Le sfide della logistica urbana per uno sviluppo sostenibile della società
Il mondo è sempre più “urbanizzato”, con oltre il 55% della popolazione che vive in grandi conurbazioni urbane, ma questi grandi numeri di persone richiedono grandi flussi di merci entranti ed uscenti dalla città. Un trasporto merci e una logistica urbana efficienti sono quindi fattori determinanti per la vita e lo sviluppo della città. Tuttavia, sono anche importanti fattori di disturbo in termini di congestione, inquinamento, sicurezza e protezione. Come rendere quindi queste attività sostenibili dal punto di vista economico, operativo, ambientale e sociale?
Per rispondere a questa e ad altre domande sullo sviluppo presente e futuro della logistica urbana, il Politecnico ha attivato il corso di dottorato “Operations Research for City Logistics” organizzato dal professor Guido Perboli del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione - DIGEP e finanziato nell’ambito del programma di Corsi di Eccellenza per i Dottorati di Ricerca dell’Ateneo.
A tenere questo corso sono stati invitati due tra gli scienziati più rappresentativi del settore, entrambi membri del CIRRELT (https://www.cirrelt.ca/), il centro di ricerca più importante al mondo nell’ambito delle reti di trasporto e logistica con sede a Montreal: il professor Teodor Gabriel Crainic (UQAM, Montreal) - da oltre 30 anni il punto di riferimento per la ricerca in ambito trasporti e supply chain - e la professoressa Maria Elena Bruni (Università della Calabria) - esperta in trasporti e ottimizzazione di reti e membro di importanti comitati scientifici, tra cui l’Ente Nazionale per la Transizione Digitale (https://entd.org/) - che hanno approfondito il tema del corso, spiegando le ultime evoluzioni del settore e il loro impatto sulla vita delle persone.
“La logistica urbana è fatta da un insieme di politiche e strumenti di supporto alle decisioni per tali politiche. L'idea generale è che la nostra civiltà ha bisogno di controllare meglio il movimento delle merci nelle aree urbane sia per il benessere dei cittadini sia per la gestione dell'ambiente e delle risorse – ha sottolineato il professor Crainic - Il concetto consiste nell’orientare e unire tutti gli stakeholder, come spedizionieri, vettori, responsabili delle strutture di immagazzinaggio e dei terminal e i clienti finali (intesi come aziende o persone fisiche) al fine di creare un sistema di trasporto integrato, logistico e di immagazzinaggio più efficiente per ridurre significativamente l'impatto del trasporto merci sulla città. Ciò avviene attraverso la collaborazione, il decision-making e l'utilizzo dei dati, la collaborazione e la condivisione delle risorse, in modo che ci siano meno veicoli meglio utilizzati nella città. I veicoli inoltre devono essere adatti alla zona in cui si trovano. Le città non possono essere sostenute senza il trasporto di merci verso la città e rifiuti e altri beni in uscita dalla città. Questo trasporto deve essere sostenibile sia per l’ambiente che per la vita delle persone e deve essere inclusivo, quindi adattarsi alle varie zone della città per poter servire tutti in modo efficiente.”
Durante il corso è stato affrontato il problema dell’incorporazione della ricerca operativa con l’ottimizzazione della gestione della logistica nelle aree urbane, un concetto legato a quello di “smart cities” e “Industria 5.0”, che può essere approcciato come la visione di una “società numerica e intelligente in evoluzione”, cioè basata sulla matematica e sulla conoscenza umana, unite dall’informatica.
“La logistica è sempre stata essenziale per un movimento efficiente delle cose e delle persone. La nostra civiltà si basa sul commercio globale, abbiamo grandi spazi di scambio economico, come la comunità europea o i paesi uniti dall’accordo Trans-Pacifico, ci siamo allontanati dall'idea che ogni paese debba produrre tutto – ha proseguito Crainic - Solo una logistica efficiente può garantirci di avere ciò che vogliamo quando lo vogliamo al prezzo che siamo disposti a pagare, grazie ad un sistema integrato per spostare persone, merci, materie prime ed informazioni. Fondamentalmente, la gestione della logistica va ben oltre il semplice stoccaggio e trasporto, ma include anche decisioni relative agli acquisti e alle produzioni dei beni. La nostra sfida è trovare un equilibrio tra queste operazioni, essenziali per la società, ed il loro impatto, per creare un sistema integrato, efficiente, e sostenibile.”
Un altro tema al centro del dibattito sulla logistica del futuro è quello che ruota attorno ai nuovi mezzi e modi di trasporto, quali droni e cargobikes, e al rapporto costi-benefici di questo genere di innovazioni.
“I droni, le cargo bike, i veicoli a guida autonoma, i lockers, i punti di raccolta: tutte queste innovazioni hanno già prepotentemente cambiato il processo di consegna o di ritiro da parte della clientela, nella continua ricerca del superamento dei limiti di congestione della circolazione urbana e con l’obiettivo di limitare l’impatto ambientale – spiega la professoressa Bruni - La domanda che dovremmo porci, a mio avviso, è se l’applicazione di queste innovazioni nella logistica dell’ultimo miglio crei valore per le città ed i cittadini, oppure lo distrugga. Le amministrazioni locali possono e devono contribuire a sbloccare il potenziale delle innovazioni con politiche e infrastrutture adeguate, considerando l’impatto globale di tali mezzi all’interno delle città. L’Italia sono certa non si farà trovare impreparata, e mi aspetto in un prossimo futuro la conversione di studi sperimentali in progetti operativi in grado di innovare radicalmente la logistica urbana.”
Le autentiche sfide della logistica di domani passano dalla capacità del sistema globale di trovare già oggi un equilibrio tra innovazione e sostenibilità. Su questo i ricercatori sono alla costante ricerca di soluzioni, come si è discusso al corso “Operations Research for City Logistics”.
“Le sfide poste dalla logistica sostenibile richiedono un cambio di prospettiva importante – concludono Bruni e Crainic - Oggi è necessario, più che in passato, essere in grado di gestire livelli di complessità elevati, per ottenere risultati concreti e per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delle città. È fondamentale adottare un approccio sistemico, in cui il processo innovativo di trasformazione della logistica è prodotto collaborativamente all’interno dell’ecosistema, composto da soggetti che ne condividono i valori, ma che hanno ruoli complementari tra loro: le pubbliche amministrazioni locali, i corrieri, le attività economiche, i cittadini, le associazioni di categoria, sono solo alcuni esempi. Si tratta di un network che ha bisogno di essere “orchestrato” da una struttura centrale esperta (che può essere la pubblica amministrazione) con lo scopo di creare o estrarre valore, favorendo la cooperazione in una visione olistica del sistema logistico. Non c’è un’unica soluzione possibile: come ricercatori offriremo tutto il nostro supporto per migliorare la sostenibilità delle città a 360 gradi, perseguendo un approccio integrato che consideri le esigenze di ciascuno, quando messo in relazione con il sistema, contemperandone interessi (economici e non) e bisogni.”