano Tellini – Responsabile Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center. Modererà la sessione Marco Bianucci, CNR-ISMAR.

La conferenza si è svolta con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente, Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Torino e Camera di commercio di Torino, e con il contributo di SMAT SpA.

Sito web con il programma dettagliato: http://scienceandthefuture.polito.it

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