Mostra-Mollino-copertina.JPG
14/12/2023
In Ateneo

La mostra del Politecnico che celebra il talento di Carlo Mollino

Immagine
Mostra-Mollino-curatori.jpg
Da sinistra: Vincenzo Tedesco, Stefano Benedetto, Laura Montanaro, Enrica Bodrato, Antonio De Rossi e Sergio Pace

Apre ufficialmente oggi, 14 dicembre 2023, la mostra progettata dall’Ateneo per celebrare colui che forse più di tutti ha rappresentato e rappresenta la cultura architettonica torinese nel mondo.
Presso l’Archivio di Stato di Torino, il genio di Carlo Mollino viene rivelato e ricordato attraverso una quantità di disegni, fotografie, scritti che rivelano il valore di questa personalità eccezionale, politecnica per ampiezza di vedute e ricchezza di contenuti.

Promossa dal Politecnico, la mostra è stata curata da Enrica Bodrato, Responsabile Ufficio Gestione del Patrimonio Storico dell'Ateneo e dai Professori Antonio De Rossi – Coordinatore del Gruppo Masterplan e Sergio Pace – Referente del Rettore per le Biblioteche e gli Archivi storici di Ateneo, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino e l’Agenzia del Demanio.

Nella giornata del 13 dicembre 2023 si è tenuta l’inaugurazione ad inviti della mostra allestita presso la Sezione Corte dell’Archivio di Stato di Torino, in Piazzetta Carlo Mollino 1, con la partecipazione dei curatori, e dei giornalisti, in cui la prorettrice Laura Montanaro, nei saluti istituzionali, ha spiegato lo spirito dell’allestimento: “È stato un lavoro corale, perché per raccontare l’ecletticità di Mollino dobbiamo fare riferimento a tutte le culture rappresentate nel nostro Politecnico. Questa è una mostra aperta a tutti, rivolta non soltanto agli studiosi ma soprattutto ai curiosi che, visitandola, potranno comprendere meglio il valore e il talento di Carlo Mollino. Il significato dell’ultima selezione, dedicata al Masterplan, ci aiuta a comprendere come il suo lavoro continuerà a vivere nel nostro presente e nel nostro futuro”.

Duecento documenti quasi tutti in originale esposti, tratti da un archivio di 17mila disegni, quindici faldoni di corrispondenze e 1200 fototipi: si tratta di un’occasione imperdibile per rivivere il passato, sondare il presente e magari anticipare il futuro dell’Ateneo attraverso la vita e le opere del celebre architetto in un percorso non legato alla sua biografia ma piuttosto alle varie discipline politecniche, dell’architettura e dell’ingegneria, grazie al contributo in qualità di curatori delle singole sezioni di diversi docenti e ricercatori dell’Ateneo con formazioni estremamente diverse fra loro.

Dieci differenti sezioni per esplorare la figura di Carlo Mollino attraverso la sua formazione, la sua carriera accademica e professionale, le sue opere e persino le sue bizzarrie, e trovare il fascino nell’estro che ha impresso un segno indelebile nella Storia dell’arte, dell’architettura e dell’ingegneria.

La mostra parte dalla sezione Città, a cura di Caterina Barioglio, Daniele Campobenedetto e Davide Rolfo, che testimonia di un Mollino che frequenta poco l’urbanistica, ma che comunque arriva a concepire edifici ed interi quartieri.

Nella sezione Costruzione, a cura di Guido Callegari e Marika Mangosio, si indagano i concetti di “Involucro” come nel Teatro Regio e di collegamento verticale, mentre in quella dedicata al Design, a cura di Bernardino Chiaia e Pier Paolo Peruccio, vengono ricordati i tavolini, le sedute e i numerosi prodotti iconici del design italiano progettati da Mollino.

Nella sezione Disegno, a cura di Maurizio Bocconcino, Giorgio Garzino, Fabrizio Natta, Enrico Pupi, Roberta Spallone, Marco Vitali e Mariapaola Vozzola, sono presentati schizzi, particolari costruttivi e progetti che evocano il rapporto tra disegno e soluzioni progettuali sul tema della casa ideale.

Macchine, a cura di Enrico Cestino e Nicola Amati, racconta invece della passione per il volo e dell’acrobazia aerea di Mollino.

Progetto, a cura di Antonio De Rossi e Carlo Deregibus, ripercorre le soluzioni eclettiche adottate dal maestro soprattutto per le sue architetture alpine.

La sezione Scritti, curata da Michela Comba e Juan Carlos De Martin, raccoglie una selezione di racconti, articoli, libri, interventi prodotti dal 1933 al 1965.

Nella sezione Tecniche, a cura di Arianna Astolfi, vengono invece approfonditi la copertura e l’acustica del Nuovo Teatro Regio di Torino.

In Territori, sezione a cura di Alberto Cina e Roberto Dini, viene raccontata la passione per l’alpinismo, che ha consentito all’architetto di lavorare sugli elementi naturali e sui luoghi.

Infine il capitolo dedicato al Masterplan curato da Antonio De Rossi e Carlo Deregibus, che mostra l’influenza e l’ispirazione del lavoro di Mollino sui progetti di espansione e trasformazione dei luoghi del Politecnico di oggi e del futuro.

La mostra rimarrà aperta con ingresso gratuito fino al 28 gennaio 2024 e sarà visitabile nei giorni di giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00; il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 20.00.