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13/03/2025
Ricerca e innovazione

Verso la sovranità digitale europea: al via il progetto DARE

Rafforzare l’autonomia digitale nel settore del calcolo ad alte prestazioni (HPC) e dell’Intelligenza Artificiale (AI) e garantire così il pieno controllo delle proprie infrastrutture informatiche. L’Europa punta sull’innovazione per compiere passi avanti nel raggiungimento della completa sovranità tecnologica, e lancia la prima fase del progetto Digital Autonomy with RISC-V in Europe, Special Grant Agreement 1 (DARE SGA1). Richiamando competenze da tutto il continente, l’intento è sviluppare processori e sistemi di calcolo di nuova generazione, e realizzare un ecosistema hardware e software per la ricerca e le applicazioni industriali. 

Si tratta di un’iniziativa ambiziosa: 38 partner – guidati dal Barcelona Supercomputing Center (BSC) – collaboreranno per i prossimi tre anni all’avanzamento del progetto, finanziato con un fondo di 240 milioni di euro dall'EuroHPC Joint Undertaking, il programma dell’Unione Europea per la costruzione di un ecosistema di supercalcolo di livello mondiale sul continente. Tra questi, il Politecnico, che vedrà impegnato nelle attività il gruppo di ricerca coordinato da Matteo Sonza Reorda, docente presso il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN.

Indipendenza tecnologica, dunque, che passa in primo luogo dalla costruzione di supercomputer efficienti, sicuri e a misura delle diverse esigenze europee: per garantire questo risultato, sarà quindi necessario investire sull’utilizzo di chip d’avanguardia, i cosiddetti chiplet, circuiti integrati che rappresentano oggi, sempre di più, i “mattoni” essenziali su cui si basa l’architettura dei supercomputer di nuova generazione. I chiplet promettono infatti di rivoluzionare l’architettura dei processori e degli acceleratori per le applicazioni scientifiche e per l’Intelligenza Artificiale, garantendo, rispetto ai chip classici, maggiore flessibilità in fase di progettazione e produzione oltre che la possibilità di contenere i costi. Maggiore potenza di calcolo: i partner del progetto lavoreranno quindi in sinergia per sviluppare tre nuovi chiplet da utilizzare nei circuiti per i centri di calcolo, supportando in questo modo chi si dedica alla ricerca sul continente. Il Politecnico, nello specifico, contribuirà alla fase di collaudo e irrobustimento dei circuiti: considerando che un centro di calcolo è composto da decine di migliaia di circuiti, ciascuno dei quali può essere colpito da un guasto, è fondamentale sviluppare soluzioni che permettano di ridurre la probabilità di errore. E allora l’Ateneo, grazie al lavoro del gruppo di ricerca guidato dal professor Sonza Reorda, svilupperà metodi e strumenti per identificare i circuiti guasti e ridurre il loro impatto, garantendo una maggiore affidabilità di calcolo.

“Il Politecnico di Torino partecipa al progetto DARE contribuendo con le proprie competenze nel campo del collaudo e dell’affidabilità – commenta Matteo Sonza ReordaI nuovi sistemi sviluppati dal progetto dovranno infatti essere non solo veloci ed energeticamente efficienti, ma anche affidabili, superando i problemi che oggi si riscontrano nei grandi data center a causa dell’utilizzo di tecnologie estremamente avanzate, ma purtroppo relativamente sensibili agli effetti dei possibili guasti nell’hardware”