podcast-incontri-con-la-macchina-copertina.jpg
03/05/2023
In Ateneo

Va in onda “Incontri con la macchina”: il podcast della Scuola di Dottorato

Immagine
Incontri_con_la_macchina_1_Pozzi.jpg
Il primo episodio del podcast “Incontri con la macchina”, dal titolo "Amore" e con ospite Marco Pozzi, in onda dal 4 maggio

Una macchina non è solo un oggetto tecnologico, ma è piuttosto un’idea, un concetto che pervade sempre di più la nostra società, promettendo meraviglie come, al contempo, preoccupanti scenari. È questa la premessa che guida la nuova serie di podcast realizzati dai partecipanti del corso “Antropologia della tecnica”, tenuto dal professor Vittorio Marchis all’interno della Scuola di Dottorato di Ateneo, che anche quest’anno vede i dottorandi impegnati su un progetto intitolato “Lessico della seduzione e le macchine”. Un corso che, dalla sua nascita ad oggi, ha promosso una linea di ricerca innovativa per aprire nuovi scenari al ruolo degli esseri viventi nei confronti della tecnologia; tecnologia intesa qui come componente essenziale dei processi culturali e soprattutto “evolutivi” della specie Homo Sapiens.

Le quattro puntate del podcast, della durata di circa quindici minuti l’una, riprendono alcuni tra i temi sollevati nelle diverse edizioni del corso e divulgati in raccolte di saggi, “scritture” che, dal 2018 a oggi, sono state pubblicate da Mimesis in sette libri, “Incontri con la macchina”, “Nuovi Incontri con la macchina”, “Atlante degli incontri con la macchina”, “Virus ex machina”, “I corpi della macchina”, “Res publica ex machina”, “Utopie della macchina”. L’ottavo volume, intitolato “Atti e cronache dal 2060”, uscirà nelle prossime settimane. Una serie di “scritti metascientifici” dalle svariate e innovative forme espressive, come il racconto, la poesia, il disegno e l’utopia, che si servono della contaminazione disciplinare sperimentata in classe per fissare sulla carta commenti, analisi, osservazioni riguardanti quell’idea di macchina promossa dal professor Marchis, e definita qui ai “confini della realtà”, con riferimento all’incontro con i territori dei sogni, della fantasia, dell’arte, della paura e dell’amore.

Sarà possibile ascoltare qui tutti gli episodi del nuovo podcast “Incontri con la macchina”.

Immagine
Incontri_con_la_macchina_2_Tartaglino.jpg
La seconda puntata del podcast “Incontri con la macchina”, dal titolo "Baby Writer" e con ospite Elisa Tartaglino, in onda dall’11 maggio

Le “cose”, gli oggetti della produzione materiale, non sono considerati solamente artefatti da usare, ma elementi chiave di un linguaggio in continua evoluzione, analizzati in una prospettiva interdisciplinare dove è essenziale la contaminazione dei saperi. Nel pensiero che conferisce forma al corso queste “cose”, anche quelle ritenute più insignificanti, diventano così oggetto e soggetto di continue rivoluzioni, modificando in maniera centrale il modo di interagire con i nostri simili: uno sguardo, questo, che esplora sia il presente che il futuro della nostra società, per analizzare e tentare di comprendere la realtà, sempre più complessa, in cui siamo immersi.

Il progetto di tradurre le parole scritte in interventi orali ha preso forma grazie all’incontro tra il collaboratore del corso e curatore dei volumi Marco Pozzi e lo staff della web radio di Ateneo “OndeQuadre”. Il carattere sperimentale del corso, e i conseguenti libri che hanno conferito forma scritta ai pensieri e alle idee dei suoi partecipanti, ben si prestano al racconto orale, strutturato in maniera diretta e incisiva.

La prima puntata, dal titolo “Amore”, sarà disponibile da domani, giovedì 4 maggio: protagonista la voce di Marco Pozzi, che racconterà una fiaba, dove a parlare non saranno però gli animali che da sempre popolano le nostre storie di fantasia, ma le macchine, che prendono il ruolo di veri e propri personaggi. Al centro la descrizione del difficile periodo della pandemia dal loro punto di vista, provando anch’esse emozioni, sentimenti, proprio come gli uomini. Il racconto ci mostra come la storia della scienza e della tecnologia possa essere utilizzata per conoscere e comprendere la nostra società: perché le macchine non sono soltanto oggetti tecnici che funzionano, bensì personaggi con cui gli esseri umani, fin dalle origini, condividono la storia e l’evoluzione.

Immagine
Incontri_con_la_macchina_3_Rebufello.jpg
La terza puntata del podcast “Incontri con la macchina”, dal titolo “Il mondo dei quanti” e con ospite Enrico Rebufello, in onda dal 18 maggio

Le altre tre puntate andranno in onda a partire dalla settimana prossima, ogni giovedì: “Baby writer” di Elisa Tartaglino, in uscita l’11 maggio, “Il mondo dei quanti” di Enrico Rebufello il 18 maggio e “La città danzante” di Marta Mancini il 25 maggio.

La seconda puntata, “Baby writer”, si apre con un interrogativo sul futuro del mondo e della nostra società: come saremo nel 2060? Sarà questo l'anno delle grandi invenzioni, e vedremo ancora segni della civiltà che conosciamo? Se il mondo di oggi corre a ritmi vertiginosi, e le persone che lo abitano corrono ancora più veloci per rimanere al passo con i tempi, quale scenario futuro ci attende? La storia di “Baby writer”, scritta e raccontata dal punto di vista di un architetto specializzato in restauro archeologico, si propone così come una fiaba dai contorni futuristici, un dispositivo narrativo, pensato per i più piccoli, che non mancherà però di sorprendere e stimolare la riflessione di un pubblico di tutte le età. È questa un’anticipazione del volume in corso di stampa.

Ne “Il mondo dei quanti”, ambientato nell’anno 2060, protagonista indiscussa è invece la meccanica quantistica, una disciplina diventata parte integrante della vita quotidiana delle persone, tanto che viene usata perfino per costruire giochi, come la dama quantistica. Ma che cos’è, nell’esattezza, la meccanica quantistica? E quale strada può portarci, effettivamente, a questo futuro teorizzato dall’autore?

L’ultimo episodio della serie si intitola “La città danzante”: si tratta di un racconto dove protagonista è la città, una città personificata dall’autore, che si rivela in grado di pensare e percepire i corpi che la abitano. L’autore, attraverso l’uso di questa figura retorica, prova così ad interrogarsi, e ad interrogare gli ascoltatori insieme a lui, su come gli architetti e gli urbanisti indaghino le effimere “dinamiche” del rapporto tra corpo e spazio, su quali siano, nello specifico, gli strumenti utilizzati, e come sia quindi possibile esplorare l’interazione tra l’umano e il costruito.

Immagine
Incontri_con_la_macchina_4_Mancini.jpg
La quarta puntata del podcast “Incontri con la macchina”, dal titolo “La città danzante” e con ospite Marta Mancini, in onda dal 25 maggio

“Il corso del professor Marchis è un laboratorio di discussione fra tante discipline, e le parole di queste discussioni hanno preso la forma delle pagine dei libri – spiega Marco Pozzi - Ora gli stimoli hanno cambiato ancora forma, diventando radio, e podcast. È una necessità che un dottorando sappia non solo spiegare quello che sta studiando, ma anche raccontarlo. Così come nel catalogo dei corsi di dottorato troviamo “Public speaking” o “Comunication”, si potrebbe pensare ad una soft skill per realizzare podcast in cui si presentano i temi del proprio dottorato, aggiungendoci i propri pensieri e le proprie vocazioni. La radio, poi, può essere ascoltata dovunque, magari da dottorandi di altre università nel mondo, e si possono creare scambi interessanti e fertili per tutti; con la radio si possono far incontrare le voci e i pensieri di persone distanti, si può arrivare dappertutto restando in studio. E lo studio di OndeQuadre, con tutti quelli che ci lavorano, è davvero di ottimo livello; per me è stata una bella scoperta. Spero che queste quattro puntate siano solo le prime d’una lunga serie; spero che il progetto radiofonico possa piacere, suscitare curiosità, dibattiti, e crescere ancora coinvolgendo altre persone, magari con eventi specifici in Biennale tecnologia o nelle altre iniziative pubbliche del Politecnico. Nei sette libri “Incontri con la macchina”, pubblicati dall’editore Mimesis, con un ottavo in uscita fra poco, e un nono che stiamo componendo nell’edizione di quest’anno del corso “Antropologia della tecnica”, sono stati coinvolti circa 250 fra dottorandi e ricercatori, un gigantesco territorio di creatività e conoscenza”.