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15/07/2025
Ricerca e innovazione

Quando l’innovazione tecnologica si pone al servizio delle persone e del territorio

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Sperimentazioni nel Comune di Ivrea

Porre l’innovazione tecnologica al servizio delle persone e del territorio. Obiettivo importante, ma non così semplice da raggiungere: sono infatti necessari impegno e buona volontà, sia da parte delle istituzioni locali che dei centri di ricerca che operano sul territorio. Un esempio strategico in questo senso è rappresentato dalla collaborazione, avviata alla fine del 2023, tra il Politecnico e il Comune di Ivrea, che ha raggiunto oggi risultati significativi. 

L’idea alla base di tutto è semplice e viene spiegata da Enrico Vezzetti, docente presso il Dipartimento di ingegneria gestionale e della produzione-DIGEP e referente per l’accordo siglato con l’Amministrazione Eporediese: “Cerchiamo di porre la tecnologia al servizio delle persone e del territorio in cui vivono: dallo sport alla storia, ma anche per la formazione e per l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione. Detto in altro modo, la logica è quella di valorizzare le persone e il territorio sfruttando le più recenti tecnologie, soprattutto quelle digitali. Anche l’Intelligenza Artificiale, vista come nuovo strumento di indagine e di servizio”. Un’operazione su più livelli e più fronti che, tra l’altro, ha già forti ricadute economiche, con Ivrea che si dimostra ente abilitatore e spazio d’innovazione, permettendo all’Ateneo di svolgere il suo ruolo di fonte di ricerca tecnologica di primo livello.

Il progetto ha origine nel maggio 2023 quando Matteo Chiantore, Sindaco di Ivrea, incontra Vezzetti come referente di un Master svolto in collaborazione con Olivetti. Il Sindaco Chiantore spiega: “Il nostro territorio conserva una grande inclinazione all’innovazione che è l’eredità di Olivetti. Non c’è stato un processo di museificazione, manteniamo la volontà di innovare. Qui abbiamo un grande patrimonio culturale, una storia da raccontare e un luogo iconico dove trasmettere conoscenze. È da questa condizione che è nata la volontà di dare vita ad una collaborazione con il Politecnico su più fronti partendo dall’innovazione e dalla tecnologia”. Vezzetti puntualizza: “Ivrea rappresenta un ottimo living lab che permette di fare sperimentazione, con forti ricadute anche sulla didattica”.

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Conoscere la storia della Città attraverso la realtà virtuale

In concreto, in poco più di un anno di attività, le attività sono molteplici e toccano tanti e diversi spazi e fasce di popolazione. Una delle prime iniziative è stata dedicata alla cultura del movimento e allo sport. Ivrea è infatti un centro federale nazionale per la canoa e nella Città si allenano costantemente numerosi atleti. Il Politecnico ha quindi dato il via ad uno studio – applicando anche l’Intelligenza Artificiale – sui movimenti di questi atleti sia “in acqua” che “in palestra”, con l’obiettivo di indagare le dinamiche del movimento e dare un supporto al miglioramento delle prestazioni. Su questa base di ricerca si è andati avanti dedicando le stesse tecnologie anche alla comunità delle persone anziane. Con la collaborazione di Fondazione FILA, infatti, un gruppo di anziani sarà dotato di speciali orologi per la raccolta di dati sul loro movimento, poi analizzati dal Politecnico e dall’ASL per misurare l’impatto sulla salute, traendo quindi informazioni utili per il miglioramento della qualità di vita della popolazione.

Particolare attenzione viene poi dedicata alla formazione. Il Politecnico e l’Amministrazione Comunale stanno infatti ragionando insieme su un Master di Alta formazione fondato sull’innovazione al servizio dell’uomo e delle comunità. 

La collaborazione tra l’ente locale e l’Ateneo, dunque, tocca numerose iniziative che riguardano programmi e attività di ricerca e trasferimento tecnologico, didattica e formazione. Oltre a tutto questo, la collaborazione ha toccato anche aspetti storici e culturali. In occasione della Festa della Liberazione, i ricercatori e le ricercatrici del Politecnico hanno sfruttato la realtà virtuale per ricostruire la piazza del Municipio esattamente com’era durante la resistenza, permettendo agli abitanti della città di esplorarla attraverso particolari visori, e rivivendo così i giorni della fine della guerra. È stata un’esperienza importante – spiegano Chiantore e Vezzettiperché ha permesso di toccare con mano quanto l’innovazione tecnologica possa essere al servizio dell’uomo e della comunità”