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03/05/2024
In Ateneo

Il Politecnico si tinge di rosa per il Giro d’Italia

Il Politecnico si unisce ai festeggiamenti che precedono la partenza del Giro d’Italia, in programma quest’anno, per la quarta volta nella sua storia, da Torino. Con questa scelta, la manifestazione sportiva, giunta alla sua 107° edizione, intende omaggiare la leggendaria squadra di calcio Grande Torino, scomparsa il 4 maggio di 75 anni in un incidente aereo sulla collina di Superga. E sarà proprio qui, a Superga, tra i chilometri 78 e 79, che transiteranno domani i 176 corridori e le 22 squadre registrate alla gara: un modo per ricordare, con la forza dello sport, le vittime che morirono nella tragedia del 1949.

Ieri sera il saluto della Città ai concorrenti, con il pubblico riunito al Castello del Valentino per celebrare i propri campioni. A ritmo di musica, gli organizzatori hanno presentato le squadre ed elencato le novità di quest’anno in un cortile illuminato per l’occasione di rosa, il colore simbolo dell’evento.

Era presente il Rettore Stefano Corgnati, che ha dato il benvenuto agli atleti ricordando quanto lo sport sia essenziale nella vita di tutti noi, per il nostro benessere fisico ma anche per la nostra formazione ed educazione. Per questo il Politecnico si pone in prima fila nel supportare gli studenti che intendono intraprendere, parallelamente al proprio percorso di studi, la carriera sportiva professionistica. “Sempre di più le università si stanno attrezzando per dare la possibilità ai professionisti sportivi di iniziare dei percorsi universitari. Noi, come Politecnico di Torino, siamo stati pionieri in questo – ha dichiarato il Rettore invitato a salire sul palco – Abbiamo infatti iniziato questi percorsi “doppi” in cui i professionisti possono continuare a fare la loro attività quotidiana nello sport avendo però dei percorsi ad hoc che consentano loro di seguire gli studi. Questo è estremamente difficile per una società che continua ad evolvere e in cui la formazione, l’educazione e il sapere vanno a pari passo con lo sport. Un percorso che sempre di più stiamo facendo. Spero davvero che sempre più ciclisti decidano di aderire a questo percorso cosiddetto Dual Career”.

In questo contesto, oggi nella sede centrale dell’Ateneo si è tenuto l’incontro con il campione Vincenzo Nibali, tra i sette ciclisti al mondo ad aver conquistato almeno un’edizione di tutti e tre i Grandi Giri. Presentato da Silvia Barbero, Vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione di Ateneo, Nibali, soprannominato Lo Squalo dello Stretto per il suo modo di correre sempre all’attacco, ha voluto raccontare agli studenti la propria carriera, senza tralasciare le difficoltà e i sacrifici che il suo successo ha comportato. Perché non c’è vittoria senza sconfitta: il campione così si è rivolto ai ragazzi, motivandoli a continuare anche quando il traguardo appare troppo lontano. “In tutti i percorsi, che siano di studio o sportivi, ci possono essere dei momenti di crisi – ha spiegato Vincenzo Nibali al pubblico presente in sala – ma sono proprio questi momenti a permettere una conoscenza più approfondita di noi stessi, ad aiutarci a scoprire i nostri limiti e a tirare fuori la giusta grinta per andare avanti e continuare a credere nei propri sogni”.

Incalzato dagli studenti, tra i quali erano presenti anche alcuni componenti del team PoliTO Cycling, il campione ha quindi raccontato i momenti più significativi della sua esperienza da atleta e ha svelato la velocità massima raggiunta in gara: 118 km2! Un successo, il suo, che è stato il frutto di un intenso lavoro di squadra e che è stato reso possibile, oltre dalle sue naturali doti, anche dal supporto costante di tecnici impegnati a trovare le soluzioni più efficaci per migliorare le sue prestazioni. In questo senso, fondamentale per il progresso della tecnologia utile in gara si rivela il ruolo della ricerca svolta nelle università e nei centri dedicati.

“Il Politecnico è da sempre impegnato nella ricerca per lo sviluppo tecnologico del settore, con gli studi sulla meccanica e sui materiali per sostenere le sfide del ciclismo professionale – ha commentato Silvia Barberoil nostro è un lavoro che guarda sia agli aspetti prettamente tecnici del veicolo, sia agli accessori di design, come gli airbag integrati e le borracce da utilizzare nel corso della gara; inoltre, un particolare filone di ricerca portato avanti dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione riguarda nello specifico la gestione dei flussi e degli eventi legati alla promozione delle gare, così come stiamo osservando oggi per le celebrazioni della partenza del Giro d’Italia”.

Appuntamento dunque a domani per l’avvio ufficiale del 107° Giro d’Italia, in partenza dalla Reggia di Venaria.