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20/02/2025
In Ateneo

Presentata la Cerimonia di inaugurazione del 118° Anno Accademico del Politecnico

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Da sinistra: Vincenzo Tedesco, Stefano Corgnati e Elena Baralis

La conferenza stampa di presentazione della Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024-2025 è stata l’occasione per condividere i temi che guideranno questo mandato rettorale. Il Rettore Stefano Corgnati, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco e il Prorettore Elena Baralis hanno sottolineato ai numerosi giornalisti presenti come la vocazione internazionale del Politecnico di Torino, già radicata nelle sue relazioni europee e globali, sia diventata nel mandato rettorale 2024-2030 un tema dominante: l’inaugurazione di questo Anno Accademico il 118° dall’istituzione del Politecnico e il 165° dalla fondazione della “Scuola d’Applicazione per gli Ingegneri”  traccia così il percorso di ampliamento di questa traiettoria, guardando ancora più lontano, con la consapevolezza che sia necessario consolidare la tradizionale presenza dell’Ateneo verso Oriente, e parallelamente sviluppare relazioni verso nuove aree di interesse strategico. 

Nel contesto di uno scenario mondiale dai contorni problematici, nel quale la reazione potrebbe essere quella di chiudersi limitando le relazioni, il Politecnico reagisce aprendosi, per costruire il proprio futuro. 

“Ci proponiamo di interpretare il ruolo forse più alto di un Ateneo: quello di creare ponti di dialogo, incentivare la mobilità, condividere infrastrutture e saperi. Aprirsi alle collaborazioni, arricchendoci attraverso la libera circolazione di studenti e di docenti, di idee e di esperienze – commenta il Rettore Stefano CorgnatiPer noi è fondamentale allearci con le migliori università tecnologiche europee, per essere protagonisti del consolidamento della competitività EU, che ha come sue fondamenta lo sviluppo di tutta la filiera dell’innovazione, dall’alta formazione e lo sviluppo di tecnologie ad alta densità di conoscenza. Per poter attrarre e formare talenti dobbiamo offrire un modello didattico innovativo, spazi adeguati e un ecosistema accogliente che valorizzi le loro migliori attitudini. E se l’Europa ormai è la nostra casa, che frequentiamo quotidianamente, la dimensione internazionale, alla quale bisogna aprirsi sempre più, è quella fuori dai confini europei”.

Oggi il Politecnico si presenta con tre Campus – due a Torino (il Campus delle Architetture, del Design e della Pianificazione al Valentino e il Campus delle Ingegnerie alla Cittadella Politecnica) e uno a Tashkent, in Uzbekistan (il Tashknet Turin Polytechnic University - TTPU) – e tre Hub, in Cina (China Center), Giappone (Japan Hub), Azerbaijan (Azerbaijan-Italy University AIU) a cui si aggiunge quello a Bruxelles. E nell’immediato futuro le aree su cui si andranno a intensificare le azioni di sviluppo internazionale saranno l’America Latina e l’Africa mediterranea e SubShariana.

L’Ateneo vuole quindi diventare un hub globale di opportunità, proponendo ai suoi studenti e studentesse percorsi didattici che oltrepassino i confini dei vari Paesi e che permettano una formazione transnazionale (e transcontinentale) e multidisciplinare, rafforzando relazioni con università, centri di ricerca, mondo delle imprese e delle istituzioni

“Per essere più attrattivi a livello internazionale, il passaggio centrale è la revisione dell’offerta formativa. In quest’ambito – ha sottolineato il Prorettore Elena Baralis vogliamo attribuire particolare attenzione all’allargamento degli accordi internazionali a livello del dottorato di ricerca. Abbiamo all’attivo numerosi accordi con prestigiose università di tutto il mondo, ma dobbiamo ulteriormente potenziare la possibilità per dottorandi e dottorande di poter svolgere un’esperienza all’estero“.

Uno degli obiettivi è quello di consentire ai e alle giovani di poter iniziare gli studi in un Paese e di completarli in un altro. Insieme a un'ampia offerta di corsi di Laurea e Laurea Magistrale erogati completamente o parzialmente in lingua inglese, il Politecnico propone infatti opportunità di studio internazionali in collaborazione con altre prestigiose università partner grazie ai quali gli e le studenti hanno la possibilità di conseguire un doppio titolo: uno rilasciato dal Politecnico e uno dall'università partner. Questo procedimento vale sia per gli e le studenti dell’ateneo torinese, che possono completare la loro formazione in università partner, sia per studenti che da altrove giungono a Torino per un segmento del loro percorso didattico. Nascono con questo spirito gli 84 possibili scenari di dual degree, che vedono oggi l’ateneo torinese al centro di una rete di collaborazioni che spazia dal Boston University - Metropolitan College al Kyoto Institute of Technology (KIT), toccando l’Universidade de Sao Paolo in Brasile. Sono infatti 45 le collaborazioni attive oggi in Europa, 17 in America del Sud, 15 in Asia, 5 in America del Nord e 2 in Africa, numeri che andranno a crescere nei prossimi anni per offrire agli e alle studenti un’offerta di percorsi diversificati. Parallelamente, queste relazioni creano opportunità di ricerca congiunta e mobilità di docenti e ricercatrici e ricercatori, verso l’obiettivo di una faculty accademica sempre più internazionale.

L'ambito internazionale è infatti uno dei pilastri del Piano Strategico “PoliTO in Transition”, nel quale sono state delineate le azioni principali in cui l'Ateneo si impegnerà per raggiungere a fine mandato rettorale, nel 2030, obiettivi come il rinnovamento dei percorsi di studi, la collaborazione con la migliore ricerca internazionale e il supporto ai policy maker. In quest’ottica di sviluppo, incentivare la vocazione internazionale del Politecnico significa infatti anche supportare e affiancare tutto l’ecosistema territoriale verso una proiezione che travalica i confini nazionali e si sviluppa secondo transizioni che hanno dimensione e impatto globali.

Il Direttore Generale Vincenzo Tedesco ha poi allargato il discorso dell’attrattività anche rispetto ai ruoli della pubblica amministrazione, anticipando un concetto che approfondirà domani nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico: “Noi dobbiamo “aprire la burocrazia”: per essere competitivi dobbiamo continuare ad attrarre talenti favorendo la creatività e stimolando il senso di partecipazione, la passione e la responsabilità all’interno del gruppo di lavoro, ma anche facendo in modo che la formazione venga valorizzata sia nel punteggio dei concorsi pubblici, sia nella retribuzione. Ma a renderci attrattivi e riconoscibili sono anche l’attenzione che l’Ateneo ha per l’inclusività e l’accoglienza, espressa anche attraverso i numerosi servizi di supporto a tutta la comunità politecnica: lo sportello d’ascolto, il micronido, il supporto alla disabilità, l’aiuto per chi arriva dall’estero, le agevolazioni per i servizi culturali”.

Alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/2025, in programma domani a partire dalle 10,30, parteciperanno, insieme al Rettore Stefano Paolo Corgnati, al Direttore Generale Vincenzo Tedesco e al Prorettore Elena Baralis, Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Stefano Lo Russo, Sindaco della Città di Torino, Olimjon Tuychiev, Rettore della Turin Polytechnic University in Tashkent, Cristina Annese, Rappresentante Studenti in Senato Accademico, Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Patrizia Nanz, Presidente European University Institute. Sarà inoltre presente come ospite il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo

L'intervento musicale sarà a cura del Coro di voci bianche del Teatro Regio Torino, diretto dal maestro Claudio Fenoglio.