Copertina progetto Nodes PNRR
16/06/2023
Ricerca e innovazione

PNRR: presentati i nuovi corsi nell'ambito del progetto NODES

Il progetto “NODES-Nord Ovest Digitale E Sostenibile” - selezionato dal Ministero dell’Università nell’ambito degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione che il Ministero ha individuato in Italia al fine di supportare Innovazione e crescita sostenibile dei territori di riferimento in quella che viene identificata come la doppia transizione, digitale ed ecologica. All’interno di questo percorso, il Politecnico di Torino tramite la sua Scuola Master ha sviluppato una offerta di formazione permanente rivolta a comprendere le nuove traiettorie tecnologiche ed i loro ambiti di applicazione all’interno dei domini previsti dal programma Nodes. Tali ambiti includono la mobilità sostenibile, la space economy, la sostenibilità ambientale dell’industria manifatturiera, il turismo e l’industria dei beni culturali, la gestione dei territori e delle economie di montagna, l’industria della salute e la nascente silver economy, ed infine l’agroindustria.

Gli otto corsi proposti dal Politecnico di Torino partiranno nell’autunno, hanno tutti una durata breve (tra le 16 e le 50 ore), agevolazioni nei costi di iscrizione (grazie alle risorse stanziate dal PNRR), oltre che una forte componente applicativa e pratica fondata su laboratori, visite a centri di ricerca e imprese di importanza emergente nelle nuove filiere di questi ambiti.

“I corsi sono pensati per responsabili tecnici (anche della PA), manager e imprenditori che nelle filiere industriali dei nostri territori si sono affacciati o si stanno affacciando alle transizioni tecnologiche in corso e hanno bisogno di comprendere e affrontare diverse sfide tecniche, oltre che la costruzione di opportunità di collaborazione necessarie per mettere a terra le diverse innovazioni radicali”. “Per questo motivo con diversi docenti dell’ateneo abbiamo progettato corsi brevi pensati per chi già lavora, e che si è già misurato in modo diverso con le tecnologie alla base delle transizioni verde e digitali. Alcune di queste imprese o centri di ricerca saranno al nostro fianco in aula nel trasferire attraverso formazione casi di uso e questo evidenzia la nostra intenzione di caratterizzare i contenuti di questa formazione del PNRR coi risultati dei programmi di ricerca in cui l’ateneo è impegnato”, dichiara il professor Paolo Neirotti, Direttore della Scuola Master.

“Grazie alla nostra Scuola Master e Formazione Permanente stiamo creando un’offerta formativa completamente nuova, che grazie ai fondi del PNRR avrà costi sostenibili per le aziende, oltre a rappresentare un’opportunità unica per l’up-skilling e re-skilling del loro personale tecnico – aggiunge il Rettore Guido Saraccoun tassello fondamentale per la crescita e il consolidamento dei settori produttivi che abbiamo individuato come strategici”

Alcuni corsi sono orientati alla comprensione di come lo sviluppo negli ambiti di micro satelliti e telecomunicazioni stiano portando ad una nuova filiera di servizi data-related legati alla cosiddetta space economy, corso coordinato dalla professoressa Sabrina Corpino. L’utilizzo delle tecnologie satellitari per l’osservazione della Terra è al centro anche del corso coordinato dal professor Piero Boccardo, che riprende processi e metodologie sviluppate dal Politecnico all’interno del programma europeo Copernicus orientato alla creazione di cartografia e dataset utili per la gestione di emergenze derivanti da catastrofi naturali ed eventi di natura sistemica. 

In maniera analoga, il tema della mobilità green interessa i settori automotive e dei veicoli di altro tipo (treni, aerei, filiera della nautica), che sono l’argomento di due corsi legati a progettazione, utilizzo, e certificazioni di batterie elettriche (basate su impiego di litio e di altri materiali innovativi e coordinati dal professor Paolo Guglielmi) e dell’impiego dell’idrogeno verde (corso “Idrogeno per la mobilità” coordinato dal professor Andrea Carpignano).  Queste due tecnologie pongono anche temi che sono al centro delle attività di aula relative ai processi e certificazioni che assicurino sicurezza e sostenibilità ambientale.

Chiudono infine il catalogo tre corsi sui processi e le filiere emergenti della sostenibilità ambientale (dalla cattura di CO2 alle bioraffinerie), oltre che sugli strumenti di progettazione, valutazione e comunicazione istituzionale degli investimenti in sostenibilità industriale e sono pensato per aumentare la sensibilità di tecnici e neo-ingegneri verso gli aspetti relativi all’economia circolare – con il coordinamento rispettivamente dei professori, Debora Fino, Tonia Tommasi e Samir Bensaid.

Il tema della sostenibilità è declinato anche in relazione all’osservazione e alla protezione del territorio, affrontato nel corso su strumenti e metodi innovativi e digitali per il monitoraggio dei versanti alpini con il percorso coordinato dal professor Paolo Dabove.