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01/12/2025
In Ateneo

Sport, tecnologia e inclusione al Politecnico

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La lezione realizzata in collaborazione dalla professoressa Cristina Bignardi e da Roberto Ariagno

Venrerdì scorso, 28 novembre, il Politecnico  ha ospitato Alessandro Ossola – atleta che ha partecipato alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 e Parigi 2024 e presidente di Bionic People – il quale ha incontrato gli studenti e le studentesse del terzo anno del Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica. L’incontro, inserito in una lezione dedicata all’evoluzione tecnologica delle protesi per amputati, ha visto la partecipazione dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide. L’azienda, leader nel settore, è l’unico centro accreditato in Piemonte per il ginocchio bionico Genium X4, lo stesso utilizzato da Ossola.

Oltre a Ossola, il Politecnico ha ospitato anche Elisa Trotti, campionessa bresciana di tennistavolo che nel 2016 ha perso il braccio destro a causa di un incidente stradale. L’atleta utilizza, anche se non in gara, una mano bionica multiarticolata, la COVVI, e un gomito elettronico di ultima generazione. 

Alessandro Ossola, nel suo intervento, ha condiviso la sua esperienza di vita e sportiva: “È sempre un piacere tornare a Torino. Ritrovare il Politecnico, dove in passato ho avuto l’opportunità di partecipare ad altri incontri, è per me motivo di grande soddisfazione. Sono davvero felice di aver dialogato con studenti e studentesse su temi come tecnologia, sport, protesi e paralimpiadi: confronti che arricchiscono e ispirano ogni volta. 

Elisa Trotti, che nel 2019 ha ripreso a gareggiare con la mano sinistra: “La protesi sta diventando per me uno stimolo sempre più grande: non è solo un traguardo importante del mio percorso, ma anche una spinta continua a fare di più e a credere nelle possibilità che si aprono davanti a me. Essere presente in questa giornata è profondamente gratificante e mi riempie di orgoglio”. 

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Da sinistra: Alessandro Ossola, Roberto Ariagno, Elisa Trotti

La lezione ha rappresentato un’importante occasione per gli studenti e le studentesse del Politecnico di Torino per approfondire il legame tra ricerca, tecnologia avanzata e miglioramento della qualità della vita. Durante la lezione, l’Officina Ortopedica Maria Adelaide ha presentato anche la mano bionica Zeus, un esempio di avanguardia tecnologica nel campo delle protesi funzionali che gli studenti hanno avuto modo di provare grazie ad un simulatore. 

Da diversi anni l’Officina Ortopedica Maria Adelaide condivide la sua esperienza nel campo delle protesi all’interno dell’insegnamento di Bioingegneria Meccanica di cui la professoressa Cristina Bignardi, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale–DIMEAS, è titolare. “Dall’inizio degli anni ’90 collaboro con l’Officina Ortopedica Maria Adelaide nell’ambito di progetti sia didattici sia di ricerca” – dichiara la prof.ssa Bignardi – “L’evoluzione delle protesi per amputati, sia di arto inferiore sia di arto superiore, è rapida e continua. Grazie all’intervento del dottor Roberto Ariagno ogni anno riesco ad offrire ai miei studenti quanto di più aggiornato ci sia su questo tema. I giovani hanno inoltre l’opportunità di vedere dal vivo come funzionano le mani mioelettriche, dove i movimenti articolari delle dita sono azionati dall’attività elettrica di gruppi muscolari residui nel moncone, e di confrontarsi con portatori di protesi, spesso giovani, che li coinvolgono emotivamente raccontando la loro esperienza. In ultimo l’intervento del dottor Ariagno ha anche lo scopo di illustrare uno dei contesti lavorativi dove la competenza dell’Ingegnere Biomedico costituisce un valore aggiunto”.

L’incontro ha suscitato grande interesse tra gli studenti, che hanno potuto interagire direttamente con i due atleti e osservare da vicino sistemi protesici all’avanguardia. 

Roberto Ariagno, direttore Officina Ortopedica Maria Adelaide: “Sono molto contento di continuare questa collaborazione con il Politecnico di Torino. Ringrazio la Professoressa Bignardi per la bella opportunità. Da diversi anni offriamo a numerosi studenti la possibilità di svolgere tirocini e stage formativi presso di noi, favorendo così un dialogo costante tra il mondo accademico e quello privato. Ringrazio tanto Alessandro ed Elisa, che hanno voluto essere presenti per condividere la loro vita con tutti noi. È stato molto bello ascoltarli, le loro testimonianze mostrano come e in che modo si devono abbattere le barriere”. 

Con questa iniziativa, il Politecnico di Torino conferma il proprio impegno a promuovere un dialogo tra ricerca, innovazione e inclusione sociale, offrendo ai giovani ingegneri esempi concreti di come la tecnologia possa migliorare la vita delle persone.