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15/12/2023
Ricerca e innovazione

L’intervento di Barbara Caputo alla presentazione del Messaggio del Papa del primo gennaio

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Tavolo dei relatori nella Sala Stampa Vaticana

È l’Intelligenza Artificiale il tema del Messaggio che il Papa rivolgerà al mondo il 1° gennaio 2024, 57° Giornata mondiale della pace. Un tema ormai centrale nella società di oggi, che solleva riflessioni urgenti sul futuro di un’umanità lacerata da guerre e conflitti sparsi in ogni angolo del pianeta. L’appello del Pontefice, come ogni anno, è semplice: inseguire la pace, coltivare la fraternità tra i popoli. E allora l’Intelligenza Artificiale, forse la più grande scoperta degli ultimi decenni, destinata a rivoluzionare il nostro sguardo sul mondo, deve porsi al servizio della pace e della fraternità, deve “incorporare” al suo interno i valori della giustizia e dell’uguaglianza. Siamo di fronte ad una sfida cruciale per il destino dell’uomo, ci avverte il Papa, una sfida caratterizzata da straordinarie opportunità di progresso come, al contempo, da pericolosi rischi se utilizzata per fini esclusivamente economici e di prevaricazione.

Rischi e opportunità, quelli connessi all’uso dell’Intelligenza Artificiale, che sono stati oggetto della conferenza stampa che si è tenuta ieri presso la Sala Stampa Vaticana per presentare e commentare il contenuto del Messaggio che il Pontefice leggerà il primo giorno dell’anno.

Barbara Caputo, Referente del Rettore per le iniziative su Intelligenza Artificiale del Politecnico, è stata invitata – insieme al Cardinale Michael Czerny S.I., Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; al professor Riccardo Lufrani O.P., Professore di Teologia delle tecno scienze e di Teologia Morale presso l’Università LUMSA di Roma e al professor Mathieu Guillermin, Associato presso l’Université Catholique de Lyon e coordinatore del progetto internazionale “New Humanism at the time of Neuroscience and Artificial Intelligence”.

La professoressa, in un dialogo moderato dal cardinale Michael Czerny, prefetto per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, ha contribuito ad approfondire gli aspetti più strettamente scientifici dello sviluppo e degli scenari futuri offerti dalle tecnologie di IA, della loro creazione, applicazione e uso, senza mai trascurare le implicazioni etiche necessariamente correlate. La docente ha così rappresentato il punto di vista di chi sente la responsabilità della formazione delle nuove generazioni, dando voce a chi queste tecnologie le sviluppa e le “addestra” senza mai dimenticare l’importanza di metterle a disposizione del maggior numero di persone nel mondo per assicurarne un utilizzo finalizzato al bene comune e alla pace dei popoli.

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Barbara Caputo, Referente del Rettore per le iniziative su Intelligenza Artificiale del Politecnico

“Saranno gli studenti di oggi i protagonisti di domani nella creazione, utilizzo e controllo di una tecnologia che è sempre più parte del nostro quotidiano – ha spiegato infatti Barbara CaputoCosa insegnare, e come, può quindi avere un impatto molto forte sulle loro vite, e di conseguenza sulle nostre”.

Per questo, ha aggiunto la professoressa “l'Intelligenza Artificiale sarà vero progresso per l'umanità solo se la sua conoscenza tecnica approfondita cesserà di essere dominio di pochi e diventerà davvero accessibile e comprensibile a tutti. Il Santo Padre ci ricorda che la misura della nostra vera umanità è come trattiamo le nostre sorelle e fratelli più svantaggiati. Facciamo sì che l'Intelligenza Artificiale diventi un reale strumento di pace rendendola davvero accessibile e comprensibile a tutti, un prodotto che nasca dal lavoro dell'umanità intera".

E prosegue quindi il suo intervento con un monito: “Bisogna impegnarsi per garantire uguali opportunità a tutte le persone che si avvicinano all'intelligenza artificiale per imparare e questo significa, nello specifico, lavorare affinché a tutti venga consentito l’accesso a risorse computazionali adeguate: insegnare intelligenza artificiale, in particolare intelligenza artificiale generativa, si rivela profondamente diverso avendo o meno la possibilità di condurre esercitazioni pratiche di implementazione, addestramento e utilizzo degli algoritmi. Il livello di comprensione dell'argomento e le competenze che è possibile acquisire cambiano infatti radicalmente avendo o meno la possibilità di farne esperienza pratica. E purtroppo sono oggi troppo pochi gli atenei nel mondo dove gli studenti possono usufruire di infrastrutture computazionali adeguate per l'IA”.

Si appella infine alla comunità, la professoressa: “Il dibattito sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale è fondamentale. Voglio sottolineare alcune cose: l’accordo europeo in materia, l’AI ACT, è stato il primo sforzo di introdurre il tema etico dentro il discorso dell’intelligenza artificiale – si tratta infatti di un importante risultato. Il tema di come gestire l’uso di queste nuove tecnologie diventa, giorno dopo giorno, sempre più diffuso nei nostri discorsi pubblici. Comincia ad esserci un’interpretazione comune, un allineamento condiviso sulla definizione propria di IA, e non è questo un semplice dettaglio, ma piuttosto il segno dell’esistenza di una base regolamentare comune, la consapevolezza che formulare, insieme, i principi alla base dell’IA sia l’unica strada percorribile per arrivare al progresso dell’umanità”.

 

Immagini: Vatican News, il sito ufficiale delle notizie della Santa Sede