Foto della Torre di Pisa vista dal basso
19/12/2023
In Ateneo

Le celebrazioni per Michele Jamiolkowski uniscono Pisa e Torino

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La conferenza celebrativa in onore del professor Jamiolkowski a Pisa
La conferenza celebrativa in onore del professor Jamiolkowski a Pisa

Una settimana di celebrazioni e commemorazioni alla memoria per il professor Michele Jamiolkowski, docente del Politecnico di Torino scomparso nello scorso mese di giugno e per sempre ricordato per il suo lavoro di consolidamento della Torre di Pisa tra il 1990 e il 2001, quando alla guida di un comitato internazionale riuscì nell’impresa di salvare dal crollo uno dei monumenti simbolo del nostro paese nel mondo.

Un’autentica impresa di ingegneria geotecnica che sabato scorso, 16 dicembre, l’Opera della Primaziale pisana - ente che si occupa della gestione del complesso del Duomo di Pisa, di cui la torre fa parte - ha voluto celebrare con una conferenza e con l’apposizione di una targa commemorativa nel chiostro del Museo dell’Opera del Duomo, in un punto che permetterà al visitatore di poterla leggere ammirando contemporaneamente il celebre monumento. Momenti di commemorazione che fanno parte delle celebrazioni dell’850simo anniversario della posa della prima pietra della Torre e che hanno visto la partecipazione dei colleghi e amici di Jamiolkowski Salvatore Settis, Carlo Viggiani (rispettivamente presidente e membro dell’attuale Gruppo di Sorveglianza della Torre, voluto fortemente da Jamiolkowski) e Gisella Capponi. Per il Politecnico era presente il professor Sebastiano Foti, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG, il professor Donato Sabia (anch'egli membro dell’attuale Gruppo di Sorveglianza della Torre) e il professor Mario Manassero, allievo del professor Jamiolkowski.

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La targa celebrativa posta nel chiostro del Duomo di Pisa
La targa celebrativa posta nel chiostro del Duomo di Pisa

Quel Comitato, presieduto da Jamiolkowski, nel corso di più di dieci anni raggiunse un risultato che sembrava impossibile, riducendo in modo consistente l’inclinazione del Campanile e di fatto riportando il celebre monumento alle condizioni di preesistenza, databili ai primi dell’Ottocento, dopo una serie di progetti di salvataggio non riusciti che ipotizzavano pesanti interventi di consolidamento, che avrebbero per sempre e irreversibilmente modificato l’anima del monumento. La riconoscenza e l’ammirazione di tutto il mondo scientifico e culturale per questo risultato e soprattutto per le modalità con le quali è stato raggiunto, sono proprio dovute alle caratteristiche di un intervento che, pur nella drammaticità delle condizioni, ha risolto il problema senza minimamente modificare le caratteristiche del monumento, nel rispetto assoluto della sua unicità e originalità.

Allo stesso modo il 12 dicembre scorso ha voluto rendere omaggio alla straordinaria carriera e alla profonda conoscenza della materia del professor Jamiolkowski anche la Società degli Ingegneri e Architetti in Torino – SIAT, che nel corso del suo tradizionale evento di fine anno ha conferito all’ingegnere il titolo di socio onorario, dedicandogli anche una celebrazione speciale alla memoria.