Flessibilità, intuizione e condivisione ovvero competitività su scala globale

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Flessibilità e intuizione. Ma anche grande trasversalità all’interno dell’azienda. Luca Bonavia – Direttore Vendite di Eurostampa -, non ha dubbi: “Noi lavoriamo in un settore estremamente competitivo e riusciamo a difenderci solo con una strategia: eccellere nella qualità, nel servizio e nella Customer Experience e cioè dare al cliente il meglio al quale può aspirare”. Un traguardo che l’azienda raggiunge proprio attraverso la sua capacità di adattamento e la continua condivisione delle conoscenze al suo interno.

L’Industria Grafica Eurostampa - che ha il suo quartier generale a Bene Vagienna in provincia di Cuneo e sedi in Scozia, Francia, Ohio, California e Messico -, produce etichette per liquori e vini e sintetizza tutta la sua filosofia d’impresa in sei righe poste all’apertura del suo sito internet: “La nostra crescita non è votata alla massimizzazione del profitto, bensì è guidata dalla nostra visione di lungo periodo e dalla capacità di offrire prodotti e servizio eccellenti attraverso una collaborazione armonica sia con i fornitori sia con i clienti. La missione di Eurostampa è resa possibile, ogni giorno, grazie alle nostre persone che condividono rispetto reciproco e passione per il lavoro fatto ad arte, nel tempo” come affermato da Luciano Cillario, fondatore di Eurostampa.

Una presentazione che serve da base a Bonavia per ragionare sugli intensi legami tra abilità tecnica ed evoluzione della gestione in una visione internazionale, che coniughi qualità ed eccellenza del prodotto. “Eurostampa – dice -, si è sviluppata nel settore della produzione di etichette per il mondo dei liquori lavorando con i grandi gruppi internazionali e accompagnando i clienti lungo tutto il loro percorso di espansione e di sviluppo del prodotto”. Detto in altro modo, lo sviluppo di Eurostampa ha seguito sempre due passaggi: “Prima la creazione del mercato e dei rapporti con i leader di settore, a cui ha sempre fatto seguito la creazione di nuovi impianti di produzione per stare vicino al mercato”. Uno degli esempi più chiari in questo senso è quanto accaduto in Messico. “Abbiamo iniziato – dice Bonavia - con la fornitura di etichette per la tequila del gruppo Bacardi stampate in un nostro stabilimento negli Usa, poi siamo passati alla produzione delle stesse a Guadalajara in Messico”.

Flessibilità e capacità di adattamento alle diverse condizioni internazionali costituiscono però il vero tratto peculiare dell’azienda che viene applicato in ogni situazione. “E’ quanto stiamo facendo in India” precisa Bonavia che aggiunge: “Aprire in quel paese senza produrre localmente è complicatissimo, anche a seguito del fatto che esistono in India di produttori di scala mondiale anche se rivolti al solo mercato locale: si tratta di aziende che producono grandi volumi pur se di basso valore. Coerentemente con la nostra vocazione, la nostra scelta per l’India è stata quella di andarci iniziando subito a produrre etichette destinate al mercato locale attraverso uno stabilimento sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale”.

Ma cosa differenzia davvero Eurostampa dalla concorrenza? Bonavia è chiarissimo: “Sapere ascoltare i clienti internazionali ed aiutarli a trovare soluzioni sempre nuove. E non offrire solo un prodotto di alta qualità, ma anche un contorno di servizi prima e dopo la sua ideazione. Cerchiamo di mettere valore dove serve davvero. E cerchiamo di dare valore dove viene percepito dal nostro cliente. Sulla base della nostra esperienza, ad esempio, è quanto accade con i brands dello champagne come MOET,  Taittinger, MUMM o con i grandi brand internazionali di Rum come Captain Morgan, Bacardi, Havana Club”.

Proprio l’unicità e la completezza dei prodotti Luca Bonavia insiste molto. “Noi – dice – tutto sommato siamo un’azienda medio-piccola se rapportata alle dimensioni planetarie, ma vinciamo sui mercati per la nostra capacità di comprendere ed interpretare le esigenze dei nostri clienti, in modo sostenibile nel tempo. Detto in altri termini, nella nostra cultura aziendale, il ‘commerciale’ davanti al cliente rappresenta tutta l’azienda ed i suoi valori. Una decina di anni fa l’attività del venditore era relativamente semplice; oggi questa attività richiede competenze tecniche e di qualità più estese e un approccio empatico con il cliente: è lui il volto di tutta l’azienda, è lui che architetta il sistema di relazioni dentro le organizzazioni dei nostri clienti per garantire agilità e velocità nel risolvere le situazioni”. Una condizione che vale anche per quanto riguarda l’esigenza di osservare il mondo fuori dallo stabilimento. “Dobbiamo – precisa Bonavia -, essere capaci di seguire non solo i mercati specifici del nostro settore, ma i movimenti internazionali più grandi che influenzano i consumi, la propensione alla spesa delle persone, i gusti che cambiano. E dobbiamo essere in grado di dialogare anche su questa base con i clienti. Da questo punto di vista, la figura del ‘venditore’ puro e semplice ha ormai fatto il suo tempo: oggi è necessario riuscire a riassumere in una sola persona due livelli di conoscenza: un primo livello di conoscenze manageriali/gestionali e tecniche, un secondo livello che ha che fare con un bagaglio di informazioni macroeconomiche e sociali di ampio respiro, oltre ad una perfetta conoscenza della concorrenza”. Lo stesso poi aggiunge: “Si tratta di una condizione della quale si coglie tutta l’utilità guardando, per esempio, ai grandi fatti internazionali. Quanto accaduto con la Russia è chiarissimo: non solo la chiusura di un mercato e un cambio veloce della struttura dei costi a partire da quelli energetici, ma anche un completo riesame del mercato che ha dovuto essere reinterpretato”.

Bonavia quindi conclude: “Flessibilità, intuizione e condivisione delle strategie costituiscono davvero i fulcri attorno ai quali far crescere l’azienda accanto ad una costante attenzione agli investimenti che, per quanto ci riguarda”, arrivano a superare il 10% del fatturato”.