Foto del Sacro Monte di Varallo
28/09/2023
Ricerca e innovazione

La ricerca scientifica per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale: prosegue il lavoro di MAIN10ANCE

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Il Sacro Monte Prealpino della SS Trinità di Ghiffa
Il Sacro Monte Prealpino della SS Trinità di Ghiffa (foto dal sito del progetto)

Mettere a punto un metodo di lavoro per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale dei Sacri Monti: questo è uno degli obiettivi principali del progetto MAIN10ANCE, guidato dal Politecnico e cofinanziato dal programma di cooperazione europeo Interreg VI-A Italia-Svizzera attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Asse 2 – Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Il progetto vede come capofila l’Università del Piemonte Orientale, ma è stato sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG del Politecnico, con la collaborazione dei colleghi e delle colleghe del Gruppo di Geomatica del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture-DIATI.

MAIN10ANCE viene finanziato dal programma europeo per la terza volta e in questi anni ha lavorato a un piano di conservazione programmata del patrimonio culturale dell’area dei “Sacri Monti” tra Italia e Svizzera, improntato sui principi della sostenibilità, con una visione a lungo termine degli interventi previsti ottimizzando le risorse disponibili. Nell’ambito del progetto sono stati avviati alcuni cantieri sperimentali dove diagnostica avanzata, soluzioni tecniche innovative e tradizione vengono coniugati in buone pratiche per la manutenzione. Sono partner del progetto l’Ente di Gestione dei Sacri Monti, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, la Confartigianato Imprese del Piemonte Orientale, la SUPSI - Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, il Dipartimento dei Beni Culturali e il settore logistica del Dipartimento di Economia del Canton Ticino.

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Foto dell'evento al palazzo della regione Lombardia
Il 27 settembre MAIN10ANCE ha presentato i suoi più recenti sviluppi e il nuovo finanziamento in una conferenza a Milano

Il tutto parte dalla conoscenza dei manufatti, dalle indagini in situ, da analisi di laboratorio, dal rilevamento con sistemi LIDAR (uno strumento di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser), per giungere alla modellazione tridimensionale con metodologia BIM di gran parte dei Sacri Monti ricompresi nell’area di progetto. Il lavoro condotto ha portato anche allo sviluppo di una piattaforma integrata, dove i modelli digitali e i DataBase – basati su di un lessico consolidato a livello internazionale – si integrano e permettono ai diversi utenti l’acquisizione selettiva di informazioni. La piattaforma è coperta da Copyright internazionale ma è open-source, quindi a disposizione di Enti e gestori che ne vogliano fare uso per programmare interventi di conservazione e manutenzione sui beni del loro territorio. Infatti, va ricordato che il progetto guarda al vasto insieme del patrimonio diffuso.

Oltre alla parte più strettamente ingegneristica, il partenariato si occupa anche degli aspetti dell’eredità culturale dei Sacri Monti, che sono complessi per lo più promossi ed edificati dall’Ordine dei Frati Minori di San Francesco con altissimo valore ambientale, architettonico e artistico, ideati in contesti di elevato interesse paesaggistico e dotati di un particolare significato devozionale e simbolico. Una delle caratteristiche principali dei Sacri Monti consiste nella complementarietà fra lo spazio esterno, l’ambiente naturale e le architetture: sono infatti accomunati dalla straordinaria capacità di stabilire un dialogo profondo fra religione, arte e ambiente che il progetto si propone di valorizzare grazie a metodi e strumenti nuovi anche per una maggior fruibilità turistica.

I Sacri Monti del Piemonte sono 7: Varallo (il primo a essere fondato), Orta San Giulio, Ghiffa (non fondato dai francescani), Domodossola, Oropa, Belmonte (nel Canavese) e Crea (nel Monferrato astigiano). Nell’area territoriale del progetto sono compresi i primi 5. Il team si è occupato in particolare di Varallo, Orta e Ghiffa. Sul versante svizzero sono 2: Orselina e Brissago, di cui solo il primo è considerato dal progetto. In Lombardia sono 2: Varese e Ossuccio, che purtroppo non hanno aderito al progetto per mancanza di risorse umane.

Per gli “ottimi risultati” conseguiti e “l’impeccabile” svolgimento delle attività progettuali, il Segretariato Congiunto del programma Interreg ha deciso di finanziare la nuova azione progettuale di MAIN10ANCE, che vuole impostare un piano di conservazione programmata, mediante l’utilizzo di strumenti integrati di visualizzazione e gestione di un database interoperabile e basato su standard internazionali, agilmente ed efficacemente fruibili dalle committenze, enti di gestione e di controllo, e professionisti.

Questo terzo finanziamento in totale del progetto permetterà di raggiungere nuovi obiettivi, come l’applicazione della piattaforma alla conservazione e alla manutenzione programmata di statue e complessi scultorei all’aperto della Città di Novara. Un’importante ricaduta sul territorio – il team del Politecnico opererà con il Centro Restauro e Conservazione La Venaria Reale e con l’ufficio tecnico comunale locale - che si concretizzerà anche con attività di divulgazione presso le scuole di Novara (in particolare, licei e istituti tecnici) e con i professionisti. Il lavoro si presta a implementare e migliorare la piattaforma, nell’ottica di una sua diffusione anche presso altri enti.

“I risultati conseguiti sono per noi di grande soddisfazione – sottolinea il professor Marco Zerbinatti del Dipartimento DISEG, coordinatore del progetto per il Politecnico -; essere individuati dall’Autorità di Gestione come progetto meritevole di ulteriori finanziamenti per il lavoro svolto, per gli esiti prodotti e le ricadute operative lo consideriamo un motivo di orgoglio e - allo stesso tempo – un pungolo per continuare a sviluppare alcuni aspetti del lavoro. Il fatto che il progetto abbia un termine temporale (il 31 dicembre 2023) non significa che i temi di indagine saranno chiusi o abbandonati. Resta ancora molto da fare. In futuro, cercheremo di coniugarli con altri temi, compresi quelli della sostenibilità e dell’uso di materiali locali e “saperi tradizionali”. Sono onorato di avere coordinato il gruppo di lavoro del Politecnico di Torino, costituito soprattutto da giovani ricercatori entusiasti, preparati ed efficienti.

 

Copertina: il Sacro Monte di Varallo visto da Orvaso (Sito ufficiale della Basilica di S. Maria Assunta del Sacro Monte di Varallo)