
Scomparsa dell'ex-Rettore Rodolfo Zich
Il Politecnico esprime profondo cordoglio per la scomparsa del Professore Emerito Rodolfo Zich, Rettore del nostro Ateneo dal 1987 al 2001 e Professore Ordinario di campi elettromagnetici e circuiti fino al 2011 presso l’allora Dipartimento di Elettronica dove fu assistente del professor Mario Boella.
Fondamentale fu il suo contributo nello sviluppo edilizio dell’Ateneo tramite il progetto della “Cittadella Politecnica”, che giocò un ruolo fondamentale nella rilettura urbanistica della Città di Torino.
Notevole, inoltre, fu il suo apporto alle riforme degli studi universitari negli anni ‘90 a livello nazionale, nonché di estrema rilevanza fu il suo ruolo nel rilancio dell’innovazione digitale a Torino e in Piemonte, tanto da ricoprire la carica di Presidente dell’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico (AICA).
Membro dell’Accademia delle Scienze, Presidente e Fondatore della Fondazione Torino Wireless (ora Piemonte Innova), e dell’Istituto Superiore Mario Boella (ora Fondazione Links), è stato Presidente del Centro di Ricerca CSELT Telecom, Presidente del Consorzio NET.T.UNO, la prima Università telematica italiana e ora Università Telematica Internazionale UniNettuno e Vice Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa San Paolo.
Il Rettore Guido Saracco ha espresso il sentimento di cordoglio che unisce l'intera comunità del nostro Ateneo: “Esprimo a nome di tutta la comunità politecnica il profondo cordoglio per la scomparsa del Professor Rodolfo Zich. Durante il suo lungo mandato, grazie alla sua visione estremamente moderna e innovativa ha contribuito a cambiare il volto di Torino come città universitaria e ha dato un nuovo impulso al Politecnico avviandolo a diventare realmente un Ateneo al contempo motore per il territorio e modello per gli altri Atenei del nostro Paese. Dopo la sua guida, non ci ha mai più abbandonato la profonda motivazione che deriva dal sentirci un Ateneo in stretta relazione con il sistema produttivo, la comunità scientifica e la società tutta. È da questa sua visione che ha avuto impulso il raddoppio della sede di Corso Duca degli Abruzzi, con la costruzione di quella Cittadella Politecnica che ancora oggi è cuore del nostro Ateneo e simbolo di come riuscire ad integrare le attività di didattica, ricerca e innovazione nel tessuto urbano con ambizioni che vanno ben al di là del ruolo tradizionalmente svolto dall’accademia. Ogni suo successore ha sentito il dovere e l’onore di raccogliere la sua eredità, ed è grazie a questa sua capacità di proporre nuove prospettive, portata avanti con impegno e passione, che oggi abbiamo raggiunto traguardi e realizzato progetti in grado di cambiare e migliorare la società. Perdo con lui un amico, una fonte di ispirazione, una guida che mi hanno accompagnato per trent’anni”.