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02/02/2024
Ricerca e innovazione

L’audizione della professoressa Barbara Caputo al Senato della Repubblica

La professoressa Barbara Caputo, Referente del Rettore per le iniziative su Intelligenza Artificiale, è stata convocata per un’audizione in presenza presso l’Ottava Commissione Permanente (Ambiente, Transizione ecologica, Energia, Lavori Pubblici, Comunicazioni, Innovazione Tecnologica) presieduta dal Senatore Claudio Fazzone nell'ambito dell’indagine conoscitiva sull'utilizzo delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale nella pianificazione, nella costruzione e nel monitoraggio delle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e logistiche insieme ai rappresentanti di altre università italiane. Tema dell’approfondimento, l’uso delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nella pianificazione, costruzione e monitoraggio delle infrastrutture.

Centrale nel suo intervento il ruolo dell’Ateneo, che ha terminato la progettazione del Digital Twin-DT della città di Torino, nato dall’idea di fornire un’infrastruttura fisica, dati, informazioni e procedure per la gestione di un sistema complesso come una “città intelligente” (smart cities), unendo dati spaziali (3D) con la quarta dimensione temporale.

Il Politecnico ha sviluppato il progetto con la collaborazione della Città di Torino e della Regione Piemonte, proponendo un “gemello digitale” della Città che consenta di monitorare le sue infrastrutture, dalla viabilità alla rete elettrica, di analizzare i livelli di inquinamento e lo stato delle aree verdi, e di controllare l’efficacia degli interventi edilizi per uno sviluppo sostenibile del territorio. Monitoraggio costante e precisione visiva i risultati a cui aspira il modello, che cattura i dati acquisiti dai satelliti messi in orbita con il programma Iride, satelliti questi posizionati a bassa quota, capaci quindi di garantire continui aggiornamenti del territorio fotografato – 20 minuti il tempo di aggiornamento che il Digital Twin intende raggiungere. La precisione che si riesce ad ottenere con questo modello è notevole, è possibile ad esempio osservare con chiarezza l’ombra dei ragazzi sul campo da calcio mentre si allenano, o le auto parcheggiate nel vialetto e ancora le persone che affollano una via.

Sostanzialmente infiniti sono i domini di applicazione di un DT in ambito urbano: il già citato monitoraggio degli interventi edilizi, ma anche la mappatura delle centraline per le ricariche elettriche e la definizione delle tratte accessibili per una scelta di mobilità interamente elettrica, e ancora la rilevazione ambientale – della quantità di verde, delle emissioni e degli eventi rari – il controllo del flusso di traffico e l’analisi della pianificazione edilizia e dei grandi eventi organizzati all’interno della città.

Le immagini catturate sono di tipo multispettrale, immagini che rispondo quindi, oltre allo spettro del visibile – ad esempio il colore e la profondità del territorio – alla stratificazione del territorio, fornendoci informazioni rispetto, ad esempio, ai materiali che compongono il terreno, alle emissioni rilasciate in atmosfera e ai gas che respiriamo camminando per le vie della città.

Al termine dell’audizione la professoressa Caputo, rispondendo alle domande dei membri della commissione, ha spiegato come alla base del progetto, sviluppato insieme al professor Piero Boccardo del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST, vi sia un’attenzione particolare all’aspetto della sicurezza e privacy dei dati utilizzati. “È per me questo un tema molto caro – ha sottolineato la professoressa Barbara Caputoi dati rappresentano infatti, oggi, un’infrastruttura particolarmente critica del nostro Paese. Quando sviluppiamo un progetto che acquisisce una grande quantità di dati abbiamo il dovere di mettere in sicurezza questi dati, analizzando prima tutti gli algoritmi che vengono utilizzati per processarli. La transizione digitale è ormai inarrestabile, e tutto quello che possiamo fare per tutelare i nostri diritti e la nostra privacy è controllare che i dati raccolti su di noi siano costantemente attenzionati e richiedere allo Stato di dotarsi di appositi organi di valutazione e controllo dei rischi posti oggi dagli algoritmi e software utilizzati”.