Copertina - Convention Alumni
22/11/2023
In Ateneo

Convention Alumni: Intelligenza Artificiale e creatività per un’innovazione responsabile

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Mario Rasetti
Il discorso di apertura di Mario Rasetti, professore emerito del Politecnico e Presidente del Comitato scientifico di CENTAI.

La Convention Alumni "Intelligenza artificiale & Pensiero umano: come guidare un’innovazione responsabile" ha riunito anche questo autunno la comunità politecnica degli ex allievi e allieve, insieme ai docenti e agli studenti. Il tema di quest’anno era un invito a esplorare il ruolo dell'intelligenza artificiale (IA) nella società contemporanea e le risposte dell’Ateneo a un fenomeno che sta trasformando rapidamente tutti i nostri paradigmi.

Ad aprire la convention, i saluti istituzionali di Carla Chiasserini, Delegata del Rettore del Politecnico agli Ex Allievi e Accompagnamento al Lavoro, e di Felice Vai, Presidente dell’Associazione Alumni PoliTO, con il ringraziamento esteso alle istituzioni, agli studenti e al Rettore, Guido Saracco, per aver sempre valorizzato la comunità degli Alumni e delle Alumnae.

“Spiegare il cambiamento avviato dall’AI in dieci minuti ci può riuscire solo ChatGPT. – ha iniziato così il suo intervento Mario Rasetti, professore emerito del Politecnico e Presidente del Comitato scientifico di CENTAI (Center for Artificial Intelligence), a cui ha voluto dare titolo “Intelligenza artificiale: l’arcano e antico idioma di cui parleremo in futuro” per richiamare i racconti dello scrittore argentino Jorge Luis Borges - L'IA rappresenta un fenomeno paragonabile all'invenzione della stampa da parte di Gutenberg ma le tecnologie dell'IA progrediscono con una velocità di crescita doppio esponenziale.”

L'IA è ormai una pratica entrata nella quotidianità, diventando in molti casi indispensabile per la velocità con cui produce, analizza e interpreta dati: “In soli otto mesi, la quantità di dati generata equivale a 364 miliardi di copie di Guerra e Pace”, ha spiegato Rasetti. ChatGPT è un modello di linguaggio allargato perché non solo rispetta grammatica, costruzione del periodo e sintassi ma contiene tutto lo scibile umano: può essere un interlocutore brillante tuttavia manca di emozioni e sentimenti.
Rispondendo al test di Turing, possiamo riconoscere un interlocutore se è una macchina o un umano. “Riguardo all'idea che queste macchine sostituiscano gli esseri umani, la risposta è no. – conclude Rasetti – La creatività è l’arte dell'imprevedibilità e l’originalità è la capacità di creare e rompere paradigmi competenze che rimangono all'interno del dominio della grammatica umana.”

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Tavola rotonda
La tavola rotonda con gli oratori.

A seguire, una tavola rotonda d’alto profilo moderata dal co-curatore di Biennale Tecnologia Luca de Biase, e composta da Barbara Caputo, professoressa del Dipartimento di Automatica e Informatica (DAUIN) e fondatrice della start-up FocoosAI, Claudio Casetti, Professore del DAUIN e membro del FULL (Future Urban Legacy Lab), Marco Ditta, Executive Director del Group Head Data & Artificial Intelligence Officer Intesa Sanpaolo, Davide Mercuri, Responsabile del gruppo Analisi Dati Avanzata e Machine Learning di PUNCH Softronix e Benedetto Habib, Presidente e Produttore ANICA (Associazione Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) e Co-titolare di Indiana Production.

“L'Intelligenza Artificiale rappresenta l'automazione su vasta scala dei dati digitali, – ha sottolineato Barbara Caputoun fenomeno che ha acquisito rilevanza nella discussione pubblica grazie alla diminuzione dei costi dei sensori e all'abbondanza di dati digitali. La sua automazione è essenziale per accelerare la creazione e l'interpretazione dei dati, poiché le capacità umane risultano insufficienti. Tuttavia, la rapida evoluzione tecnologica presenta sfide nella formazione, con la necessità di adattare i programmi educativi per affrontare questa crescita veloce. Inoltre, l'Italia, con la sua storia scientifica, potrebbe trarre ispirazione dalla Francia nello sviluppo di modelli linguistici propri. Un esempio di questo progresso è Mistral AI, una start-up che ha introdotto un modello Open Source di 7 miliardi, dimostrando che Torino potrebbe seguire questo esempio con un approccio strategico e mirato.”

Si stanno sviluppando modelli di comportamento per i veicoli autonomi, con particolare attenzione alla generazione di intelligenza artificiale per analizzare e classificare situazioni di pericolo, come attraversamenti pedonali e ostacoli improvvisi. Questi studi coinvolgono la valutazione di centinaia di scenari possibili, con l'obiettivo di creare modelli IA basati su dati già classificati. L'approccio multidisciplinare coinvolge competenze umanistiche e sociologiche per comprendere come reagiscono le persone, sottolineando l'importanza di considerare l'elemento dell'imprevedibilità in tali situazioni. – ha concluso con un po’ di ironia Claudio Casetti – La continua evoluzione della ricerca sui veicoli a guida autonoma prospetta un futuro in cui gli aspiranti automobilisti dovranno persuadere il veicolo a concedere loro il controllo della guida.

“Pensiamo all'applicazione dell'automazione nei settori degli effetti digitali, del casting, del sound design, del doppiaggio, delle animazioni e di tutte le fasi della produzione cinematografica. – ha spiegato Benedetto Habib L'automazione entra in gioco anche nella generazione automatica di immagini e per la creazione di storie. Sorge la questione della proprietà intellettuale: come si relaziona la macchina che crea la narrazione rispetto a un individuo che fornisce solo input? Le parole del professor Rasetti, in particolare il riferimento al test di Turing, sono confortanti: possiamo distinguere quando è coinvolta una macchina. ChatGPT è un’innovazione significativa ma non sostituirà il tocco umano. La creatività, l'imprevedibilità e l'unicità umana continueranno a sorprendere, al di là di qualsiasi algoritmo."

"Ho apprezzato molto questo dibattito, poiché ci fa riflettere sull'accelerazione del cambiamento in corso. – ha detto il Rettore Guido Saracco nel suo intervento finale – L'immagine di un ingegnere spesso ricade nello stereotipo di un nerd, ma in realtà un ingegnere è un creativo per eccellenza, capace di generare innovazioni e anticipare le tendenze. Nel nostro Ateneo, abbiamo coinvolto industrie, laboratori internazionali, altre università per abituarci alla complessità e fornire programmi formativi al passo coi tempi in grado di dare tutti gli strumenti necessari alle generazioni dei prossimi ingegneri per inserirsi nel mondo del lavoro. Nonostante le sfide crescenti, questo scenario rende tutto più stimolante. La formazione offerta dal Politecnico costituisce un ambiente ideale per coltivare le competenze degli ingegneri e dei creativi del futuro."

 

Foto di Lorenzo Carrus