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16/06/2023
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Biennale d’Architettura di Venezia: due alumni del Politecnico tra gli architetti italiani selezionati

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Gli architetti Alberto Bottero e Simona Della Rocca, fondatori dello studio di architettura torinese BDR bureau

Sono due ex allievi del Politecnico i fondatori dello studio di architettura BDR bureau selezionato per partecipare all’edizione 2023 della Biennale d’Architettura di Venezia: Alberto Bottero, architetto, e Simona Della Rocca, architetto e docente a contratto al Dipartimento di Architettura e Design di Ateneo, hanno realizzato uno dei tre progetti italiani che verranno esibiti alla diciottesima Mostra Internazionale di Architettura dal titolo “The Laboratory of the Future”, cominciata il 20 maggio scorso e che si concluderà il 26 novembre.

È la terza volta che lo studio torinese partecipa ad uno tra i più celebri eventi del mondo dell’arte, la Biennale d’Architettura di Venezia: la proposta di quest’anno, selezionata dalla curatrice della mostra Lesley Lokko, architetto e scrittrice, vede la partecipazione congiunta di BDR bureau e dello studio belga Carton123 architecten.

Il team di architetti ha progettato a Zwevegem, in Belgio, un edificio scolastico per bambini con disturbi dello spettro autistico, la cui costruzione inizierà nei prossimi mesi. Un’iniziativa che ha dovuto misurarsi con le esigenze dei soggetti a cui il progetto si rivolge, particolarmente sensibili alla lettura e comprensione degli spazi, rendendo pertanto necessarie attenzioni specifiche ad ogni singolo dettaglio dell’opera. 

Per l’ideazione del progetto gli architetti hanno tenuto conto del controllo geometrico dello spazio, avviando in contemporanea una collaborazione diretta con i docenti e la comunità scolastica locale, per conoscere e comprendere in profondità le reali esigenze dei bambini e dei ragazzi destinatari dell’opera architettonica. “Un confronto essenziale – spiegano Alberto Bottero e Simona Della Roccaper comprendere il rapporto tra progettazione dello spazio e impatto sugli stimoli mentali”.

La costruzione di tre edifici, realizzati su più livelli utilizzando come materiali il laterizio, il cemento e il legno, è la base per immaginare una scuola del futuro, una scuola che, secondo il progetto degli ex studenti del Politecnico, deve riflettere sui propri confini, puntando sull’inclusione in un contesto di generale ripensamento degli spazi.

“Il progetto – commentano gli architetti Bottero e Della Rocca è definito da un'ambiguità tra dissoluzione dei confini e creazione di confini, per definire spazi protetti. La mostra espone il progetto secondo questo punto di vista, attraverso modelli, frammenti dei "confini" a varie scale e punti di ancoraggio visivo”.

Per Bottero e Della Rocca, il desiderio di lavorare nell’edilizia pubblica per migliorare le condizioni degli spazi di quotidianità delle persone ha radici nel 2017 quando, a seguito della vittoria del primo premio di “Torino fa scuola”, fu loro assegnata l’opera di riqualificazione della Scuola Media Fermi di Torino. Un progetto che per il suo esempio virtuoso è stato premiato nella categoria Architettura Emergente dell’Unione Europea per l’Architettura Contemporanea 2022 – Mies van der Rohe Award, uno tra i più prestigiosi premi europei nel settore.

Foto: Stijn Bolleart