#100giorni: Politiche territoriali, nazionali ed europee
Rafforzare il ruolo istituzionale del Politecnico è uno dei punti chiave del programma di governo che prevede, in accordo con le linee di indirizzo definite dal Piano Strategico, di potenziare il dialogo e il confronto con gli enti locali, nazionali ed europei. L’Ateneo si propone infatti come interlocutore istituzionale della Commissione Europea, dei Ministeri, delle Regioni e dei Comuni, offrendo i propri saperi interdisciplinari per lo sviluppo di politiche, normative e regolamenti su specifici temi di interesse condiviso.
Responsabile del mantenimento dei rapporti tra il Politecnico e gli enti governativi è la Vicerettrice per le Politiche Territoriali, Nazionali ed Europee Mariachiara Zanetti.
Sul fronte delle politiche territoriali, quattro sono state le azioni di maggiore impatto realizzate fino ad oggi.
È stata predisposta, in primo luogo, la verifica degli accordi esistenti tra il Politecnico e gli enti pubblici – Comuni, Provincia, Città Metropolitana – e parapubblici – come l’Agenzia regionale per la protezione ambientale-ARPA e le diverse autorità d’ambito – con l’obiettivo di individuare le scelte politiche attuate negli anni e di realizzare una mappatura completa dei rapporti di collaborazione stipulati in Ateneo e definire i passi successivi dell’attività.
Sono stati quindi organizzati una serie di incontri con la Regione Piemonte, al fine di istituire una cabina di regia di Ateneo che possa rispondere efficacemente alle diverse esigenze sollevate, di volta in volta, dagli organi regionali che gestiscono il territorio e che sarà formalizzata una volta definiti i nuovi assetti della Regione dopo il rinnovo della Giunta. Tra le azioni attualmente in corso, si rileva invece il piano, che coinvolge direttamente la Regione, la Città Metropolitana e i Comuni limitrofi, avanzato per fronteggiare il problema dell’inquinamento atmosferico sul territorio.
Per quanto riguarda il rapporto con la Sede del Politecnico a Mondovì, è stato promosso un incontro tra il Rettore, il Sindaco della Città e i rappresentanti di Confindustria Cuneo e Confartigianato, in cui si è concordata l’istituzione di un progetto formativo professionalizzante rivolto al territorio. Tra le future azioni da compiere, programmate per la fine dell’anno, la definizione degli attori, dell’agenda e dei partecipanti al tavolo di lavoro.
In relazione alle politiche di interesse del territorio, è stato infine organizzato un incontro con il Consorzio Università ed Impresa Vercelli-UNIVER – struttura che promuove i collegamenti tra impresa e università attraverso la ricerca e l’innovazione – a cui partecipa il Politecnico, per verificare la possibilità di aggregare, oltre a Vercelli, anche la provincia di Vercelli, di Novara e di Biella. La revisione dello Statuto del Consorzio, avviato nel luglio di quest’anno, si concluderà a dicembre prossimo.
Sul piano delle politiche nazionali l’attenzione dell’Ateneo si è focalizzata, in primo luogo, sulla formalizzazione degli accordi stipulati con società partecipate dallo Stato. Il primo esempio è quello di Sogesid, compagnia con azionista unico il Ministero dell’Economia e delle Finanze-MEF e in affidamento diretto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica-MASE e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti-MIT. La collaborazione tra il Politecnico e Sogesid riguarderà importanti aspetti di policy quali la prevenzione e mitigazione degli eventi naturali connessi ai cambiamenti climatici, gli interventi di natura post-emergenziale a seguito di crisi climatiche di particolare rilievo, la gestione e attuazione di progetti pilota nel comparto idro-energetico, e la rifunzionalizzazione delle aree oggetto di bonifica ambientale.
In campo energetico sono state invece raccolte le osservazioni degli esperti del Politecnico in relazione al programma nazionale Ricerca di Sistema Elettrico – piano triennale 2025-2027 – con l’obiettivo di redigere un documento, da inviare successivamente al MASE, che contenga il contributo dell’Ateneo al conseguimento dei due macro-obiettivi posti dal Piano, la “Decarbonizzazione” e la “Digitalizzazione ed evoluzione delle reti elettriche”.
Per quanto riguarda, infine, il contributo del Politecnico alle politiche di governo sulla gestione delle cosiddette materie prime critiche, è in corso l’azione degli esperti del settore insieme ad ANIM-Associazione Nazionale Ingegneri Minerari, Ingegneri delle Georisorse, delle Geotecnologie, dell’Ambiente e del Territorio e Assorisorse-Risorse Naturali ed Energie sostenibili – Associazione di Confindustria – presso i tavoli di lavoro al MASE e al MIMIT-Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Alla base dell’iniziativa, la volontà di promuovere l’Ateneo nella veste di coordinatore dei progetti italiani da presentare all’Unione Europea, nell’ambito del “Critical Raw Material Act”. Normativa, questa, che ha il principale obiettivo di garantire un approvvigionamento “sicuro, diversificato e sostenibile” delle materie prime critiche, quei metalli e minerali essenziali sia per la transizione energetica che per le tecnologie digitali di uso diffuso.
Fondamentale, per la buona riuscita del programma a supporto delle politiche nazionali, è la costituzione di un hub del Politecnico a Roma: un centro strumentale alla missione di Ateneo, la cui struttura e funzione è stata definita e la cui realizzazione verrà quindi finalizzata nei prossimi mesi di governo.
Molteplici sono le attività messe in campo per potenziare le relazioni tra il Politecnico e i poli istituzionali e di ricerca europei, dagli scambi formativi alle azioni di policy su specifici temi di interesse condiviso.
Nel primo caso si evidenzia la promozione di scambi per attività di ricerca e di didattica in ambito aerospaziale: l’Ateneo ha infatti favorito l’istituzione di programmi di alto livello e qualità con le Università della federazione della Wallonia-Bruxelles.
Nel secondo, si registra l’avvio di un’indagine approfondita sulle azioni dell’hub del Politecnico a Bruxelles, condotta con lo scopo di individuare le migliori linee strategiche e i rappresentanti più idonei a portare la visione dell’Ateneo in Europa. Un’azione, quella messa in campo nei primi 100 giorni di governo, che ha l’obiettivo di potenziare il ruolo del Politecnico quale interlocutore di prestigio dell’Unione Europea, capace di supportare i processi decisionali con le proprie competenze sui principali temi di interesse della comunità internazionale.